Molti pazienti con diabete o con glicemia borderline cercano rimedi naturali complementari come le tisane per diabete o le tisane ipoglicemizzanti.
Le infusioni a base di erbe, infatti, possono offrire benefici modesti se usate come supporto allo stile di vita e alla terapia prescritta, ma non sono una sostituzione dei farmaci.
Scopriamo di più in questo approfondimento.
Perché alcune tisane possono influenzare la glicemia
Le piante impiegate nelle tisane contengono composti (polifenoli, fibre solubili, saponine, alcaloidi) che possono intervenire sull’assorbimento intestinale degli zuccheri, sulla sensibilità insulinica o sulla secrezione insulinica.
Per questo motivo alcune erbe per abbassare la glicemia sono studiate come adiuvanti alla terapia convenzionale.
L’effetto, però, è spesso modesto e variabile fra individui; la standardizzazione dei preparati e le differenze di dose/forma (tisane, estratti, capsule) influenzano i risultati.
Le migliori tisane per abbassare la glicemia
Ecco alcune delle erbe più studiate per la preparazione di tisane ipoglicemiche:
Tisana alla cannella
La cannella è fra le erbe più studiate: diverse meta-analisi e review suggeriscono un miglioramento modesto di glicemia a digiuno e di alcuni marker metabolici in pazienti con T2DM, soprattutto con estratti standardizzati o dosaggi controllati.
Anche se alcune analisi sono contrastanti, l’evidenza complessiva punta a un possibile beneficio quando la cannella è assunta come supplemento o tisana in aggiunta alle cure standard.
Tisana al fieno greco
Semi di fieno greco e relative infusioni mostrano effetti ipoglicemizzanti in più studi clinici e in meta-analisi: sono stati osservati cali della glicemia a digiuno e miglioramenti di HbA1c in alcuni trials, probabilmente dovuti al contenuto di fibre viscose e composti attivi che rallentano l’assorbimento dei carboidrati.
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Tisana alle foglie di gelso
Estratti e infusioni di foglie di gelso hanno dimostrato la capacità di ridurre il picco glicemico post-prandiale (in studi su volontari sani e in pazienti con alterata tolleranza al glucosio) probabilmente grazie a inibitori della α-glucosidasi naturali presenti nelle foglie.
Si rendono rende utili come tisane che abbassano la glicemia specie se assunte prima di pasti ricchi di carboidrati.
Come preparare una tisana per diabetici
Dopo aver identificato le erbe più promettenti, vediamo come trasformarle in una tisana praticabile.
Ricetta base (cannella o fieno greco)
Ecco i vari passaggi:
- un cucchiaino di stecche o polvere di cannella (o 1-2 g di estratto standardizzato), oppure 1 cucchiaino di semi di fieno greco schiacciati;
- 250-300 ml di acqua bollente;
- infondere 8-10 minuti (fieno greco può richiedere infusione più lunga);
- filtrare e bere preferibilmente senza zucchero; dolcificare solo con edulcoranti adatti se necessario.
Dosaggi e frequenza
Le prove cliniche usano dosaggi molto variabili: per la cannella si indicano fino a 1-2 g per giorno per effetti osservabili, mentre per fieno greco e altri estratti le quantità sono spesso standardizzate in capsule.
Per la tisana una o due tazze al giorno possono essere un approccio prudente, ma il medico o il diabetologo deve confermare l’opportunità e la dose, soprattutto se si assumono farmaci ipoglicemizzanti.
Bisogna sempre ricordare che l’effetto ipoglicemizzante delle tisane è inferiore rispetto agli estratti concentrati usati negli studi clinici.
Benefici reali e limiti: cosa aspettarsi
È importante bilanciare aspettative e sicurezza:
Benefici possibili
Eccoli di seguito:
- riduzione modesta della glicemia a digiuno o post-prandiale in alcuni pazienti;
- supporto al controllo metabolico se integrata con dieta e attività fisica;
- miglioramento di profili lipidici in alcune ricerche (per es. cannella, fieno greco).
