Capire il legame tra yogurt e acidità di stomaco è importante per chi soffre di disturbi digestivi come reflusso, bruciore o gastrite.
Vediamo allora quali sono i benefici e i rischi dello yogurt, con consigli pratici su come sceglierlo in sicurezza, ponderando i diversi tipi di yogurt, comprese le alternative vegetali, con il supporto delle evidenze scientifiche più recenti.
Cos'è l'acidità di stomaco e perché si manifesta
L'acidità di stomaco si riconosce da quella sensazione di bruciore che parte dallo stomaco e può arrivare fino alla gola.
Può essere causata sia dal reflusso gastroesofageo, cioè dalla risalita dei succhi gastrici verso l'esofago, sia dalla gastrite, ovvero dall'infiammazione della mucosa dello stomaco.
Le cause più frequenti sono:
- cibi grassi, speziati, piccanti, fritti o acidi;
- caffè, alcol, fumo;
- stress e ansia cronica;
- farmaci come antinfiammatori e cortisonici;
- digestione lenta o abbondanti pasti serali.
I sintomi che si avvertono possono essere:
- bruciore retrosternale;
- senso di peso sullo stomaco;
- sapore acido o amaro in bocca;
- nausea, rigurgito, tosse notturna.
Bisogna escludere lo yogurt in presenza di acidità?
Lo yogurt non è da escludere a priori in caso di acidità di stomaco, anzi, in molte situazioni può risultare ben tollerato o addirittura utile; vanno, però, fatte distinzioni in merito al problema di fondo che scatena l'acidità, e va ponderata bene la scelta dello yogurt.
Le variabili da considerare sono diverse e poi la reazione allo yogurt dipende da come reagisce lo stomaco di chi lo consuma.
Lo yogurt è il risultato della fermentazione del latte da parte di batteri buoni, come Lactobacillus e Streptococcus; rispetto al latte è più digeribile e meno ricco di lattosio.
Lo yogurt contiene:
- proteine che saziano e proteggono le mucose;
- una quota variabile di grassi;
- fermenti lattici vivi;
- un pH acido.
Sebbene sia un alimento acido, non è detto che peggiori l'acidità gastrica. In alcuni casi, anzi, può aiutare a tamponare momentaneamente i succhi gastrici, grazie alla consistenza e alla presenza di batteri "amici" dell'intestino.
Dunque, se non ci sono intolleranze al lattosio o sensibilità ai grassi, uno yogurt bianco magro o greco, semplice e senza zuccheri aggiunti è la scelta migliore perché può avere un effetto calmante dell'acidità, anche grazie ai fermenti lattici.
Detto questo, meglio evitarlo o parlarne con il medico nei momenti in cui per esempio il reflusso – che causa acidità – è più aggressivo, o se ci si accorge che dopo aver mangiato lo yogurt compaiono bruciori o pesantezza.
Cosa dice la letteratura scientifica
Gli studi più recenti aiutano a chiarire alcuni aspetti: secondo una review alcuni probiotici possono migliorare sintomi come gonfiore, digestione lenta e senso di peso, associati all'acidità.
Infatti, il 79% degli studi clinici considerati da una meta-analisi del 2021 ha riportato una riduzione dei sintomi di reflusso gastroesofageo grazie all'assunzione di probiotici, compresi quelli presenti in determinati tipi di yogurt.
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Le linee guida americane per il reflusso non escludono lo yogurt, ma suggeriscono di preferire versioni naturali, senza zuccheri e a basso contenuto di grassi
Yogurt e reflusso
Nel caso del reflusso gastroesofageo lo yogurt può fare un effetto diverso da persona a persona: alcuni pazienti hanno trovato sollievo temporaneo dopo il consumo di yogurt magro, grazie alla sua azione tampone e alla capacità di migliorare la motilità gastrica; altri, invece, hanno notato un peggioramento, soprattutto quando lo yogurt è ricco di grassi o consumato a stomaco vuoto.
Secondo l'American Gastroenterological Association non esistono prove forti che giustifichino l'eliminazione totale dello yogurt in chi soffre di reflusso, ma si raccomanda di monitorarne l'effetto.
Le forme più indicate restano quelle magre, senza zuccheri né frutta, consumate con moderazione e in caso di particolare sensibilità optare per la versione senza lattosio e verificarne una maggiore tollerabilità.
Quando lo yogurt può peggiorare i sintomi
Ci sono casi in cui lo yogurt non aiuta, anzi, può accentuare il fastidio:
- se si è intolleranti al lattosio;
- se è troppo grasso (come quello intero o cremoso);
- se contiene zuccheri, frutta, additivi o aromi.
