Una delle domande più comuni che ci si pone con l'arrivo della bella stagione è: "Posso mangiare le ciliegie se ho il diabete?".
Sì, le ciliegie si possono mangiare con il diabete, in porzioni moderate (circa 150–200g) e preferibilmente lontano da pasti ricchi di carboidrati.
Le ciliegie hanno un basso indice glicemico e contengono antiossidanti che possono aiutare a ridurre infiammazione e stress ossidativo, due processi che peggiorano la resistenza insulinica e le complicanze del diabete.
Il diabete si gestisce anche e soprattutto a tavola
Gestire il diabete comporta fare scelte consapevoli ogni giorno, e l'alimentazione è al centro di queste decisioni. Il percorso può sembrare un elenco di rinunce, soprattutto quando si tratta di frutta, deliziosa e ricca di nutrienti, ma naturalmente dolce. Ma non ci si deve privare. Si deve conoscere e integrare quell'alimento nella propria dieta con criterio.
Ciliegie per diabetici: si possono mangiare?
Le ciliegie sono sicure per chi convive con il diabete e anzi possono essere un'aggiunta salutare a un piano alimentare equilibrato. Organismi autorevoli come l'American Diabetes Association (ADA) le citano tra gli alimenti consigliati.
Il via libera al consumo di ciliegie non si basa su opinioni, ma su solide evidenze scientifiche. Tre caratteristiche fondamentali fanno delle ciliegie un frutto adatto a chi deve monitorare i livelli di zucchero nel sangue:
- un basso indice glicemico;
- il contenuto di fibre;
- la presenza di composti bioattivi.
Indice glicemico delle ciliegie
L'indice glicemico (IG) è una misura che indica la velocità con cui un alimento contenente carboidrati fa aumentare i livelli di glucosio nel sangue.
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Alimenti con un IG alto provocano picchi glicemici rapidi e marcati; alimenti con un IG basso comportano un rialzo più lento e graduale, molto più gestibile per l'organismo.
Le ciliegie hanno un indice glicemico basso, che si attesta intorno a un valore di 22-25. Per dare un contesto, questo valore è inferiore a quello di altri frutti come l'uva (IG ~55) o la banana matura (IG ~60). Gli zuccheri naturali nelle ciliegie vengono rilasciati nel flusso sanguigno in modo graduale, se si rispettano le porzioni, aiutando a prevenire le impennate glicemiche.
Fibre nelle ciliegia: un freno naturale all'assorbimento degli zuccheri
Ogni 100 grammi di ciliegie fresche contengono circa 2.1 grammi di fibre alimentari. La fibra solubile ha una funzione essenziale nel controllo della glicemia.
Quando la fibra solubile arriva nell'intestino, si mescola con l'acqua e forma una sostanza simile a un gel. Questo gel agisce come una barriera fisica, rallentando la digestione e, di conseguenza, la velocità con cui gli zuccheri vengono assorbiti nel sangue.
Questo meccanismo naturale aiuta a stabilizzare la curva glicemica post-prandiale.
Il ruolo degli antociani nelle ciliegie
Il colore rosso rubino delle ciliegie è dovuto agli antociani, pigmenti vegetali appartenenti alla famiglia dei polifenoli con potenti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. La ricerca scientifica ha evidenziato che il loro ruolo va ben oltre.
Studi suggeriscono che gli antociani possono avere un impatto positivo su marker infiammatori e su alcuni parametri cardiometabolici.
Ciliegie per il diabete: quante mangiarne?
Moderazione è la parola chiave di un consumo fatto con criterio, basato sul controllo delle porzioni.
Anche per un frutto a basso IG, la quantità è determinante. Una porzione di frutta standard per chi ha il diabete dovrebbe contenere circa 15 grammi di carboidrati, dunque tradotto in quantità:
- circa 150 grammi di ciliegie fresche;
- un numero compreso tra 12 e 15 ciliegie dolci.
Un consiglio da tenere a mente è quello di monitorare la glicemia prima e circa 1-2 ore dopo aver mangiato le ciliegie per la prima volta.
Ciliegie fresche: la scelta preferibile
Non tutte le ciliegie sono uguali. Il modo in cui vengono preparate e conservate può trasformare un alimento amico in uno da evitare.
