Le abitazioni moderne, caratterizzate da soluzioni costruttive ad alta efficienza energetica, possono soffrire di problemi di umidità e muffa, specie nelle zone con scarsa ventilazione.
La muffa in casa non è solo un problema estetico: le sue spore possono rilasciare allergeni e micotossine nell’aria e incidere sulla qualità dell’aria causando sintomi come tosse cronica, irritazioni agli occhi, mal di testa o peggioramento dell’asma nei soggetti predisposti.
Inoltre, nei i bambini piccoli, negli anziani e nelle persone immunocompromesse l’esposizione prolungata può avere conseguenze ancora più gravi.
Vediamo quali sono le cause della muffa in casa, i rischi che comporta e, soprattutto, le soluzioni per affrontare questo problema.
Cos'è e quali sono le conseguenze della muffa in casa
La muffa è un piccolissimo fungo che produce particelle di forma sferica – le spore – che si disperdono nell'aria con maggior frequenza in autunno e in estate, crescendo all'interno e all'esterno delle abitazioni.
Le spore riescono a penetrare nelle vie respiratorie, raggiungendo bronchi e alveoli polmonari, con impatti diretti sulla salute da non sottovalutare: tosse cronica e difficoltà respiratorie in ambienti caratterizzati da elevati livelli di umidità.
Asma bronchiale allergica
L'asma può essere legata anche ad ambiente domestici con problemi di muffa o acari della polvere. I sintomi da osservare sono la respirazione affannata e la sensazione di oppressione toracica e soffocamento.
Attenzione alle spore di Alternaria, uno dei generi di muffa più diffusi negli ambienti con un’umidità relativa superiore al 50-60%.
Irritazioni delle vie respiratorie
L'esposizione alla muffa può irritare le vie respiratorie causando tosse persistente, irritazione della gola e broncospasmo; nei soggetti con patologie preesistenti come asma o bronchite cronica, inoltre, l'esposizione alle spore fungine può aggravare i sintomi respiratori.
Rinite allergica
I sintomi della rinite allergica si manifestano attraverso:
- congestione nasale;
- irritazione degli occhi;
- tosse;
- spossatezza e mal di testa.
Congiuntivite
Convivere a lungo con la muffa può provocare anche infiammazione agli occhi, degenerando in casi più gravi di congiuntivite, riconoscibile da sintomi quali: secrezioni oculari, prurito e bruciore persistente.
Sinusite cronica
La sinusite cronica può essere aggravata dall'esposizione prolungata a spore di muffa che irritano le mucose dei seni paranasali.
In particolare, la sinusite allergica fungina è una forma specifica di infiammazione cronica causata da una reazione allergica a funghi come Aspergillus.
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I sintomi si manifestano attraverso congestione nasale, dolore e pressione facciale.
Infezioni fungine
Le infezioni fungine come l'aspergillosi (Aspergillo) mettono a rischio persone con un sistema immunitario già compromesso, dalla aspergillosi broncopolmonare allergica (ABPA), che provoca sintomi respiratori gravi, fino a forme invasive che possono colpire i polmoni o altri organi vitali.
I sintomi si manifestano attraverso febbre alta, difficoltà respiratorie e malessere generale.
Rush cutanei
La muffa può causare anche problemi dermatologici come dermatite e desquamazione della pelle, eruzioni cutanee e prurito.
Polmonite da ipersensibilità
Si tratta di una vera e propria sindrome caratterizzata da tosse, respiro affannoso e astenia e causata dall’inalazione di antigeni, spore delle muffe comprese.
Problemi neurologici
Alcuni studi suggeriscono che l'esposizione prolungata a micotossine rilasciate da muffe come Stachybotrys chartarum possa essere associata a sintomi neurologici quali mal di testa persistente, difficoltà di concentrazione e problemi di memoria.
Sebbene le evidenze siano ancora in fase di studio, questi effetti potrebbero derivare dall'infiammazione sistemica indotta dalle tossine fungine.
Perché si forma la muffa dentro casa
La formazione della muffa in casa è dovuta in primis all'eccesso di umidità, che può derivare da una serie di fattori ambientali e strutturali.
Le cause alla base della comparsa della muffa possono essere multifattoriali:
- umidità e condensa: le fluttuazioni termiche tra ambienti interni ed esterni possono generare condensa sulle pareti e sulle superfici, creando il substrato ideale per la crescita dei funghi;
- ventilazione insufficiente: l'assenza di una corretta circolazione dell'aria intrappola l'umidità nell'ambiente, in special modo nei bagni e nelle cucine, dove il vapore acqueo è più frequente;
- problemi strutturali: infiltrazioni d'acqua dovute alle perdite (cattiva impermeabilizzazione, crepe nelle murature o danni alle coperture) nei tetti, nelle pareti o negli impianti idraulici, che possono causare la formazione di umidità in eccesso;
- materiali costruttivi: alcuni materiali, come il cartongesso e il legno, sono più vulnerabili all'umidità e rappresentano un supporto ideale per lo sviluppo di muffa.
Perché si forma la muffa nelle abitazioni moderne o ristrutturate con soluzioni ad alta efficienza energetica
Le soluzioni ad alta efficienza energetica, come cappotti termici, infissi ad alta tenuta e materiali isolanti, sono progettate per ridurre le dispersioni di calore e migliorare il comfort abitativo.
L'altra faccia della medaglia di questi interventi, però, è la riduzione degli scambi d'aria con l'esterno che può portare ad accumulo di umidità interna generata dal cucinare, fare la doccia o respirare.
Questa umidità, se non gestita con un sistema di aerazione, può condensare su superfici fredde (ponti termici) e favorire la formazione di muffa.
