I krapfen sono dolci tradizionali, uno dei simboli del Carnevale in molte culture presenti anche in altri periodi dell'anno; essendo fritti e zuccherini, però, sono noti per essere alimenti molto calorici.
Infatti, la presenza di grassi saturi e zuccheri li rende poco complici delle diete ipocaloriche, e poco adatti a chi deve controllare colesterolo e glicemia.
Ma se si volesse fare uno strappo alla regola, ogni tanto, ci sono varianti più leggere? Ecco tutto ciò che c'è da sapere.
Cosa sono i krapfen e da dove provengono?
I krapfen sono dolci lievitati fritti, originari della regione austro‑tedesca, che si consumano perlopiù a colazione o merenda; si riconoscono dalla forma rotonda e leggermente schiacciata.
Il nome potrebbe derivare dall'antico termine tedesco krafo ("artiglio"), riferito alla forma originaria a uncino.
Le origini risalgono al Medioevo: la tradizione popolare ne fa risalire la nascita alla fine del Seicento da tale Cäcilie Krapf, pasticcera viennese; un'altra ipotesi più plausibile, invece, li colloca a Graz, in Austria, dove si vendevano nelle strade durante il Carnevale.
Nel tempo, i krapfen si sono diffusi in molti paesi d'Europa con denominazioni diverse. In Italia settentrionale sono noti come bomboloni o faschingskrapfen, in Toscana come bomboloni o frati, a Roma come bombe e a Napoli come graffe, dove l'impasto contiene patate schiacciate.
Ingredienti e preparazione tradizionale
I krapfen tradizionali richiedono una lunga lavorazione: un impasto base comprende circa 500 g di farina, 250 ml di latte, 60 g di zucchero, 4 tuorli d'uovo e 80 g di burro.
L'impasto viene fatto lievitare due volte (fino a raddoppiare di volume), quindi steso allo spessore di 1-1,5 cm, ritagliato in dischi, farcito e sigillato con un secondo disco.
Dopo una seconda lievitazione i krapfen vengono fritti in abbondante olio o strutto fino a doratura, asciugati e spolverizzati di zucchero a velo; poi si possono farcire con marmellata, crema pasticcera, crema al cioccolato o altre farciture dolci.
Calorie e valori nutrizionali
Le calorie variano in base alla ricetta, alla farcitura e al metodo di cottura. Di seguito i valori di riferimento per i krapfen più comuni:
Krapfen vuoto
Krapfen vuoto (senza farcitura): apporta circa 306 kcal per 100 g, con 8,1 g di proteine, 42 g di carboidrati e 11 g di grassi.
Krapfen alla marmellata
100 g di krapfen alla marmellata apportano circa 355 kcal, con 21,1 g di lipidi (di cui 10,4 g saturi), 37,8 g di carboidrati e 5,9 g di proteine. Ad aumentare l'apporto calorico sono l'olio di frittura, gli zuccheri e i grassi saturi.
Calorie krapfen alla crema
100 g di krapfen alla crema apportano in media circa 300-331 kcal, con una variabilità dovuta al prodotto e alla ricetta.
In linea di massima, comunque, per 100 g si riscontrano circa 14-16 g di grassi (di cui 6-7 g saturi), 33-46 g di carboidrati e 5-7 g di proteine.
Differenze caloriche dovute a grassi e ripieno
Il tipo di grasso utilizzato (burro, strutto o olio) e la farcitura hanno un peso determinante sull'apporto calorico complessivo del krapfen. La farcitura di crema al cioccolato o crema diplomatica aumenta grassi e calorie, mentre la marmellata ha un impatto più moderato.
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I krapfen al cioccolato o alla nutella possono superare anche le 400-450 kcal per 100 g; quelli ripieni solo di confettura restano tra 300 e 360 kcal per 100 g.
Nei valori nutrizionali dobbiamo considerare anche grassi saturi e colesterolo, che rendono i krapfen poco adatti a chi deve controllare alcuni parametri della salute, o gestire il peso.
Varianti più leggere e alternative salutari
Ci sono versioni di krapfen meno caloriche e più adatte a una dieta equilibrata:
Krapfen al forno
I krapfen al forno sostituiscono la frittura con la cottura in forno. La ricetta prevede un impasto simile ma viene spennellato con poco burro o olio e cotto a 180 °C per 15-20 minuti.
Questa variante riduce i grassi e può contenere circa 250-280 kcal per 100 g, a seconda della farcitura.
Mini‑krapfen
Sono una versione mini che, proprio grazie alla dimensione ridotta, riesce ad agire con meno impatto. Un mini‑krapfen da 30 g può apportare 90-110 kcal.
Impasto integrale o semi-integrale
Si può anche fare il krapfen sostituendo la farina bianca con farine integrali o di farro. L'apporto calorico non ne risentirà più di tanto, ma almeno aumenta l'apporto di fibra.
Ripieni alternativi
Per ovviare al problema delle calorie, si possono usare anche ripieni diversi, con marmellate senza zuccheri aggiunti, composte di frutta, creme light (ricotta montata con miele), riducendo l'apporto di zuccheri e grassi rispetto alle creme di cioccolato.
Consigli utili sul krapfen per chi segue una dieta ipocalorica
Chi segue una dieta ipocalorica potrebbe pensare che il krapfen sia un dolce da scartare assolutamente, ma in nessun caso il regime drastico premia, alla lunga.
Un dolce come il krapfen ogni tanto ci può stare, anche per chi è a dieta, l’importante è garantirsi un’alimentazione completa ed equilibrata nella quotidianità.
Ecco quali accorgimenti adottare:
- scegliere krapfen più piccoli (30–50 g), tagliare a metà un krapfen grande per dividere le calorie, tenendo a mente che un pezzo da 46 g ha circa 190 kcal oppure optare per varianti al forno, che riducono i grassi di frittura e l'apporto calorico complessivo;
- farciture leggere, come la confettura di frutta senza zuccheri aggiunti, le composte o la ricotta montata, sono. meno invasive delle creme al cioccolato o al burro, che aumentano grassi e calorie;
- consumare il krapfen da solo, magari a colazione, bilanciandolo nel resto della giornata con pasti ricchi di fibre, proteine magre e verdure, evitando di associarlo ad altri dolci o spuntini zuccherati;
- consumarlo insieme a un frutto o a una porzione di frutta secca per bilanciare meglio l’impatto degli zuccheri sulla risposta glicemica postprandiale.
Diverso è il caso di chi è in forte sovrappeso, e associa a questa condizione ipercolesterolemia, diabete o altre condizioni metaboliche; i krapfen, come anche altri dolci simili, non sono consigliati per il loro elevato apporto di zuccheri, grassi saturi e colesterolo.