La scelta migliore sono le ciliegie fresche o surgelate (senza zucchero aggiunto) perché mantengono intatto il loro contenuto di fibre, vitamine e antiossidanti, garantendo il massimo dei benefici con il minimo impatto glicemico;
Con moderazione, si possono consumare in succo 100%. Anche se puro e non zuccherato, il succo è privo della fibra che rallenta l'assorbimento degli zuccheri, potendo quindi causare un rialzo glicemico più rapido ed è caratterizzato da una concentrazione più alta di zuccheri semplici per una porzione equivalente a 150ml.
Da evitare le ciliegie sciroppate o in lattina perché queste preparazioni sono quasi sempre immerse in sciroppi ad altissimo contenuto di zucchero, che ne alterano il profilo nutrizionale e le rendono inadatte a una dieta per il diabete.
Dolci o aspre (amarene)?
Esistono due tipi di ciliegie: dolci (come le varietà Bing o Ferrovia) e aspre o amarene (come la Montmorency). Entrambe sono ottime scelte, ma ci sono piccole differenze. Le amarene hanno un contenuto leggermente inferiore di zuccheri e calorie. Sono al centro di studi scientifici per la loro più alta concentrazione di melatonina e composti antinfiammatori.
Comunque entrambe le varietà sono considerate a basso IG e benefiche. La scelta migliore è quella che incontra il gusto personale e la disponibilità.
Possibili effetti collaterali delle ciliegie
Anche gli alimenti più sani possono avere delle controindicazioni per alcune persone o se consumati in eccesso.
Un consumo eccessivo di ciliegie può causare disturbi gastrointestinali come gonfiore, gas o diarrea a causa di due fattori: l'alto contenuto di fibre e la presenza di sorbitolo, un alcol zuccherino naturale della famiglia dei polioli che può avere un effetto lassativo se assunto in grandi quantità.
Questi effetti sono un'ulteriore conferma dell'importanza di rispettare le porzioni consigliate, soprattutto per chi ha un intestino sensibile o soffre di sindrome del colon irritabile.
In casi molto rari, alcune persone possono avere una sensibilità ai salicilati, composti naturali presenti nelle ciliegie.
Ciliegie – FAQ
Quali sono i benefici delle ciliegie
Le ciliegie hanno diversi benefici:
- la varietà amarena è una delle poche fonti alimentari naturali di melatonina, l'ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Studi hanno dimostrato che il consumo di succo di amarena può migliorare la durata e la qualità del riposo notturno;
- azione antinfiammatoria: grazie agli antociani, le ciliegie hanno mostrato riduzioni di marker infiammatori in specifici contesti;
- la ricerca suggerisce che un consumo regolare di ciliegie può aiutare a ridurre la pressione sanguigna sistolica e i livelli di colesterolo LDL ("cattivo").
Quali nutrienti si trovano nelle ciliegie e come possono aiutare le persone con diabete?
Le ciliegie sono ricche di nutrienti benefici, tra cui fibra, vitamina C, potassio, polifenoli, carotenoidi, triptofano, serotonina e melatonina. Sono a basso contenuto di grassi. La fibra aiuta a rallentare l'assorbimento dei carboidrati, stabilizzando i livelli di zucchero nel sangue ed evitando escursioni glicemiche repentine. Le ciliegie sono una fonte di antiossidanti chiamati antociani, che hanno dimostrato di influenzare positivamente la produzione di glucosio, ridurre il rischio di picchi di zucchero nel sangue e migliorare la sensibilità all'insulina nei pazienti diabetici. Possono anche contribuire a ridurre l'infiammazione e lo stress ossidativo.
Come si possono integrare le ciliegie in una dieta adatta al diabete?
Integrare le ciliegie in una dieta adatta al diabete è semplice, purché si presti attenzione alle porzioni e alla forma del frutto. Possono essere consumate come spuntino, aggiunte a macedonie, cereali, farina d'avena o frullati. Per minimizzare l'impatto sulla glicemia, si consiglia di abbinarle a una fonte di proteine o di grassi buoni come una porzione di frutta secca (noci, mandorle, nocciole, pistacchi)