In Italia il tumore al seno è la battaglia più diffusa nel panorama oncologico femminile, colpendo oltre 55.000 donne ogni anno.
Se da un lato i progressi scientifici ci hanno portato a un traguardo eccezionale, dall'altro il 12% delle pazienti attende ancora una risposta efficace.
Un vuoto di trattamento che si avverte soprattutto nelle forme più aggressive e complesse, come il triplo negativo e la patologia metastatica.
Per questo l'AIRC rilancia la sua iconica campagna Nastro Rosa che, dal 1° ottobre, tornerà a tingere di speranza centinaia di monumenti italiani, grazie al sostegno di ANCI.
Il simbolo scelto non è un nastro chiuso, ma un nastro incompleto: l'immagine potente di un obiettivo non ancora raggiunto che simboleggia cure per tutte, senza eccezioni.
I numeri della ricerca
Il futuro della lotta al cancro al seno è sostenuto da un impegno finanziario solido: nel 2025 Fondazione AIRC investirà ben 14 milioni di euro in progetti e borse di studio.
In sei decenni la ricerca ha radicalmente trasformato i protocolli terapeutici, passando dalla storica introduzione del primo anticorpo monoclonale fino alle attuali frontiere dell'immunoterapia, migliorando drasticamente la gestione delle forme avanzate.
Infatti, dal 2019 a oggi gli innovativi anticorpi monoclonali immunoconiugati stanno cambiando le regole del gioco: agiscono in maniera molto più selettiva, recapitando la terapia direttamente alle cellule malate.
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Il risultato è un trattamento più mirato ed efficace per un numero crescente di pazienti, che possono beneficiare di dosi più concentrate senza subire un aumento degli effetti collaterali.
Nonostante l'aumento dell'incidenza oggi si muore meno di tumore al seno, perché, grazie ai continui progressi della medicina e all'efficacia dei programmi di screening per la diagnosi precoce, la mortalità è scesa di circa il 6% tra il 2015 e il 2020.
Le percentuali di sopravvivenza sono la testimonianza di questo successo:
- circa 9 donne su 10 (88%) sono vive 5 anni dopo la diagnosi;
- circa 8 donne su 10 (80%) sono vive anche a 10 anni dalla diagnosi.
Gli strumenti (ancora poco sfruttati) della prevenzione
Malgrado l'offerta di screening mammografico gratuito da parte del Servizio Sanitario Nazionale, un quarto delle donne tra i 50 e i 69 anni manca all'appello: secondo gli ultimi dati (Sorveglianza PASSI, 2023-2024), solo il 75% di questa fascia d'età cruciale si sottopone alla mammografia preventiva.
Un tasso d'adesione, che, sebbene in ripresa dopo la pandemia, è troppo basso per garantire un impatto decisivo sulla sopravvivenza al tumore al seno.
Nadia Segala, Consiglio direttivo Federfarma Verona, afferma: “Dati nazionali rilevano, infatti, che il 24% delle giovani donne italiane non è a conoscenza dei programmi di screening, mentre solo il 41% sa di poter eseguire una mammografia biennale, anche in Veneto gratuita, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre molte giovani avrebbero conoscenze confuse riguardo all'età e alle modalità dello screening, elementi considerati fondamentali per la prevenzione. In questo contesto esistono, quindi, ampi margini di efficacia della campagna ‘Nastro Rosa’ poiché è fondamentale per un'adeguata prevenzione del cancro mammario, che ogni singola donna in età fertile venga raggiunta da una comunicazione sanitaria efficace”.
La situazione è particolarmente allarmante al Sud (62%), in netto contrasto con il Nord (86%) e il Centro (80%), disegnando una vera e propria Italia a due velocità nella prevenzione.
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce la mammografia gratuita nelle fasce d'età a rischio, ma la consapevolezza individuale è cruciale: non bisogna mai ignorare i segnali d'allarme (noduli, alterazioni del capezzolo, secrezioni).
Inoltre, non dimentichiamo il potere delle scelte quotidiane: una vita attiva può ridurre il rischio fino al 20%, mentre l'abuso di alcol, fumo e una dieta sbilanciata giocano un ruolo tristemente opposto.
Come prendere parte al movimento collettivo
La campagna è un appello all'azione collettiva e dal 1° ottobre è possibile indossare il simbolo della battaglia: la spilla del nastro rosa incompleto, disponibile con una donazione minima in migliaia di farmacie, punti vendita e sullo shop online AIRC, insieme a una selezione di prodotti dedicati (come la borraccia termica e kit cosmetici eco-friendly); uno sforzo congiunto che è parte integrante del Protocollo di collaborazione denominato "Insieme per la prevenzione", siglato da AIRC e Federfarma.
Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona, sottolinea l'efficacia di questa sinergia: “Grazie all’alta frequentazione di cittadini, con una media nazionale di 200 utenti al giorno, la farmacia è il sito ideale per la divulgazione della cultura legata alla prevenzione che, per quanto riguarda il tumore al seno deve essere eseguita con regolarità e costanza. […] Purtroppo anche gli uomini, seppure in percentuale minima, vengono colpiti da questo carcinoma che generalmente si definisce femminile.”
Torna anche l'energia degli eventi sul territorio: da "Muoviti per AIRC" con camminate e maratone, fino a "La bellezza che conta", dove parrucchieri ed estetisti si trasformano in veri e propri punti di raccolta fondi, offrendo un sostegno simbolico alle donne in terapia.
Fonti:
Istituto Superiore di Sanità - Sorveglianza Passi 2023-2024