Congresso ESC a Madrid: tra i nuovi approcci per la prevenzione cardiovascolare emerge un farmaco alternativo all'aspirina

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Ultimo aggiornamento – 02 Settembre, 2025

Uomo che osserva con la mano sugli occhiali la confezione di medicinale

Durante il Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) a Madrid sono emerse nuove prospettive riguardo il trattamento del colesterolo e, in generale, la prevenzione di patologie cardiovascolari.

Scopriamo di più in questo approfondimento.

Clopidrogel e aspirina, lo studio di confronto

Un farmaco, il clopidogrel (conosciuto anche come Plavix®), potrebbe presto rivoluzionare le linee guida globali per la salute cardiovascolare.

Questo potente antiaggregante piastrinico, infatti, ha dimostrato un'efficacia superiore rispetto all'aspirina nella prevenzione di infarti e ictus, senza causare rischi aggiuntivi.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, ha confrontato l'efficacia dell'aspirina con quella del clopidogrel, un farmaco antiaggregante piastrinico.

L’analisi su sette studi clinici, che ha coinvolto un totale di 28.982 pazienti affetti da cardiopatia ischemica (CAD), suggerisce che il clopidogrel potrebbe superare l'aspirina come farmaco di riferimento per la prevenzione di infarti e ictus.

I risultati hanno rivelato che i pazienti trattati con clopidogrel hanno un rischio significativamente inferiore di subire eventi avversi cardiovascolari o cerebrovascolari gravi (MACCE), come infarto del miocardio, ictus e morte cardiovascolare.

Nello specifico, il rischio è risultato inferiore del 14% rispetto a coloro che assumevano aspirina, registrando 929 eventi con clopidogrel contro 1.062 con aspirina.

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Cruciale, dunque, è il dato relativo alla sicurezza: a differenza di quanto si potesse temere in passato, l'uso di clopidogrel non ha mostrato un aumento significativo del rischio di sanguinamenti gravi rispetto all'aspirina, dimostrando un profilo di sicurezza paragonabile.

Gli autori sottolineano che i benefici del clopidogrel sono evidenti in un'ampia gamma di pazienti, rendendo i risultati applicabili a un vasto pubblico di persone affette da CAD.

Questo potrebbe portare a un cambiamento epocale nelle linee guida mediche, specialmente considerando che il clopidogrel è un farmaco generico e a basso costo.

In futuro, quindi, il clopidogrel potrebbe diventare la nuova terapia standard per la prevenzione a lungo termine degli eventi cardiovascolari.

Combinazioni innovative per la gestione del colesterolo

Durante il congresso è stata evidenziata, inoltre, una netta discrepanza tra le linee guida cliniche e la loro applicazione quotidiana: le analisi, basate sui registri osservazionali MILOS e SANTORINI, confermano che il rischio cardiovascolare dei pazienti viene spesso sottovalutato, portando a una classificazione errata in categorie meno severe di quelle appropriate.

Una preoccupazione emersa è la disparità di genere nel trattamento: le donne ricevono meno frequentemente terapie intensive per la riduzione del colesterolo rispetto agli uomini.

Inoltre, lo studio di SANTORINI ha rivelato una significativa inerzia terapeutica: nonostante un elevato rischio, solo una piccola parte dei pazienti riceve un'intensificazione della cura, con il colesterolo-LDL che rimane spesso fuori controllo.

I risultati, dunque, suggeriscono che un approccio terapeutico ottimizzato, basato su una tripla combinazione orale, potrebbe aiutare una vasta maggioranza di pazienti a raggiungere i livelli target di colesterolo-LDL, migliorando la loro protezione cardiovascolare.

Oltre alle terapie già esistenti, quindi, come le combinazioni di statine ed ezetimibe o di acido bempedoico ed ezetimibe, si sta diffondendo in Europa una nuova strategia: la combinazione di tre principi attivi in un'unica compressa.


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Questa nuova terapia orale unisce acido bempedoico, ezetimibe e una statina (come atorvastatina o rosuvastatina) per un'azione potenziata nella riduzione del colesterolo-LDL.

L'obiettivo è duplice: semplificare la terapia per i pazienti, riducendo il numero di compresse da assumere, e, di conseguenza, migliorare l'aderenza al trattamento; un approccio combinato che punta a ottimizzare i risultati clinici e a proteggere i pazienti da futuri eventi cardiovascolari.

"La terapia ipolipemizzante assume un ruolo cruciale nel ridurre l’incidenza di eventi cardio-cerebrovascolari," spiega Maurizio Averna, del Dipartimento "Promise" dell'Università degli Studi di Palermo.

"Le combinazioni di farmaci, raccomandate dalle linee guida, rappresentano una fondamentale strategia terapeutica e possono contribuire a un beneficio clinico significativo, essendo in grado di ridurre i livelli di C-LDL, il rischio di eventi cardiovascolari ed il rapido raggiungimento degli obiettivi terapeutici. Le combinazioni a dose fissa inoltre favoriscono una migliore aderenza terapeutica."

Questo approccio combinato a dose fissa non solo garantisce una maggiore efficacia, ma incoraggia anche i pazienti a seguire con costanza la terapia prescritta, un fattore essenziale per ottenere benefici a lungo termine.

Fonti:

  • The Lancet - Clopidogrel versus aspirin for secondary prevention of coronary artery disease: a systematic review and individual patient data meta-analysis;
  • MILOS - Treatment With Bempedoic Acid and/or Its Fixed-dose Combination With Ezetimibe in Primary Hypercholesterolemia or Mixed Dyslipidemia;
  • SANTORINI - Treatment of High and Very High riSk Dyslipidemic pAtients for the PreveNTion of CardiOvasculaR Events
Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello
Scritto da Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Arianna Bordi è una professionista dell'informazione con un forte impegno nella divulgazione di tematiche legate alla salute psico-fisica, al benessere cognitivo e sociale, agli strumenti di prevenzione. Racconta le nuove evidenze che emergono dalla ricerca scientifica, con un focus in particolare su salute femminile, igiene del sonno, salute del cervello, psicologia, relazioni, dispositivi medici innovativi e nutrizione. In un contesto editoriale saturo e dispersivo, il suo lavoro si distingue per l’autorevolezza e l’attenzione alle fonti di riferimento: offre risposte aggiornate e rilevanti, strumenti indispensabili per orientarsi con cognizione di causa nel complesso universo di salute e benessere. La sua abilità di spaziare su tematiche afferenti all’ambito scientifico con autorevolezza, tra salute mentale, medicina di genere e neurologia, le conferisce una credibilità trasversale, conquistando un pubblico eterogeneo: da chi intraprende percorsi personali a professionisti del settore sanitario e preventivo. Arianna Bordi, dunque, utilizza la divulgazione per ancorare la salute nella vita di tutti i giorni, rendendola una decisione informata e a portata di mano.

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