Osteoartrosi: la cura rigenerativa italiana con staminali e ultrasuoni

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 17 Ottobre, 2025

Il medico traumatologo esamina la radiografia e le gambe e il modello dell'articolazione del ginocchio. Concetto di lesioni e distorsioni

L'ingegneria dei tessuti incontra la biologia rigenerativa: un'avanguardia terapeutica messa a punto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dal Rizzoli di Bologna sfrutta la sinergia di biomateriali "intelligenti" e cellule staminali per sedare l'infiammazione articolare e, contemporaneamente, ricostruire la cartilagine danneggiata.

Scopriamo di più in questo approfondimento.

Le conseguenze dell’osteoartrosi 

L'osteoartrosi è una patologia cronica e progressiva che colpisce le articolazioni ed è la malattia articolare più diffusa e invalidante a livello globale.

Le sue conseguenze non sono limitate al solo danno fisico, ma hanno un impatto significativo sulla qualità della vita, sulla funzionalità sociale ed economica.

Conseguenze cliniche e funzionali

Le principali sono strettamente legate alla degenerazione della cartilagine articolare e alle alterazioni dell'osso sub condrale e della membrana sinoviale:

  • dolore cronico e progressivo: è il sintomo dominante, inizialmente avvertito durante il movimento e progressivamente presente anche a riposo. Il dolore è la causa principale della riduzione dell'attività fisica;
  • riduzione della mobilità e rigidità: la perdita di cartilagine e le alterazioni strutturali (come gli osteofiti o speroni ossei) limitano l'escursione articolare, rendendo difficili movimenti quotidiani come camminare, salire le scale o afferrare oggetti. La rigidità mattutina è un sintomo comune;

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  • disabilità funzionale: la combinazione di dolore e limitazione del movimento porta a una significativa disabilità. Nelle forme più gravi, in particolare a carico dell'anca e del ginocchio, può rendere l'individuo dipendente da ausili o dall'assistenza esterna;
  • infiammazione: sebbene sia primariamente degenerativa, si verificano episodi di infiammazione della membrana sinoviale (sinovite), che aggravano il dolore e il gonfiore articolare.

Conseguenze psicosociali ed economiche

Le ripercussioni dell'osteoartrosi vanno oltre l'aspetto fisico, influenzando profondamente la sfera emotiva e socio-economica:

  • impatto sulla salute mentale: il dolore cronico e la disabilità sono strettamente correlati all'insorgenza di disturbi come depressione, ansia e disturbi del sonno, riducendo drasticamente la qualità della vita percepita;
  • riduzione della partecipazione sociale: la difficoltà a muoversi isola l'individuo, limitando la partecipazione ad attività lavorative, ricreative e sociali;
  • costo sanitario ed economico: comporta costi elevati per i sistemi sanitari nazionali dovuti a consulti medici, terapie farmacologiche, fisioterapia e, nelle fasi avanzate, interventi chirurgici di artroprotesi (sostituzione dell'articolazione). È anche una causa significativa di assenteismo lavorativo e prepensionamento.

Le nuove scoperte nel dettaglio

La speranza di una cura efficace per l'osteoartrosi si accende grazie a un nuovo approccio terapeutico che unisce l'ingegneria dei tessuti alla biologia cellulare.

Un'innovativa combinazione, infatti, ha superato i test di laboratorio su modelli preclinici, dimostrando di poter non solo ridurre l'infiammazione articolare, ma anche di rigenerare attivamente il tessuto cartilagineo danneggiato.

Il risultato, un passo decisivo verso la sperimentazione clinica sull'uomo, è stato pubblicato sulla rivista Biomaterials.


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L'impresa scientifica porta la firma di un'importante collaborazione che vede in prima linea un team di ricerca italiano composto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dall’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, supportati da centri e aziende europee.

Un traguardo che segna il culmine del progetto europeo ADMAIORA, coordinato da Leonardo Ricotti, professore di bioingegneria della Scuola Sant’Anna.

Dopo i primi successi su cellule umane risalenti a un anno fa, lo studio attuale, condotto su modelli animali, ha svelato la chiave della rigenerazione: un biomateriale iniettabile arricchito con cellule staminali e nanomateriali intelligenti.

Un "cocktail" rigenerativo, potenziato da una stimolazione a ultrasuoni controllata, che ha promosso la riparazione del tessuto danneggiato dall'artrosi e un notevole miglioramento complessivo della funzionalità del ginocchio.

"È un risultato entusiasmante, che conferma il potenziale della ricerca italiana nel campo delle tecnologie per la medicina rigenerativa", ha commentato Ricotti.

Il coordinatore dello studio sottolinea che l'efficacia del nuovo paradigma terapeutico "apre speranze per la futura cura dei pazienti con osteoartrosi".

Ricotti, però, invita alla cautela realistica: "Allo stesso tempo, è importante sottolineare che serviranno ancora anni di studi e nuovi finanziamenti prima che queste scoperte possano tradursi in terapie concrete per i pazienti".

Dunque, il progetto si consolida come un esempio virtuoso di cooperazione europea: la sfida che attende ora la comunità scientifica è trasformare questi straordinari risultati di laboratorio in soluzioni cliniche reali per migliorare significativamente la qualità di vita delle persone affette da osteoartrosi.

Fonti:

Biomaterials - In vivo efficacy of an injectable piezoelectric nanocomposite hydrogel and low-intensity pulsed ultrasound in two preclinical models of osteoarthritis

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

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