Suonare uno strumento è davvero il segreto della giovinezza? Cosa dice il nuovo studio sul cervello

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 16 Luglio, 2025

Un uomo anziano che suona la chitarra classica.

Secondo un nuovo studio, suonare uno strumento musicale rallenta i sintomi dell’invecchiamento cerebrale. La ricerca, condotta dall’Accademia Cinese delle Scienze pubblicata su Plos Biology dalla Baycrest Academy for Research and Education (Canada), dimostra che l’addestramento musicale a lungo termine è in grado di mitigare il declino legato all’età nella percezione del parlato nel rumore.

Suonare uno strumento, dunque, supporta il mantenimento di un cervello giovane. Ma vediamo come, alla luce della ricerca scientifica.

Mantenere il cervello giovane con la pratica musicale: ecco come secondo lo studio

Alla musica è da tempo riconosciuto un potenziale che esula dal mero intrattenimento. Ad essa, infatti, sono scientificamente riconosciute doti legate al benessere psicofisico. Invero, l’arte combinatoria dei suoni è in grado di agire sulla psiche e sul corpo, influendo direttamente su stress, condizione psicologica e sviluppo cognitivo.

Oggi, però, la ricerca ha mosso un passo ulteriore: si è focalizzata sugli effetti che l’attività di suonare uno strumento produce sul cervello.

Vediamo come è stato condotto lo studio e le evidenze che ne sono emerse.

La ricerca ha usufruito della risonanza magnetica funzionale in modo da misurare l'attività cerebrale di tre gruppi di soggetti differenti: 25 anziani musicisti, 25 anziani che non suonavano alcuno strumento musicale e 24 giovani non musicisti. Ai partecipanti è stato chiesto di ascoltare e identificare delle sillabe mascherate da suoni rumorosi.

 Gli esiti osservati documentano che il gruppo di anziani musicisti ha meno difficoltà nel riconoscere il parlato rispetto al gruppo di anziani non musicisti. Di questi ultimi si è osservato che il cervello va in stato di sovraccarico, dovuto alla necessità di compensazione del declino cognitivo legato all’età.

Gli anziani che suonano abitualmente uno strumento musicale hanno invece mostrato funzionamento e connettività delle regioni cerebrali simili a quelle dei giovani non musicisti.
 
 I risultati complessivi dello studio, dunque, supportano l'ipotesi che l’attività musicale favorisca un aumento della riserva cognitiva, contrastando il deterioramento associato all’invecchiamento e mantenendo intatte la struttura e la funzionalità delle reti neurali.

Capire il meccanismo: l’importanza della riserva cognitiva

Ma, prima di tutto, cos’è la riserva cognitiva

Si tratta della capacità del cervello di far fronte ai cambiamenti, continuando a funzionare in modo efficacie anche in contesti di deficit. Questa si costruisce e sviluppa nel corso della vita mediante attività che stimolano il cervello, come l’istruzione, il lavoro, le attività ricreative e le relazioni sociali. Oggi sappiamo, che tra queste è compresa la pratica nel suonare uno strumento musicale.

Chi ha suonato uno strumento per molti anni riesce a mantenere meglio la capacità di capire le parole nel rumore. Perché avviene? la pratica musicale, come visto, rafforza la riserva cognitiva, la quale interagisce con l’attività extra del cervello in modo “intelligente”, proprio come dice la teoria dell’“Hold-back upregulation”: cioè il cervello lavora di più, ma in modo mirato e non sprecando energie.

Comprendere il sistema e il funzionamento questo meccanismo può aiutare la scienza a sviluppare esercizi o attività utili a mantenere il cervello in forma e migliorare la capacità di comunicazione nelle persone anziane.

"Il nostro studio dimostra che questa esperienza musicale rafforza la riserva cognitiva, aiutando il cervello a evitare il solito sovraffaticamento legato all'età, tipico di chi cerca di comprendere un discorso in luoghi rumorosi", afferma Yi Du dell'Accademia Cinese delle Scienze. 

Aggiungendo in seguito, che "proprio come uno strumento ben accordato non ha bisogno di essere suonato più forte per essere udito, il cervello degli anziani musicisti rimane perfettamente accordato grazie ad anni di allenamento”.

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

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Alessandra Familari | Editor
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