Uova e colesterolo: il legame con il benessere cardiovascolare

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 30 Ottobre, 2025

uova al tagamino in un piatto

Il rapporto tra uova e colesterolo è da decenni oggetto di dibattito nella comunità scientifica e nella percezione comune. Per molto tempo le uova sono state considerate un alimento da consumare con estrema cautela, poiché il tuorlo è ricco di colesterolo.

Tuttavia, le evidenze più recenti hanno ridefinito la prospettiva, mostrando come il consumo moderato di uova possa rientrare in un regime alimentare equilibrato senza necessariamente aumentare il rischio cardiovascolare. 

L’obiettivo di questo articolo è fornire una panoramica chiara e basata su dati scientifici aggiornati, distinguendo tra mito e realtà e illustrando le attuali raccomandazioni nutrizionali.

Uova e colesterolo: composizione e valori nutrizionali

Le uova sono un alimento ad alta densità nutrizionale, contenente proteine di elevata qualità biologica, vitamine (A, D, E, K, gruppo B), minerali (ferro, fosforo, selenio, zinco) e acidi grassi essenziali.
Il tuorlo, oltre a essere fonte di colesterolo, apporta anche fosfolipidi antiossidanti come la luteina e la zeaxantina, importanti per la salute oculare e cerebrale.

  • un uovo di dimensioni medie contiene circa 180-200 mg di colesterolo;
  • la quota lipidica è composta per la maggior parte da grassi insaturi, considerati cardioprotettivi;
  • il contenuto proteico (circa 6-7 g per uovo) rappresenta un punto di forza per chi segue diete bilanciate.

Colesterolo alimentare e colesterolo ematico: non sempre una relazione diretta

Uno degli equivoci più diffusi è pensare che l’assunzione di colesterolo alimentare corrisponda automaticamente a un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue. 

In realtà, la risposta varia da individuo a individuo: nella maggior parte dei soggetti, l’organismo attiva meccanismi compensatori che riducono la sintesi endogena di colesterolo quando l’introito alimentare aumenta. Questo significa che l’impatto del consumo di uova sul profilo lipidico è inferiore rispetto a quanto si pensasse in passato.

  • responder normali: circa i due terzi della popolazione non subiscono aumenti significativi del colesterolo LDL assumendo uova;
  • responder ipercolesterolemici: circa un terzo può registrare variazioni, ma spesso accompagnate da un aumento parallelo del colesterolo HDL (“buono”), che contribuisce alla protezione cardiovascolare.

Evidenze scientifiche sul rapporto tra uova e rischio cardiovascolare

Numerosi studi osservazionali e meta-analisi hanno indagato la relazione tra consumo di uova e rischio di malattie cardiovascolari. I risultati mostrano un quadro complesso ma tendenzialmente rassicurante.

  • un consumo moderato, pari a fino a 1 uovo al giorno, non è associato a un incremento del rischio di infarto o ictus nella popolazione generale;
  • alcune ricerche suggeriscono addirittura un effetto neutro o leggermente positivo, grazie al miglior apporto proteico e micronutrizionale;
  • il discorso cambia per persone con diabete di tipo 2 o dislipidemie gravi, dove alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra alto consumo di uova e maggiore rischio cardiovascolare.

È quindi essenziale distinguere tra popolazione sana e soggetti con patologie metaboliche, per i quali è raccomandata maggiore cautela e una valutazione personalizzata con il medico.

Linee guida nutrizionali: quante uova a settimana?

Le raccomandazioni internazionali hanno progressivamente modificato la propria posizione sulle uova:

  • OMS e FAO: riconoscono le uova come fonte proteica di riferimento;
  • linee guida italiane (CREA): non pongono limiti rigidi, ma suggeriscono un consumo equilibrato nel contesto di una dieta varia;
  • american Heart Association: indica fino a 7 uova alla settimana come quota compatibile con una dieta salutare per individui sani.

È dunque possibile integrare le uova in maniera regolare, purché accompagnate da uno stile alimentare bilanciato, povero di grassi saturi e ricco di frutta, verdura, cereali integrali e legumi.

Uova e colesterolo: il ruolo della cottura e degli abbinamenti

Il modo in cui le uova vengono cucinate influisce sensibilmente sul loro impatto nutrizionale e cardiovascolare. Non è tanto il colesterolo intrinseco a determinare rischi, quanto il contesto alimentare in cui l’uovo è inserito.

  • cotture leggere (alla coque, in camicia, strapazzate senza grassi) preservano le proprietà senza aggiungere eccessive calorie o grassi saturi;
  • frittura in oli scadenti o uso eccessivo di burro aumentano l’apporto di grassi trans e saturi, più dannosi del colesterolo stesso;
  • abbinamenti salutari: integrare le uova con verdure, pane integrale, avocado o legumi permette di equilibrare il pasto, riducendo l’impatto sul colesterolo LDL.

Differenza tra colesterolo LDL e HDL: il quadro lipidico

Per comprendere l’impatto delle uova è essenziale ricordare la distinzione tra:

  • LDL (Low Density Lipoprotein): detto colesterolo “cattivo”, in eccesso contribuisce alla formazione di placche aterosclerotiche;
  • HDL (High Density Lipoprotein): detto colesterolo “buono”, favorisce la rimozione del colesterolo in eccesso dalle arterie.

Il consumo di uova, nei responder sensibili, può aumentare entrambi i valori, ma l’aumento dell’HDL tende a riequilibrare l’impatto sul rischio cardiovascolare.


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Uova, colesterolo e stili di vita

Non si può isolare l’effetto di un singolo alimento dal contesto generale. Il profilo lipidico e il rischio cardiovascolare dipendono da molteplici fattori:

  • attività fisica regolare;
  • peso corporeo nella norma;
  • ridotto consumo di alcol e tabacco;
  • controllo di ipertensione e glicemia;
  • prevalenza di cibi vegetali e fibre nella dieta quotidiana.

Inserire le uova in un quadro di alimentazione mediterranea – ricca di olio extravergine d’oliva, pesce, legumi e cereali integrali – è compatibile con la prevenzione cardiovascolare.

Il legame tra uova e colesterolo è complesso e non riducibile a un rapporto diretto e univoco. Gli studi scientifici degli ultimi anni hanno ridimensionato le paure storiche, mostrando che il consumo regolare e moderato di uova può far parte di un regime alimentare sano nella popolazione generale. 

Inserire le uova nella rotazione delle fonti proteiche settimanali è infatti consigliato, optando per una frequenza di consumo tra le due-tre volte a settimana. Solo in presenza di diabete o ipercolesterolemia significativa è opportuno un monitoraggio più attento, con il supporto del medico o del nutrizionista.

Più che eliminare le uova, è cruciale mantenere una dieta varia ed equilibrata, curare gli abbinamenti e adottare uno stile di vita salutare. In questo contesto, le uova non rappresentano un rischio, ma piuttosto una risorsa nutrizionale di grande valore.

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

a cura di Dr. Maurizio Romano
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