Uno studio pubblicato su Molecular Psychiatry ha mostrato come l’esercizio fisico, attraverso la formazione di nuovi neuroni, sia in grado di ridurre gli effetti del disturbo post traumatico da stress (PTSD). La ricerca, pubblicata a Maggio 2024, rappresenta oggi una nuova speranza per il trattamento del trauma.
Come l’esercizio fisico cancella la memoria del trauma attraverso la neurogenesi: la ricerca
Lo studio ("Neurogenesis-dependent remodeling of hippocampal circuits reduces PTSD-like behaviors in adult mice"), condotto da ricercatori delle università di Kyushu e Toronto, ha scoperto che la neurogenesi, nonché l’aumento della formazione di nuovi neuroni nell’ippocampo, può favorire l’oblio di ricordi traumatici. L’ippocampo, infatti, costituisce biologicamente un’area cruciale per l'apprendimento e la memoria.
Nel loro esperimento, i ricercatori hanno indotto nei topi modelli comportamentali simili a quelli del disturbo da stress post traumatico, tramite forti scosse elettriche in ambienti distinti.
I topi, una volta inseriti in un ambiente simile a quello dell’evento traumatico hanno mostrato evidenti segni di insicurezza, evitamento e ansia. Inoltre, hanno mostrato segnali di paura persistente e generalizzata anche a un mese di distanza dall’esperimento.
Nella fase successiva, i topi sono stati inseriti in un ambiente stimolante per l’attività fisica, funzione scientificamente nota per favorire la neurogenesi. A seguito di un periodo in cui questi si interfacciavano con l’esercizio fisco sulla ruota, i comportamenti attribuibili al trauma si sono significativamente ridotti.
I topi si sono mostrati meno ansiosi e meno restii a esplorare gli ambienti associati alla paura (sintomi del PTSD).
Per confermare che l’effetto fosse realmente dovuto alla neurogenesi, i ricercatori hanno anche usato tecniche genetiche per lo sviluppo di nuovi neuroni. Questi interventi, come ipotizzato, hanno facilitato l’oblio dei ricordi traumatici, confermando la tesi del coinvolgimento della neurogenesi nella rimozione del trauma.
Secondo la ricercatrice Risako Fujikawa, la neurogenesi agisce “riprogrammando” i circuiti dell’ippocampo, rendendo più ostico l’accesso a vecchi ricordi traumatici. L’esercizio fisico, però, ha mostrato benefici più ampi, probabilmente grazie ai suoi effetti globali sul cervello e sul corpo.
L’esercizio fisico come promotore della neurogenesi
L'attività fisica, in particolare quella aerobica, è stata associata da tempo alla neurogenesi, sia negli animali che negli esseri umani.
L'esercizio fisico è quindi in grado di promuovere la formazione di nuovi neuroni nel cervello, soprattutto nell'ippocampo. Questo processo è legato al rilascio di fattori neurotrofici, protagonisti nella stimolazione della nascita e della crescita di nuovi neuroni e sinapsi. Come dimostrato dallo studio sulle funzioni della neurogenesi, l’allenamento può ostacolare l’accesso alla memoria legata ai traumi, riducendo i sintomi ad essi associati.
Quindi l’esercizio fisico rimuove i traumi?
L’esperimento è stato condotto su esseri viventi che presentano caratteristiche diverse da quelle dell’essere umano, in particolar modo sul piano cognitivo e psicologico. Nell’essere umano entrano in gioco componenti come l’ego, l’identità, la storia emotiva, che nell’esperimento condotto su modelli animali non possono essere presi in considerazione.
Dunque, non è possibile affermare che la neurogenesi prodotta dall’esercizio fisico sia in grado di rimuovere un trauma e guarire i pazienti dal disturbo da stress post traumatico.
Tuttavia, questo non significa che l’allenamento fisico, nel contesto del disturbo psicologico, o in casi di traumi con portata inferiore, sia inutile. L’attività fisica, infatti, aiuta a ridurre lo stress e supporta la plasticità del cervello. Favorisce la neurogenesi, che, grazie a questo nuovo studio, ora sappiamo essere capace di rimuovere la memoria dei traumi.
I traumi, e le conseguenze che apportano all’individuo umano, sono da considerarsi come una costruzione complessa, di una complessità che è data dalle qualità psicologiche e neurologiche che lo caratterizzano.
Pertanto, gli effetti positivi della neurogenesi sono da considerarsi un mattoncino di questa costruzione, che rivela la sua sostanziale importanza in un approccio terapeutico svolto su più livelli.
Si evince quindi da questo studio che, praticare un consistente esercizio fisico in un contesto di trauma, per l’uomo, può rivelarsi un trattamento coadiuvante efficace nel percorso di guarigione.
Si tratta di una scoperta che apre la strada a trattamenti alternativi per il trauma, e in particolare per il PTSD
Le terapie farmacologiche e psicologiche attualmente disponibili non si dimostrano sempre efficaci; per questo motivo, lo studio riveste un'importanza significativa, orientando la ricerca verso possibili soluzioni alternative.