La melatonina è diventata negli ultimi anni una delle soluzioni più popolari per combattere l’insonnia. Considerata un rimedio naturale e sicuro, è disponibile in farmacia e parafarmacia senza ricetta.
Tuttavia, un nuovo studio presentato all’American Heart Association (AHA) lancia un avvertimento importante: assumere melatonina per lunghi periodi potrebbe aumentare il rischio di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero e mortalità generale.
Vediamo i dettagli e se é possibile valutare soluzioni sicure.
La melatonina fa male? Ecco cosa dice lo studio
La ricerca, discussa alle Scientific Sessions 2025 di New Orleans, ha coinvolto oltre 130.000 adulti con diagnosi di insonnia, fornendo quella che può considerarli la fotografia più ampia finora disponibile sul legame tra uso cronico di melatonina e salute del cuore.
Ma vediamo nel dettaglio il percorso e i risultati di questo impegno scientifico.
Gli studiosi hanno utilizzato i dati del TriNetX Global Research Network, ovvero un vasto archivio internazionale di cartelle cliniche elettroniche. Sono stati confrontati i soggetti che avevano assunto melatonina per più di un anno con altri pazienti, anch’essi insonni, che non ne avevano mai fatto uso.
Dai risultati, resi pubblici nel comunicato della ricerca, sono emerse evidenze significative.
Vediamo quali:
- chi aveva assunto melatonina per oltre 12 mesi mostrava una probabilità quasi doppia di sviluppare insufficienza cardiaca nei cinque anni successivi (4,6% contro 2,7%);
- il rischio di ricovero per insufficienza cardiaca risultava fino a 3,5 volte più alto (19% contro 6,6%);
- la mortalità per qualsiasi causa era quasi doppia (7,8% contro 4,3%).
Melatonina e rischi: cos’è e come agisce
La melatonina è un ormone naturale prodotto dalla ghiandola pineale che regola il ritmo circadiano, cioè il ciclo sonno-veglia. Le versioni sintetiche, vendute in compresse o gocce, sono oltremodo diffuse per contrastare insonnia e jet lag.
Ma, come sottolineano gli esperti dell’AHA, “naturale” non significa in automatico "sicuro".
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Un uso prolungato, specie a dosaggi elevati o senza controllo medico, potrebbe alterare i meccanismi che regolano pressione arteriosa, frequenza cardiaca e tono del sistema nervoso autonomo, influendo nel tempo sulla salute cardiovascolare.
I ricercatori ipotizzano che l’assunzione continuativa possa interferire con il bilancio ormonale e con i sistemi di stress ossidativo, aumentando la vulnerabilità del cuore, soprattutto nei soggetti predisposti.
Melatonina: si può migliorare il sonno senza rischi?
Gli specialisti consigliano di non interrompere né iniziare un integratore di melatonina senza parere medico, ma invitano a limitarne il consumo nel tempo.
Ecco alcuni suggerimenti utili a dormire meglio in modo naturale e senza effetti collaterali:
- ridurre l’esposizione a schermi luminosi nelle ore serali;
- mantenere orari regolari per sonno e risveglio;
- creare un ambiente buio e silenzioso;
- evitare caffeina, alcol e pasti abbondanti prima di dormire;
- praticare tecniche di rilassamento e attività fisica leggera.
Se l’insonnia dovesse rendersi persistente, si rivela opportuno rivolgersi a un medico specialista del sonno o al proprio medico di base, in modo che possano indagarne le cause e proporre una terapia mirata.
Le evidenze constatate dalla ricerca dell’American Heart Association non provano un nesso che possa definirsi diretto di causa-effetto, ma indica una correlazione significativa tra uso cronico di melatonina e aumento del rischio cardiaco. Pertanto, la cautela é da considerarsi necessaria, un pilastro essenziale cui sorreggersi.
Anche ciò che è di origine naturale e nasce per favorire il riposo merita una certa prudenza: dormire meglio sì, ma mai a scapito della salute del cuore.
Fonti: