La psoriasi, una malattia infiammatoria cronica che colpisce oltre 100 milioni di persone nel mondo, è caratterizzata da placche cutanee dolorose causate da cellule immunitarie iperattive.
I danni vanno oltre la pelle, aumentando il rischio di malattie come quelle cardiovascolari, diabete e artrite, oltre a impattare gravemente la salute mentale.
Approfondiamo l’argomento.
Cos’è la psoriasi
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da un’anomala accelerazione del ciclo di vita delle cellule epidermiche; un processo che porta alla formazione di placche spesse, arrossate e desquamate, spesso accompagnate da prurito o fastidio.
Esistono diversi tipi di psoriasi, tra cui:
- psoriasi a placche (la forma più comune);
- psoriasi guttata, con piccole lesioni a goccia;
- psoriasi inversa, che interessa le pieghe cutanee;
- psoriasi pustolosa ed eritrodermica, più rare e gravi.
10 domande frequenti sulla psoriasi
Ecco tutto ciò che potresti non sapere su questa patologia:
È una patologia multifattoriale
Si tratta di una condizione in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule della pelle, accelerandone il ricambio.
Tra i principali fattori che possono contribuire allo sviluppo della malattia troviamo:
- predisposizione genetica (una componente ereditaria è spesso presente);
- squilibri immunitari;
- eventi scatenanti come infezioni, stress, traumi cutanei o assunzione di alcuni farmaci;
- abitudini nocive come il fumo o il consumo eccessivo di alcol.
La psoriasi è contagiosa?
Non può essere trasmessa da persona a persona tramite contatto fisico, né attraverso oggetti o ambienti condivisi.
È importante sottolineare che la psoriasi è una malattia autoimmune, non infettiva, quindi merita la stessa considerazione e rispetto di qualsiasi altra condizione cronica.
I sintomi non sono sempre uguali
I sintomi della psoriasi variano a seconda del tipo e della gravità della malattia, ma in generale includono:
- placche cutanee spesse e squamose, di colore biancastro o argentato;
- arrossamento e prurito;
- secchezza e fessurazioni della pelle;
- dolore o fastidio nelle zone colpite.
In alcuni casi la psoriasi può coinvolgere anche le unghie o le articolazioni, dando origine alla psoriasi artropatica, una forma che richiede trattamento specialistico.
Tutto sulla diagnosi
La diagnosi viene effettuata da un dermatologo attraverso l’esame clinico della pelle: nella maggior parte dei casi l’osservazione delle lesioni è sufficiente per riconoscere la malattia, ma talvolta può essere richiesta una biopsia cutanea per confermare il sospetto o escludere altre patologie.
Una diagnosi precoce è fondamentale per impostare un trattamento mirato e migliorare la qualità della vita del paziente.
Infatti, “se non curata, l’artrite psoriasica può diventare erosiva, portando a fenomeni di disabilità, ovvero limitando il paziente nei movimenti dell’articolazione colpita e impedendogli di svolgere le sue attività quotidiane. Per questo, la diagnosi precoce e una terapia specifica sono indispensabili”, ha spiegato dalla Dr.ssa Giulia Pavia, dermatologa.
Trattamenti: non un’unica via
La cura della psoriasi dipende dall’estensione e dalla gravità dei sintomi; non esiste una terapia risolutiva, ma numerosi trattamenti possono controllare l’infiammazione e ridurre le recidive.
Tra le opzioni più comuni troviamo:
- terapie topiche (creme a base di cortisone, vitamina D, catrame, acido salicilico);
- fototerapia, ovvero l’esposizione controllata a raggi UVB;
- terapie sistemiche e farmaci biologici, che agiscono sul sistema immunitario e sono indicati per i casi più gravi.
Il dermatologo sceglie la terapia più adatta in base alle caratteristiche individuali del paziente e alla risposta clinica.
La psoriasi può guarire?
Attualmente la psoriasi non ha una cura definitiva, ma può essere tenuta sotto controllo con terapie efficaci e costanti.
Molti pazienti sperimentano lunghi periodi di remissione, durante i quali la pelle appare completamente sana.
La ricerca scientifica continua a progredire, soprattutto nell’ambito dei farmaci biologici, che agiscono in modo mirato sui meccanismi immunitari coinvolti nella malattia.