Anche l'isolamento termico delle superfici interne, se non progettato in modo corretto, può alterare le condizioni di temperatura superficiale e causare fenomeni di condensa superficiale.
Come capire se è muffa da condensa o altro?
Differenze tra muffa da condensa e altre cause:
- muffa da condensa: si manifesta in corrispondenza di superfici fredde (angoli delle stanze, vetri delle finestre) ed è causata dall'umidità interna che si condensa;
- muffa da infiltrazioni: deriva da perdite d'acqua provenienti dall'esterno (es. tetti danneggiati, crepe nei muri) e si forma in punti specifici dove l'acqua penetra;
- muffa da risalita capillare: si verifica nei piani bassi o nelle cantine ed è causata dall'umidità che risale dal terreno attraverso i muri.
Come distinguere le cause della muffa in casa
Per distinguere le cause della muffa in casa, si consiglia di controllare se la muffa si forma su superfici fredde e in assenza di infiltrazioni. Questi segnali suggeriscono una probabile muffa da condensa.
È bene anche verificare l'eventuale presenza di perdite d'acqua o segni di infiltrazioni per escludere altre cause.
Infine, si consiglia di monitorare il livello di umidità relativa interna con un igrometro: valori superiori al 60% aumentano il rischio di condensa.
Cosa fare per eliminare la muffa?
Queste misure, se applicate in modo combinato, possono proteggere contro l'umidità e la muffa.
Identificare le cause dell'umidità
Il primo passo per combattere la muffa è quello di identificare e risolvere le cause dell'umidità, verificare e riparare eventuali infiltrazioni d'acqua provenienti da tetti, terrazzi, balconi o impianti idraulici.
In presenza di umidità di risalita, si possono adottare soluzioni specifiche come l'applicazione di barriere fisiche, chimiche o elettrofisiche, oppure il rifacimento dell'intonaco con prodotti idonei.
Migliorare l'isolamento termico
È importante anche migliorare l'isolamento termico attraverso l'utilizzo di cappotti, intonaci termoisolanti e infissi più performanti, così da ridurre la formazione di condensa sui ponti termici.
Migliorare la ventilazione
Un ulteriore attenzione va rivolta al miglioramento della ventilazione, perché un ambiente ben aerato aiuta a mantenere bassi i livelli di umidità.
Ecco perché si consiglia di ventilare gli ambienti, con particolare attenzione a cucina e bagno, aprendo le finestre regolarmente.
Controllare l'umidità nell'aria
Controllare l'umidità nell'aria, monitorando la percentuale di umidità, è fondamentale per prevenire la formazione di condensa e, di conseguenza, della muffa. L'uso di deumidificatori o climatizzatori aiuta a ridurre l'umidità.
Per purificare l'aria in una casa con muffa si possono utilizzare deumidificatori e purificatori d'aria dotati di filtri HEPA, ovvero specifici sistemi di filtraggio capaci di trattenere fino al 99,97% delle polveri sottili e degli agenti inquinanti presenti nell'ambiente.
Esistono soluzioni tecnologiche per monitorare l'umidità attraverso sensori collegati a dispositivi mobili tramite app: inviano notifiche in tempo reale quando i livelli di umidità superano limiti critici.
Tra i rimedi naturali che si possono sperimentare, alcune piante antimuffa che assorbono l'umidità.
Piccole infestazioni, grandi infestazioni da muffa
Per pulire e rimuovere la muffa nelle aree interessate da piccole infestazioni si possono utilizzare rimedi naturali come aceto bianco, bicarbonato di sodio o acqua ossigenata diluiti in acqua.
Bisogna sottolineare, però, che, anche se le soluzioni naturali per combattere la muffa possono sembrare un'ottima idea, spesso si rivelano poco efficaci e non risolvono il problema alla radice. Infatti, non agiscono sulle cause che favoriscono la formazione della muffa, quindi il rischio che si ripresenti è molto alto.
Inoltre, c'è un altro aspetto da considerare: anche se naturali, queste soluzioni possono essere pericolose, perché durante la pulizia le spore della muffa, che sono tossiche, possono disperdersi nell'aria e nell'ambiente, aumentando il rischio di problemi respiratori e allergie.
Quindi, se da un lato l'utilizzo di rimedi naturali può illudere di rispettare l'ambiente, dall'altro potrebbe non essere la scelta più salutare, né tantomeno quella risolutiva a lungo termine.
In presenza di muffa estesa, si può passare a prodotti chimici specifici per affrontare il problema in modo più deciso; se la situazione è più complessa, meglio rivolgersi a un tecnico specializzato per una rimozione più efficace e definitiva.
In ogni caso, è bene applicare prodotti antimuffa dopo la pulizia aiuta a prevenire recidive future.
Interventi strutturali
In alcuni casi la persistenza della muffa è legata a problematiche strutturali che richiedono soluzioni mirate: realizzare un vespaio areato, ad esempio, permette di isolare il pavimento dal terreno, contrastando l'umidità di risalita.
Allo stesso modo, l'utilizzo di intonaci macroporosi e tinteggiature impermeabili al vapore protegge i muri dall'umidità derivante dalla condensa, mantenendo l'ambiente asciutto.
Prevenzione a lungo termine
Per evitare il ritorno del problema si possono adottare alcune strategie preventive durature; la scelta di materiali edili resistenti all'umidità, come i sintetici, la ceramica, la pietra o il marmo, diminuisce il rischio di infiltrazioni.
Inoltre, nelle nuove costruzioni è essenziale garantire fondazioni adeguate, con vespai aerati e un isolamento ben studiato, sia orizzontale che verticale, per creare ambienti meno soggetti alla formazione di muffa.