Lattoferrina: dove si trova e quali sono le fonti naturali e integrative

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 23 Ottobre, 2025

Primo piano di una ragazza seduta per terra a a gambe incrociate. Ha in mano delle compresse e c'è un bicchiere sul pavimento

La lattoferrina è una glicoproteina appartenente alla famiglia delle transferrine, caratterizzata da un’elevata capacità di legare il ferro e di svolgere funzioni antimicrobiche e immunomodulanti.

È considerata una delle molecole più importanti nei meccanismi di difesa naturale dell’organismo, in quanto partecipa alla regolazione dell’omeostasi del ferro e protegge le mucose dall’attacco di batteri, virus e funghi.

Scopriamo di più.

Lattoferrina: ecco dove si trova

Molto spesso chi si interessa a questa proteina si pone una domanda pratica: dove si trova la lattoferrina?

La risposta comprende diverse fonti: fluidi biologici umani, latte e derivati, colostro (ovvero il primo latte) e, in tempi recenti, integratori alimentari che la rendono disponibile anche in età adulta.

La lattoferrina è ampiamente distribuita nelle secrezioni corporee e nei fluidi biologici. Le concentrazioni variano a seconda del distretto e della funzione specifica:

  • latte materno, in particolare nel colostro: rappresenta la fonte più ricca in assoluto, con concentrazioni che possono superare i 5 g/L nelle prime giornate dopo il parto;
  • saliva, dove contribuisce alla protezione della mucosa orale e alla regolazione della flora batterica;
  • lacrime, con funzione antimicrobica a scopo di protezione dellasuperficie oculare;
  • secrezioni nasali e bronchiali, che fungono da barriera naturale contro agenti patogeni respiratori;
  • plasma, seppur in concentrazioni inferiori, dove partecipa al trasporto del ferro;
  • granuli secondari dei neutrofili, da cui viene rilasciata durante la risposta immunitaria.

Questa distribuzione diffusa conferma il ruolo della lattoferrina come elemento chiave dell’immunità innata.

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Lattoferrina e latte materno

Il latte materno è la principale fonte naturale di lattoferrina. La sua concentrazione è particolarmente elevata nel colostro, il primo latte prodotto nei giorni immediatamente successivi al parto, che garantisce al neonato una protezione immunitaria fondamentale; i livelli raggiungono valori fino a dieci volte superiori rispetto al latte maturo; in quest'ultimo la concentrazione diminuisce progressivamente, pur mantenendo un ruolo di difesa.

La funzione principale consiste nell’inibire la crescita batterica, favorendo la maturazione del microbiota intestinale e la protezione dalle infezioni.

La presenza di lattoferrina nel latte materno spiega perché l’allattamento al seno sia considerato un elemento protettivo insostituibile nei primi mesi di vita. Spesso infatti i latti artificiali non includono questa proteina nelle loro formulazioni.

Fonti alimentari di lattoferrina

Oltre al latte umano, la lattoferrina si ritrova in alimenti di origine animale, seppur in  concentrazioni inferiori:

  • latte vaccino, in quantità significativamente minori rispetto al latte materno;
  • latte di capra e di pecora, anch’essi contenenti lattoferrina, ma in proporzioni ridotte;
  • colostro bovino, che rappresenta una fonte utilizzata anche a scopo industriale per l’estrazione della proteina.

Il consumo di latte vaccino o derivati non garantisce un apporto elevato di lattoferrina sicché le concentrazioni presenti negli alimenti comuni sono da ritenersi discrete e talvolta insufficienti per ottenere un effetto biologico comparabile a quello riscontrabile nel latte materno.

Lattoferrina negli integratori

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica e l’industria nutraceutica hanno reso disponibile la lattoferrina sotto forma di integratore alimentare.

Gli integratori sono generalmente ottenuti attraverso processi di purificazione del latte vaccino o del colostro bovino.

Vengono commercializzati in capsule, compresse o bustine, spesso in associazione con altre sostanze come vitamina C, zinco o probiotici.

Le principali finalità degli integratori a base di lattoferrina includono:

  • supporto al sistema immunitario, grazie alla sua azione antimicrobica e antivirale;
  • regolazione dell’assorbimento del ferro, utile in alcune forme di anemia;
  • protezione delle mucose respiratorie e gastrointestinali;
  • azione antinfiammatoria, studiata in diverse condizioni cliniche.

È fondamentale ricordare che l’utilizzo di integratori deve essere sempre discusso con il medico, in quanto la lattoferrina non è una terapia sostitutiva e la sua efficacia varia in base al contesto clinico.

Lattoferrina: uso in ambito clinico e di ricerca

La distribuzione della lattoferrina nell’organismo e negli alimenti ha stimolato numerosi studi scientifici, che hanno indagato i suoi possibili utilizzi terapeutici.

Alcuni ambiti di ricerca includono:

  • infezioni respiratorie: grazie alla capacità di legare il ferro, la lattoferrina limita la crescita dei microrganismi patogeni;
  • gastroenterologia: la protezione della mucosa intestinale e l’azione sul microbiota la rendono oggetto di interesse nella prevenzione delle enteriti;
  • ematologia: il legame con il ferro la rende utile come supporto in alcune forme di anemia;
  • virologia: studi in vitro hanno evidenziato un effetto inibitorio su alcuni virus, incluso SARS-CoV-2, sebbene l’evidenza clinica resti in fase di approfondimento.

Tali dati non modificano la sua collocazione principale come molecola di difesa naturale, ma ne sottolineano la rilevanza anche in prospettiva farmacologica.

Fonti naturali e integratori: le differenze sostanziali

Le fonti naturali e gli integratori presentano caratteristiche differenti:

  • latte materno: si tratta di una fonte insostituibile nei primi mesi di vita;
  • alimenti di origine animale: Le concentrazioni sono limitate. Si possono considerare utili, ma non decisive da un punto di vista clinico;
  • integratori: permettono un apporto controllato, utilizzabile in età adulta. Tuttavia richiedono una valutazione medica e un’analisi critica dell’effettiva formulazione e biodisponibilità del prodotto.

La distinzione è fondamentale per evitare false aspettative: assumere alimenti comuni contenenti lattoferrina non equivale a beneficiare delle proprietà osservate in alte concentrazioni presenti nel latte materno o nei supplementi purificati.

La presenza di questo nutriente negli alimenti è da considerarsi modesta, infatti, gli integratori rappresentano oggi la fonte principale per sfruttarne le potenzialità.


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Indagare dove si trova la lattoferrina consente di coglierne il valore essenziale: dalla funzione protettiva esercitata sul neonato, alla sua presenza diffusa nei fluidi corporei, fino alle opportunità rese disponibili oggi dalla supplementazione (integrazione).

Resta tuttavia fondamentale ricordare che l’uso di integratori va sempre inserito in un contesto di valutazione clinica, senza sostituire le terapie prescritte dal medico.

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

a cura di Dr. Maurizio Romano
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