Limiti
Vediamo i limiti delle tisane nel controllo della glicemia:
- evidenza eterogenea: risultati non sempre riproducibili per tutti i pazienti;
- variabilità dei preparati, ossia la differenza tra tisane fatte in casa ed estratti standardizzati;
- effetto generalmente modesto: non bisogna aspettarsi sostituzioni dei farmaci.
Possibili rischi, controindicazioni e interazioni
La sicurezza è centrale quando si parla di integratori per persone con diabete. Vediamo a cosa prestare attenzione:
- rischio di ipoglicemia: alcune erbe possono abbassare la glicemia in modo additivo se assunte con farmaci antidiabetici (insulina, sulfoniluree, ecc.), aumentando il rischio di ipoglicemia;
- interazioni farmacologiche: molte piante possono interagire con farmaci per via farmacodinamica o farmacocinetica. Studi sulle interazioni erbe-farmaco evidenziano sia rischi che possibili effetti additivi. Occorre, quindi, consultare sempre il medico o il farmacista prima di aggiungere tisane ipoglicemizzanti;
- qualità e standardizzazione: i preparati commerciali spesso non sono standardizzati, di conseguenza la quantità di principio attivo può variare;
- popolazioni a rischio: gravidanza, allattamento, patologie epatiche o renali richiedono cautela, dunque alcune erbe sono sconsigliate in questi casi.
Consigli pratici per chi vuole provare una tisana ipoglicemizzante
Se si decide di integrare una tisana per diabetici alla propria routine, è bene seguire le seguenti raccomandazioni pratiche:
- parlare con il medico curante o il diabetologo prima di iniziare;
- mantenere sotto controllo la glicemia (auto-monitoraggio) quando inizi una nuova tisana.
- scegliere prodotti di qualità o preparare la tisana con materie prime conosciute;
- evitare dosi elevate senza controllo medico;
- usare le tisane come supporto a dieta e attività fisica, non come alternativa ai farmaci prescritti.
- segnalare immediatamente sintomi di ipoglicemia (debolezza, sudorazione, tremori) e rivedi la terapia se necessario.
FAQ - Domande frequenti sulle tisane contro il diabete
Vediamo alcuni dei dubbi più comuni:
Le tisane per diabete possono sostituire i farmaci?
No, le tisane possono essere un supporto complementare ma non sostituiscono i farmaci prescritti. Sospendere o modificare la terapia farmacologica senza supervisione medica è pericoloso.
Quanto tempo ci vuole perché una tisana faccia effetto sulla glicemia?
Alcuni effetti (es. riduzione del picco post-prandiale) possono osservare subito se la tisana agisce sull’assorbimento intestinale; miglioramenti su HbA1c o marker cronici, invece, richiedono settimane o mesi e dipendono da assunzione continuativa e abitudini di vita.
Ci sono tisane per diabetici da evitare?
Alcune piante (es. aloe vera, certe formulazioni concentrate) possono abbassare la glicemia in modo troppo marcato o interagire con farmaci.
Inoltre, erbe che influenzano la coagulazione (es. cannella in dosi alte per il suo contenuto di cumarina) richiedono cautela con anticoagulanti.
Le tisane contro il diabete sono sicure a lungo termine?
La sicurezza a lungo termine dipende dalla pianta, dalla dose e dallo stato di salute individuale; ad esempio, per molte erbe mancano studi prolungati su larga scala.
Per questo è preferibile usare preparati standardizzati e monitorare la funzione epatica e la glicemia durante l’uso prolungato.
Fonti:
- Nutrition Reviews - Effects of Herbal Tea (Non–Camellia sinensis) on Glucose Homeostasis and Serum Lipids in Type 2 Diabetes Mellitus: A Systematic Review and Meta-Analysis;
- Nutrition Reviews - Effects of cinnamon supplementation on metabolic biomarkers in individuals with type 2 diabetes: a systematic review and meta-analysis;
- Medicina - Effect of Fenugreek on Hyperglycemia: A Systematic Review and Meta-Analysis;
- PLOS One - Mulberry-extract improves glucose tolerance and decreases insulin concentrations in normoglycaemic adults: Results of a randomised double-blind placebo-controlled study;
- Diabetology & Metabolic Syndrome volume - Interactions between antidiabetic drugs and herbs: an overview of mechanisms of action and clinical implications