Musica allegra per combattere il mal d'auto: un team di scienziati ha già ottenuto risultati promettenti

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 04 Settembre, 2025

Ragazzo in auto seduto dietro che ascolta la musica con delle cuffie grandi e bianche mentre sorride e guarda fuori dal finestrino

Uno studio recente condotto da un gruppo di scienziati della Southwest University suggerisce che ascoltare musica può aiutare a contrastare la cinetosi.

Scopriamo di più in questo approfondimento.

Lo studio nel dettaglio

Pubblicata sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience, la ricerca guidata da Qizong Yue ha coinvolto 40 partecipanti per capire se diversi generi musicali potessero alleviare i sintomi.

Come sottolinea il ricercatore, la cinetosi è un problema che compromette l'esperienza di viaggio per molte persone; i farmaci esistenti, infatti, spesso causano effetti collaterali indesiderati, come la sonnolenza.

"La musica rappresenta una strategia d’intervento non invasiva, economica e personalizzata", ha affermato Yue. "Sapevamo che può alleviare la tensione e ora abbiamo capito che può ridurre anche la cinetosi".

Gli scienziati hanno avviato questo studio partendo da una premessa molto intuitiva: chi soffre di mal d'auto spesso inizia a sentirsi male ancor prima di salire in macchina, per via dell'ansia e della tensione legate all'attesa del malessere.

L'idea era, quindi, semplice: visto che la musica è un ottimo alleato contro lo stress, potrebbe aiutare a sciogliere questa "tensione anticipatoria" e prevenire l'arrivo della cinetosi?

Per l'indagine il team ha sviluppato un modello per indurre il mal d'auto tramite un simulatore di guida e selezionato volontari che avevano già sofferto moderatamente di mal d'auto e li ha monitorati con un elettroencefalogramma (EEG) per misurare l'attività cerebrale e identificare segnali quantificabili di cinetosi.

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I partecipanti sono stati poi divisi in sei gruppi, oltre a un gruppo di controllo, e a quattro gruppi è stata fatta ascoltare musica di generi diversi per tutta la durata dell'esperimento; un altro gruppo è stato interrotto appena i partecipanti manifestavano i primi sintomi, mentre il gruppo di controllo non ha ascoltato nulla.

I risultati sono stati sorprendenti:

  • musica allegra: la più efficace, riducendo il mal d'auto del 57,3%;
  • musica soft: anche questa ha funzionato bene, con un calo dei sintomi del 56,7%;
  • ritmi passionali: un po' meno efficaci, con una riduzione del 48,3%.

Ma il dato più interessante riguarda la musica triste, che ha ottenuto un punteggio inferiore persino all'assenza di musica: i partecipanti che la ascoltavano hanno visto i loro sintomi calare solo del 40%, a fronte di un 43,3% nel gruppo di controllo che si era semplicemente riposato dal simulatore.

Gli scienziati ipotizzano che la musica soft funzioni rilassando il corpo e riducendo la tensione, che è uno dei fattori che peggiora la cinetosi; la musica allegra, invece, potrebbe distrarre il cervello e attivare i sistemi di ricompensa, che ci fanno sentire bene. Al contrario, la musica triste sembra amplificare le emozioni negative, rendendo il disagio ancora più forte.

I dati dell'elettroencefalogramma hanno fornito una spiegazione scientifica, poiché hanno mostrato che l'attività del lobo occipitale nel cervello cambiava quando i partecipanti iniziavano a sentire il mal d'auto.

Gli studiosi ipotizzano che la musica allegra possa fungere da distrazione positiva, attivando i sistemi di ricompensa del cervello e facendoci sentire bene; la musica triste, al contrario, potrebbe amplificare le emozioni negative e aumentare il senso di malessere.


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"La musica è una strategia di intervento non invasiva, economica e personalizzata", ha commentato Yue, uno degli autori dello studio. In altre parole, è una soluzione semplice, alla portata di tutti, che possiamo usare per affrontare il mal d'auto in maniera naturale.

Prossimi passi: confermare i risultati

Nonostante i risultati promettenti, gli scienziati sono cauti e sottolineano la necessità di ulteriori ricerche.

"Il limite principale di questo studio è la dimensione relativamente piccola del campione", ha spiegato Yue. "Per questo motivo, è fondamentale condurre l'esperimento su un campione più ampio, così da avere una statistica più solida".

Ma non è tutto: il prossimo passo sarà testare l'efficacia della musica in condizioni reali, non solo in un simulatore: infatti, guidare un'auto in movimento potrebbe infatti influenzare il cervello e la cinetosi in modo diverso.

Inoltre, il team di ricerca è convinto che i principi scoperti si applichino anche ad altri mezzi di trasporto: "Crediamo che questi risultati siano validi anche per il mal d'aria e il mal di mare".

Fonti:

Frontiers - A study on the mitigating effect of different music types on motion sickness based on EEG analysis

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

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