"Di cosa abbiamo bisogno, come esseri umani, per stare bene?": la psicologa Federica Ferrajoli ci parla dell'equilibrio tra hobby e lavoro

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 06 Febbraio, 2025

Ragazza seduta per terra che dipinge con gli acquerelli

Quante volte ci ritroviamo a pensare che il lavoro abbia ormai preso possesso di tutto il nostro tempo? In una giungla lavorativa frenetica, esigente, basata sulla performance è infatti molto facile perdersi nelle scadenze e dimenticarsi che dobbiamo prenderci cura di noi.  

Gli hobby e le passioni in generale, che magari fino a qualche anno prima coltivavamo in maniera regolare, diventano un ricordo sbiadito: ma è possibile riprendersi uno spazio di svago

La dottoressa Federica Ferrajoli, psicologa e psicoterapeuta conosciuta sui social come @una.psico, ha provato a rispondere a questa e ad altre domande, dandoci dei suggerimenti per sperimentare e trovare un equilibrio tra doveri e momenti per sé. 

Quali sono le principali sfide che le persone affrontano oggi nel tentativo di conciliare lavoro e hobby? Secondo la sua esperienza, come sono cambiate nel tempo?

Il tentativo di conciliare lavoro e “hobby” rappresenta per molte persone un compito molto sfidante: è comune la percezione di un’inesorabile mancanza di tempo e di risorse, nonché di una grande difficoltà a stabilire confini netti tra vita lavorativa e personale.

Il famoso errore di “portarsi a casa il lavoro”, al giorno d’oggi, non è nemmeno più necessario: in molti casi, infatti, il lavoro è già a casa. Lo smart-working ha sfumato i confini fra gli spazi della casa e del lavoro, rendendo molto più complesso dedicarsi ad attività personali senza continue sollecitazioni lavorative. 

Se in passato il rispetto degli orari di lavoro garantiva un tempo libero più strutturato, oggi la costante reperibilità compromette questo equilibrio. 

Al tempo stesso, l’insoddisfazione generata dalla cultura iper-produttiva dei nostri giorni ha generato un meraviglioso effetto collaterale: una crescente consapevolezza dell’importanza del benessere, che spinge molte persone a rivalutare il ruolo degli hobby e a proteggerli come elementi essenziali per la propria salute mentale e qualità della vita. 

Perché molte persone sentono il bisogno di dedicare eccessivo tempo al lavoro a discapito degli hobby?

La società contemporanea premia la produttività: molte persone scelgono di dedicare gran parte del proprio tempo al lavoro a discapito degli hobby, a causa di fattori culturali, psicologici ed economici. 

Un sistema economico capitalistico basato sulla competizione crea le fondamenta per uno stile di pensiero che associa la “felicità” al raggiungimento di obiettivi economici, che associa il successo personale alla realizzazione professionale. 

undefined

L’idea di potersi garantire una sicurezza finanziaria, poi, va a braccetto con l’esigenza di ri-costruire le basi di una compianta “stabilità”: la famosa società liquida dà poche certezze e mille interrogativi e il lavoro si configura come un mattone di solidità che intreccia temi come il denaro, le relazioni, la routine quotidiana e la propria immagine di sé. 

Sul piano individuale, infatti, il lavoro diventa spesso una fonte primaria di identità e autostima, portando a trascurare attività considerate meno utili o produttive. Insomma, potremmo forse riassumerla così: "lavoro, quindi , sono”. 

Quali possono essere le conseguenze di uno squilibrio prolungato tra lavoro e hobby, sia a livello individuale che a livello professionale?

Mi sembra piuttosto scontato dire che uno squilibrio prolungato tra lavoro e hobby possa avere conseguenze significative sulla salute mentale e relazionale: ansia e depressione, riduzione della produttività a lungo termine e aumentato rischio di burnout, per citarne alcune. 

Credo, però, che sia molto più interessante chiedersi: di cosa abbiamo bisogno, come esseri umani, per stare bene? Molte persone arrivano alla fine della vita per accorgersi che dedicare una fetta così abbondante del proprio tempo e delle proprie risorse al lavoro sia stato un pessimo investimento a lungo termine. 