In queste situazioni lo yogurt può rallentare la digestione o fermentare nell'intestino, causando gonfiore e acidità.
Quando lo yogurt può aiutare
Lo yogurt naturale può avere un effetto benefico:
- con una leggera azione "tamponante" sul bruciore;
- aiuta a riequilibrare la flora intestinale;
- fa sentire sazi, soprattutto con i prodotti a maggior contenuto proteico (yogurt greco);
- protegge la mucosa gastrica e riduce l'infiammazione.
Yogurt vegetale e yogurt arricchiti: le scelte migliori
Gli yogurt vegetali (a base di soia, mandorla, avena o cocco) possono essere una buona alternativa per chi è intollerante al lattosio, ma è importante scegliere versioni arricchite con fermenti vivi e senza aggiunta di zuccheri.
Gli yogurt arricchiti con fibre, prebiotici, L-glutammina o estratti vegetali possono essere ancora più salutari in presenza di gastrite o disbiosi intestinale.
Tra le scelte preferibili:
- yogurt greco magro;
- yogurt bianco naturale senza zuccheri;
- yogurt vegetale con fermenti vivi (per chi non tollera il lattosio), senza zuccheri aggiunti;
- yogurt funzionali arricchiti con fibre, L-glutammina o estratti vegetali, se ben tollerati.
Da considerare sempre che comunque la risposta allo yogurt non è uguale per tutti: alcune persone con reflusso non erosivo (NERD) o ipersensibilità viscerale possono avvertire peggioramenti anche con yogurt leggeri.
In questi casi può essere utile tenere un diario alimentare per monitorare i sintomi: si consiglia di testare piccole dosi iniziali e valutarne l'effetto; conta anche l'alimentazione nel suo insieme, eventuali problemi di salute e lo stato del microbiota.
In presenza di gastrite, lo yogurt può essere ben tollerato se scelto in modo corretto: le formulazioni naturali, non zuccherate e a basso contenuto di grassi risultano tra le più adatte. Inoltre, i fermenti lattici vivi possono contribuire al riequilibrio del microbiota e, secondo alcuni studi, ridurre l'infiammazione della mucosa gastrica.
Meglio evitare yogurt troppo acidi, con ingredienti aggiunti o aromi artificiali e, in fase acuta, è consigliabile introdurlo gradualmente.
Alcuni pazienti, poi, trovano beneficio anche da yogurt arricchiti con ingredienti lenitivi (come la camomilla o l'aloe) o fermenti specifici che agiscono sulla barriera mucosa.
Yogurt e acidità di stomaco: alternative e consigli utili
Chi soffre di acidità deve prestare attenzione al tipo di yogurt e al momento in cui lo consuma:
- scegliere yogurt magro, bianco e senza zuccheri;
- evitare yogurt interi, cremosi o zuccherati;
- preferire fermenti vivi e ceppi probiotici documentati;
- provare piccole quantità iniziali per valutarne la tolleranza;
- consumare lo yogurt a temperatura ambiente;
- evitarlo a stomaco vuoto in caso di sintomi attivi.
- Valutare migliore tollerabilità delle versioni senza lattosio
Ecco altri accorgimenti utili:
- meglio a temperatura ambiente;
- preferibilmente non a digiuno, se si è già sintomatici;
- una porzione al giorno è sufficiente (circa 125 g);
- no a quelli alla frutta, cremosi o zuccherati.
Lo yogurt può accompagnarsi ad altri cibi ben tollerati, tra cui:
- banane mature;
- avena o fiocchi d'avena;
- verdure a foglia verde;
- zenzero fresco o infuso;
- patate lesse o al vapore;
- riso, pane tostato integrale.
FAQ – Domande frequenti sul rapporto tra yogurt e acidità di stomaco
Vediamo alcuni dubbi ricorrenti:
Meglio yogurt bianco o greco?
Il greco magro è preferibile per la maggiore digeribilità e il potere saziante.
Yogurt a stomaco vuoto: sì o no?
No, se si soffre di reflusso o acidità al risveglio. Meglio dopo i pasti o come spuntino.
Lo yogurt vegetale funziona allo stesso modo?
Può essere efficace se contiene fermenti vivi, l'effetto dipende dalla qualità e dai ceppi probiotici presenti.
Lo yogurt è sempre acido?
Sì, ma l'acidità del prodotto non coincide con l'effetto sullo stomaco: alcuni yogurt possono aiutare a tamponare temporaneamente l'acidità gastrica.