Il West Nile Virus torna a colpire l’Italia con numeri in rapida crescita.
Dall’inizio dell’estate sono stati confermati 9 decessi, più di 80 casi clinici e una stima di circa 10.000 infezioni reali, secondo gli esperti. La maggior parte dei contagi resta silente, ma il virus può causare anche forme gravi, con complicanze neurologiche.
Le autorità sanitarie invitano alla prudenza, in vista di un possibile picco tra Ferragosto e fine agosto, quando la circolazione delle zanzare sarà al massimo.
Vediamo in che giorni cadrà il picco, dove e come proteggersi secondo le linee guida.
Dove si sta diffondendo il virus?
I focolai più attivi sono in Lazio (con 41 casi confermati nella sola provincia di Latina) e in Campania, dove due uomini di 73 e 76 anni, già fragili, sono morti nei giorni scorsi. Nuovi contagi sono stati registrati anche in Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia, confermando una diffusione ampia, con epicentro nel Centro-Sud.
Secondo i dati ufficiali al 30 luglio, si contano:
- 40 casi neuro-invasivi (forme gravi con encefalite o meningite)
- 2 infezioni in donatori di sangue
- Decine di casi febbrili o asintomatici
Perché le infezioni sono molte di più?
Il virus è spesso asintomatico: circa l’80% delle persone infette non sviluppa sintomi e non si sottopone a test. I virologi stimano almeno 1.000 infezioni reali ogni decesso, per questo il numero complessivo di casi nel Paese potrebbe superare le 10.000 unità.
L’epidemiologo Massimo Ciccozzi spiega che “non è una situazione allarmante, ma serve una sorveglianza continua: il vero rischio non è il contagio in sé, ma la sottovalutazione dei segnali clinici nei soggetti fragili”.
Quali sono i sintomi del West Nile Virus?
Nella maggior parte dei casi, l’infezione non dà sintomi. Quando si manifestano, si possono presentare:
- Febbre improvvisa
- Mal di testa, dolori muscolari
- Nausea, stanchezza, eruzioni cutanee
- Congiuntivite, sudorazione intensa
Nelle forme gravi, il virus può colpire il sistema nervoso centrale causando:
- Meningite, encefalite
- Confusione mentale, alterazione dello stato di coscienza
- Debolezza muscolare, tremori, paralisi
Le forme neuro-invasive interessano 1 persona su 150, e colpiscono soprattutto anziani e persone con malattie croniche.
Come si trasmette?
Il West Nile Virus si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare del genere Culex, attive soprattutto di sera e di notte. Non si trasmette da persona a persona, né con il contatto diretto.
Il contagio può avvenire anche tramite trasfusioni, motivo per cui le donazioni di sangue in aree a rischio sono ora sottoposte a test preventivi.
Quando ci sarà il picco?
Secondo gli esperti, il picco di circolazione è atteso dopo Ferragosto, con un massimo previsto tra il 15 e il 25 agosto. Le zanzare sono più attive con le alte temperature e in presenza di acqua stagnante, quindi le prossime settimane saranno cruciali per il contenimento.
Le autorità sanitarie stanno potenziando:
- disinfestazioni nei comuni più colpiti;
- controlli sui donatori di sangue;
- monitoraggi ambientali.
Come proteggersi?
La prevenzione individuale resta essenziale. Ecco cosa fare:
- usare repellenti cutanei, soprattutto di sera;
- installare zanzariere e chiudere le finestre al tramonto;
- indossare abiti lunghi e chiari quando si esce la sera;
- eliminare ristagni d’acqua da sottovasi, secchi, tombini;
- consultare il medico in caso di febbre, nausea o sintomi neurologici
Chi ha soggiornato in aree colpite dovrebbe comunicarlo in caso di donazione di sangue o intervento sanitario.
Il West Nile Virus non è nuovo, ma l’intensificazione dei casi e la sottostima reale delle infezioni rendono necessaria una maggiore consapevolezza, soprattutto nei soggetti vulnerabili. L’infezione è spesso lieve o silente, ma può avere conseguenze gravi. Prevenzione, vigilanza e informazione restano le armi più efficaci.