Perché? Perché investire sul lavoro come unica fonte di validazione e conferma è un farmaco palliativo a emivita breve. 

Il lavoro va male e perdo tutto: l’autostima, l’auto-efficacia, il senso della mia vita. Per stare bene, o almeno, per provare a stare bene, ci serve altro, oltre al lavoro: l’amicizia, il gioco, il tempo  vuoto.

“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita”: potrebbe applicarsi a un hobby che diventa un lavoro, ma quanto c’è di vero?

Sarò dura, forse, ma credo che questa frase sia l’emblema della nostra società: una strategia di marketing per la vendita di un sogno. Come insegna la psicologia, spesso il problema non è “la cosa in sé” ma il significato particolare che attribuiamo a quella cosa. 

Le passioni, quando diventano un mezzo di sostentamento, sono soggette a pressioni legate a scadenze, responsabilità finanziarie e aspettative esterne e assumono un significato affettivo e psicologico completamente diverso. 

L’illusione che questa frase porta con sé non considera lo scarto che esiste, che ci piaccia o meno, fra l’area semantica del piacere e quella del dovere

undefined

Potrebbe essere più realistico riformulare come segue: “scegli il lavoro che ami e potresti correre il rischio che il tuo lavoro non sia una completa tortura”. 

Potrebbe parlaci di tecniche di gestione del tempo efficaci per creare un equilibrio tra orario di lavoro e svago personale?

Esistono diverse tecniche di gestione del tempo efficaci per creare un equilibrio tra lavoro e svago: una delle più popolari è la tecnica del time blocking, che consiste nel pianificare la propria giornata suddividendo il tempo in blocchi dedicati a specifiche attività, inclusi momenti di relax. 

L'idea è quella di inserire in agenda un vero e proprio appuntamento dedicato al piacere e al riposo è un’ottima strategia per “fregare” una mente modellata sullo stampo dell’iper-produttività. 

Un approccio simile è la regola dell’80/20 o Principio di Pareto, il quale afferma che l’80% dei risultati deriva dal 20% degli sforzi. Applicato alla gestione del tempo, significa che una parte ridotta delle attività genera la maggior parte dei risultati. 

Si tratterebbe, quindi, di stabilire un ordine di priorità delle proprie tasks: concentrandosi sulle attività più produttive e tralasciando o delegando quelle meno importanti, è possibile ottimizzare tempo ed energie.


Potrebbe interessarti anche:


Molto utile è anche la Tecnica del Pomodoro che prende il nome dal timer da cucina a forma di pomodoro che il suo ideatore, Francesco Cirillo, usava per gestire il tempo negli anni ‘80. 

Il metodo prevede l’uso di un timer per lavorare in sessioni di 25 minuti (chiamate “pomodori”), seguite da una pausa breve di 5 minuti. Dopo quattro sessioni, si fa una pausa più lunga di 15-30 minuti. Questa tecnica, oltre ad avere un nome divertente, favorisce la concentrazione e previene l’affaticamento mentale.

Ad ogni modo, nessuna tecnica potrà mai sostituirsi a noi nell’impegno a stabilire confini chiari tra lavoro e tempo libero: tocca lavorarci! 

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Arianna Bordi | Editor
Arianna Bordi | Editor
in Mental health

281 articoli pubblicati

Contenuti correlati
amici si scambiano i regali a natale
+1
Dal Secret Santa allo Yankee Swap: come rendere unico lo scambio di regali

Scambiarsi i regali con gli amici in occasione del Natale è una tradizione che unisce, diverte e crea momenti coinvolgenti. Scopri le idee più creative.

ragazzo controlla conto in banca sul tablet
Piano di risparmio o fondo pensione? I migliori consigli per partire con il piede giusto

Risparmiare per il futuro è fondamentale: i consigli di Paolo Coletti, Professore e creator esperto di finanza. Scopri di più.