Le ultime novità dalla ricerca
Nonostante non si conosca ancora il fattore scatenante biomolecolare che innesca l'iperattivazione immunitaria iniziale (un "mistero" ancora studiato), la scienza ha mappato la successiva cascata di citochine infiammatorie che guidano la malattia.
Le attuali terapie anticorpali biologiche (es. secukinumab, guselkumab) sono molto efficaci e agiscono bloccando queste citochine chiave, portando alla remissione dei sintomi.
La preoccupazione principale, però, è l'uso di questi farmaci immunomodulatori a vita, che alterano l'equilibrio immunitario e possono aumentare il rischio di altre condizioni (es. tumori cutanei o malattie infiammatorie intestinali).
La ricerca si sta concentrando su quel 10-20% di pazienti che non hanno ricadute per lungo tempo dopo aver interrotto la terapia.
Studi come STEPIn e GUIDE stanno dimostrando che la chiave è il trattamento precoce:
- i pazienti che iniziano la terapia anticorpale entro un anno dall'insorgenza della malattia hanno molte più probabilità di rimanere a lungo senza ricadute dopo la sospensione del farmaco;
- la scoperta suggerisce l'esistenza di una "finestra temporale per modificare la malattia" che potrebbe evitare il trattamento a vita, potenzialmente trasformando la psoriasi da una condizione debilitante a una forma lieve e controllabile.
Due principali filoni di ricerca cercano di capire perché la malattia ritorna e come ottenere una cura duratura:
- cellule T di Memoria (TRM): cellule immunitarie che risiedono permanentemente nella pelle e sono considerate un fattore chiave nella recidiva. L'obiettivo non è eliminarle, dato che sono cruciali per la protezione dai patogeni, ma "rieducarle" attraverso, ad esempio, una "vaccinazione inversa" che le insegni a ignorare i peptidi scatenanti erroneamente identificati come una minaccia;
- memoria immunitaria innata ed epigenetica: la recidiva è legata anche a una "cicatrice infiammatoria residua" (residui epigenetici) che rimane anche dopo la guarigione clinica. L'intervento precoce sembra prevenire o invertire l'accumulo di queste cicatrici. La prossima frontiera è combinare gli anticorpi con una seconda terapia mirata a "cancellare" questi segnali epigenetici.
La dieta può influenzare la psoriasi
Numerosi studi suggeriscono che l’alimentazione possa influire sull’andamento della psoriasi, pur non essendone la causa diretta.
Una dieta equilibrata e antinfiammatoria può contribuire a migliorare i sintomi e a prevenire le riacutizzazioni.
Sono consigliati alimenti come:
- frutta e verdura fresca, ricche di antiossidanti;
- pesce azzurro e semi oleosi, fonti di omega-3;
- cereali integrali e legumi.
Da limitare invece alcol, zuccheri raffinati, carni rosse e grassi saturi. L’assistenza di un nutrizionista può essere utile per individuare un piano alimentare personalizzato.
Qual è il legame tra stress e psoriasi
Come evidenziato da diversi studi lo stress è uno dei principali fattori che possono scatenare o peggiorare la psoriasi.
Le tensioni emotive stimolano la produzione di sostanze infiammatorie che accentuano i sintomi cutanei.
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Per questo motivo, oltre alle cure mediche, è importante imparare a gestire lo stress con strategie come:
- attività fisica regolare;
- tecniche di rilassamento (yoga, mindfulness, respirazione);
- supporto psicologico o terapia cognitivo-comportamentale.
Vivere con la psoriasi: servono degli accorgimenti
Convivere con la psoriasi richiede attenzione quotidiana, ma è possibile condurre una vita piena e attiva adottando alcune semplici abitudini:
- idratare la pelle ogni giorno con prodotti delicati e senza profumi;
- evitare traumi cutanei o graffi, che possono riattivare le lesioni;
- proteggere la pelle dal freddo e dal sole eccessivo;
- seguire uno stile di vita sano, con alimentazione equilibrata e niente fumo.
Fonti:
- Nature - A psoriasis cure could be in touching distance;
- Health Science Reports - Adherence to the Mediterranean diet in patients with psoriasis and its relationship with the severity of the disease: A case-control study;
- British Journal of Dermatology - Psychological stress and psoriasis: a systematic review and meta‐analysis