Enrica Bonaccorti annuncia il tumore dopo mesi di silenzio: cosa significa davvero convivere con la diagnosi?

Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria

Ultimo aggiornamento – 30 Settembre, 2025

Un medico conforta una paziente con diagnosi di tumore.

Con un post su Instagram accompagnato da una foto in sedia a rotelle, Enrica Bonaccorti ha annunciato di avere un tumore: "Mi sono nascosta anche con gli amici più cari, senza rispondere, senza richiamare".

Il racconto giunge dopo quattro mesi di silenzio, dove dichiara di sentirsi “più forte” ma anche spiazzata: "Fino a oggi mi sono bloccata nell’assenza".

Il caso Bonaccorti ha colpito il pubblico non per curiosità morbosa, ma perché mostra con realismo ciò che molti pazienti vivono nei primi mesi dopo la diagnosi oncologica: shock, riservatezza, routine stravolta.

Ripercorriamo pertanto quelle che sono le sfide fisiche, logistiche e psicologiche cui un paziente oncologico va incontro a seguito della prima diagnosi.

Enrica Bonaccorti e tumore: perché il silenzio dopo la diagnosi

A seguito di una notizia così forte e importante, ci si domanda perché molte persone scelgano di non parlare subito della malattia. Sono diverse e delicate le ragioni che più frequentemente possono celarsi dietro questa postura. 

Proviamo a elencarne alcune per fare chiarezza:

  • shock emotivo e bisogno di tempo per elaborare;
  • incertezza terapeutica finché non è chiaro il percorso da intraprendere;
  • protezione da domande, giudizi e attenzioni indesiderate;
  • necessità di organizzare cure e supporti prima di rendere pubblico il problema.

Il silenzio, dunque, incarna spesso un meccanismo di difesa e di autogestione.

Diagnosi oncologica: come cambia la vita quotidiana

Ricevere una diagnosi di tumore, oltre ad avere un impatto sul piano emotivo e psicologico, assume il potere di cambiare in modo pratico e concreto il modo di vivere quotidiano


Potrebbe interessarti anche:


Proviamo, attraverso uno schema, ad elencare alcune sfaccettature pratiche della convivenza con la diagnosi di tumore. 

Molti pazienti si trovano a:

  • sottoporsi a visite ed esami frequenti;
  • iniziare terapie (chemio, radio, farmaci mirati) con cicli regolari;
  • affrontare effetti collaterali come stanchezza, nausea, perdita di appetito;
  • riorganizzare lavoro, famiglia e vita sociale per far spazio alle cure;
  • chiedere aiuto logistico per spostamenti e incombenze domestiche.

Non si tratta di una mera  questione clinica: ogni giorno può portare energie variabili e la necessità di rinunciare a impegni sociali, ricreativi o lavorativi per motivi fisici o psicologici. 

Spesse volte conducendo l'individuo verso una tendenza all'isolamento.

Tumore e lato invisibile: ansia, isolamento, bisogno di supporto

Secondo una revisione pubblicata su Psycho-Oncology, fino al 50% dei pazienti oncologici manifesta livelli significativi di distress psicologico nei primi mesi dopo la diagnosi. 

Tuttavia, solo una minoranza accede a percorsi di supporto psico-oncologico, spesso per vergogna o per timore di “gravare” sugli altri.

Questa combinazione di cambiamenti pratici e isolamento emotivo spiega perché annunci pubblici come quello di Bonaccorti siano così potenti: ricordano che dietro la malattia ci sono persone, routine interrotte, emozioni e la necessità di reti di sostegno.


Fonti:

RaiNews - Enrica Bonaccorti ha un tumore, l'annuncio in sedia a rotelle: "Mi sono nascosta per mesi"

PubMed  - Effects of psycho-oncologic interventions on emotional distress and quality of life in adult patients with cancer: systematic review and meta-analysis


Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria
Scritto da Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria

Dopo gli studi in Lettere Moderne, ed esperienze giornalistiche si è specializzata in divulgazione su tematiche come salute del cervello, alimentazione e attività fisica, si occupa di informazione scientifica con un approccio rigoroso e multidisciplinare. Su Pazienti.it firma articoli dedicati ai legami tra nutrizione, sport e benessere mentale, evidenziando come le scelte quotidiane possano influire sulla salute del corpo e della mente. Tra i temi affrontati: il ruolo dell’attività fisica nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative; la connessione tra alimentazione e funzioni cognitive; i meccanismi attraverso cui il movimento migliora l’umore, la memoria e la qualità del sonno. La sua scrittura unisce evidenza scientifica, chiarezza comunicativa e orientamento pratico: ogni articolo invita il lettore a comprendere meglio come allenare non solo il corpo, ma anche il cervello. Il suo obiettivo è promuovere una cultura del benessere integrato, fondata su consapevolezza, conoscenza e prevenzione quotidiana. .

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati