Il diabete si sta rivelando una crisi sanitaria mondiale ben più vasta e meno controllata di quanto si possa pensare.
I dati, recentemente evidenziati in un articolo pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology, disegnano il quadro di una malattia ancora sfuggente e con una gestione clinica gravemente insufficiente.
La prima e forse più allarmante constatazione è la mancanza di consapevolezza: infatti, quasi la metà dei malati di diabete nel mondo (si parla di milioni di persone) non sa di avere la malattia cronica e, di conseguenza, non riceve alcuna cura.
Un'assenza di diagnosi precoce che trasforma il diabete in un nemico silenzioso, i cui effetti, se non trattati, possono essere letali.
Inizio del diabete: quali sono i primi campanelli d’allarme?
Agli esordi di malattia il diabete spesso manda segnali - per di più anche piuttosto indicativi - sulla sua insorgenza; tuttavia, non sempre vengono immediatamente collegati a questa patologia, ed il rischio è quello di non riconoscerli tempestivamente.
I campanelli d’allarme più comuni sono tre: sete continua, bisogno di urinare spesso, soprattutto di notte, e stanchezza fuori dal normale.
Un altro segnale molto indicativo è perdere peso senza motivo, anche se si mangia come prima o addirittura di più.
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Possono comparire anche vista offuscata, piccole ferite che guariscono lentamente, e infezioni ricorrenti, come candida o cistiti.
Tra tutti, quelli più “tipici” da non ignorare sono soprattutto sete intensa nonché urinazioni frequenti, perché riflettono direttamente l’aumento della glicemia.
Se compaiono insieme a un dimagrimento improvviso, è un segnale ancora più forte che merita una verifica quanto prima. In generale, se qualcosa “non torna” per più giorni, è bene farsi controllare.
Quali differenze nei primi sintomi tra diabete di tipo 1, di tipo 2 e gestazionale?
Ecco una panoramica in merito:
- il diabete di tipo 1 tende a presentarsi all’improvviso, spesso nel giro di giorni o settimane, ed è più tipico dell'infanzia/adolescenza. I sintomi sono intensi: sete molto forte, tanta pipì, stanchezza marcata e un dimagrimento evidente. A volte compaiono nausea e respiro affannoso: sono segnali più seri che richiedono subito attenzione;
- il diabete di tipo 2, invece, è più subdolo. Può “lavorare in silenzio” per mesi o anni, e i sintomi iniziali spesso sono sfumati: ci si sente più stanchi, si ha un po’ più sete, si notano infezioni più frequenti, o la vista sembra meno nitida. Molte persone lo scoprono per caso con un esame del sangue, spesso nella seconda metà di vita (più difficilmente insorge in età giovani);
- il diabete gestazionale è ancora più discreto: spesso non dà sintomi reali e quando compaiono si confondono con la gravidanza stessa, come stanchezza o minzioni frequenti.
Quali sono le prime azioni da intraprendere se si notano vari sintomi associati alla patologia?
In caso si notino diversi sintomi insieme (come, ad esempio, sete continua, tanta pipì, stanchezza o calo di peso) la prima cosa da fare è non aspettare troppo.
La mossa più semplice è misurare la glicemia: si può farlo con un test rapido in farmacia, a casa con un glucometro, oppure prenotando un esame del sangue.
Poi, è importante contattare il proprio medico di famiglia/di fiducia, che può indicare altri controlli e valutare se, in caso, serva una visita diabetologica.
Nel frattempo, può aiutare bere acqua regolarmente e ridurre gli zuccheri semplici, giusto per evitare picchi glicemici, ma senza fare di testa propria con farmaci o diete drastiche.
Se oltre ai sintomi compaiono nausea, vomito, respiro affannoso o forte malessere, è meglio sottoporsi ad una valutazione medica il prima possibile, perché in alcuni casi può essere un segnale di chetoacidosi, soprattutto nel diabete di tipo 1.
È importante, comunque, non affidarsi al faidate e rivolgersi sempre ad un professionista del campo.
Fonti:
The Lancet Diabetes & Endocrinology - Global, regional, and national cascades of diabetes care, 2000–23: a systematic review and modelling analysis using findings from the Global Burden of Disease Study