La cervicobrachialgia è una condizione medica caratterizzata da dolore che parte dalla regione cervicale della colonna vertebrale. Il dolore si irradia dal collo verso la spalla e il braccio, in qualche caso arrivando anche fino alla mano.
La cervicobrachialgia può riguardare persone di tutte le età, ma è più moto più frequente che compaia dopo i 40 anni, perlopiù in chi assume posture scorrette e conduce uno stile di vita sedentario.
Uno degli aspetti più debilitanti della cervicobrachialgia è il disturbo del sonno. Persone che convivono con questo problema riportano difficoltà nell'addormentarsi e frequenti risvegli notturni dovuti al dolore.
La ricerca di una posizione comoda, che allevi il dolore, può diventare impegnativa e snervante. Molte posture, infatti, che si assumono a letto possono aggravare la compressione nervosa e intensificare i sintomi.
Per ovviare a questo disagio, è bene considerare alcuni accorgimenti su come dormire con la cervicobrachialgia, considerando che il dolore può condizionare la qualità del sonno e che, a sua volta, dormire male amplifica il dolore, oltre a compromettere salute e benessere psicofisico.
Cos'è la cervicobrachialgia e perché interferisce con il sonno
Il termine medico 'cervicobrachialgia' indica il dolore che parte dal collo e si estende lungo il braccio. Infatti, il nome significa:
- cervico: colonna cervicale (la parte del collo);
- brachiale: braccio;
- algia: dolore.
Si verifica quando un nervo cervicale viene compresso o irritato. Il più delle volte, la causa è da ricercare in
- ernia del disco;
- artrosi cervicale;
- traumi;
- posture scorrette.
Oltre ai dolori alla cervicale che scendono verso spalla, braccia e mano, i sintomi si manifestano attraverso:
- formicolio o intorpidimento;
- debolezza muscolare;
- difficoltà nei movimenti del collo o del braccio.
Durante il sonno, le posture scorrette possono aumentare la pressione sulle radici nervose aggravando i sintomi. Il dolore compromette la qualità del sonno e, a sua volta, dormire male amplifica il dolore cervicale.
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Quando le radici dei nervi nella parte bassa del collo (tra le vertebre C5 e C7) vengono compresse, si scatena un'infiammazione che colpisce anche i nervi più piccoli. Questo meccanismo può rallentare la trasmissione dei segnali nervosi e rendere il dolore più intenso.
Durante la fase REM del sonno, quella in cui si sogna, il corpo si muove leggermente in modo naturale. Se il collo è rigido, anche questi piccoli movimenti possono attivare i recettori del dolore nella zona cervicale, disturbando il riposo.
Quando il collo non riesce a ruotare almeno di 45 gradi, il rischio di svegliarsi per il dolore può triplicare rispetto a chi ha una buona mobilità.
Perché dormire male aumenta la percezione del dolore? Ecco cosa dice la scienza
Studi clinici dimostrano che la cattiva qualità del sonno peggiora la percezione del dolore, ma non solo. Durante il sonno avvengono importanti processi riparativi a livello muscolare e nervoso. Se non si dorme bene e a sufficienza, questi processi naturali di guarigione del corpo rallentano e perdono di efficacia.
Studi più recenti dimostrano che circa il 60% dei pazienti valutati, con dolore cervicobrachiale, presenta disturbi del sonno che hanno un impatto diretto sulla qualità della vita e sui tempi di recupero.
I pazienti con cervicobrachialgia dormono meno nella fase di sonno profondo (N3), correlata all'aumento dei marker infiammatori, come l'interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), che possono peggiorare il dolore e disturbare il riposo.
Uno studio trasversale su 186 pazienti ha identificato fattori di rischio quali genere femminile, ridotta mobilità cervicale e asimmetria dei muscoli paravertebrali. Quei muscoli che si trovano ai lati della colonna vertebrale e aiutano a sostenere il busto e il collo.
Vediamo come dormire con cervicale infiammata e dolori correlati.
Qual è la posizione corretta per dormire con cervicale infiammata?
Quando il dolore cervicale ha una componente infiammatoria, come nel caso di contratture acute o artrosi in fase attiva, bisognerebbe evitare posture che amplificano la tensione muscolare e la compressione nervosa.
Evitare la posizione prona (a pancia in giù)
Nello specifico, è bene evitare la posizione prona e qualsiasi postura che imponga una torsione prolungata del rachide cervicale.
Studi di imaging dinamico dimostrano che la posizione prona, ovvero dormire a pancia in giù implica la rotazione forzata della testa per molte ore, un movimento che può aumentare del 300% la compressione sui dischi del collo rispetto alla posizione supina (dormire sulla schiena).
Dormire con la testa troppo flessa in avanti o troppo estesa può aumentare la sintomatologia.
Si può dormire in posizione supina con il dolore di cervicale?
Sì, volendo la posizione supina può essere indicata se il collo è ben supportato. Un cuscino ergonomico può aiutare a mantenere la curvatura fisiologica del rachide cervicale.
Si può dormire in posizione laterale e postura semi-reclinata con dolore al collo?
La posizione laterale con collo ben allineato alla colonna vertebrale o la postura semi-reclinata sono le posizioni più indicate perché possono alleviare la pressione sui nervi interessati, rilassare la muscolatura e migliorare la qualità del sonno.
L'uso di un letto inclinabile o di un cuscino a cuneo aiuta a mantenere la colonna cervicale in una posizione più neutra. Questa postura riduce la pressione sulle radici nervose e migliora il drenaggio linfatico. È raccomandata nei casi con componente infiammatoria marcata o in presenza di ernia cervicale.
Come dormire con ernia cervicale?
In presenza di un'ernia cervicale anche la posizione laterale può andare bene, purché il cuscino mantenga il collo in asse con il resto della colonna.
Consigli pratici:
- evitare di dormire a pancia in giù;
- se si dorme sul fianco, usare un cuscino non troppo alto, che mantenga il collo in linea con la colonna;
- se si dorme sulla schiena, scegliere un cuscino che riempia bene lo spazio tra nuca e spalle, senza spingere in avanti la testa.
Come scegliere il cuscino per il dolore alla cervicale
Un cuscino corretto deve sostenere il rachide cervicale, evitando inclinazioni anomale. L'obiettivo è mantenere la testa in asse con la colonna. La perdita di allineamento può alterare il tono muscolare e generare sovraccarichi articolari.
Per ridurre il carico sul collo è utile usare un cuscino ergonomico di spessore tale da riempire lo spazio tra collo e spalla, che sostenga bene la testa e mantenga la curvatura naturale del collo (la cosiddetta lordosi cervicale). Questo tipo di supporto può alleggerire fino al 45% della pressione sul collo.
Altro accorgimento: il supporto del cuscino deve essere stabile e non cedere durante la notte, per evitare micro-spostamenti articolari.
Materiali
Una meta-analisi pubblicata su Clinical Biomechanics nel maggio 2021 ha esaminato l'effetto dei diversi tipi di cuscini su dolore al collo, sintomi al risveglio, disabilità cervicale, qualità del sonno e allineamento spinale negli adulti.
L'obiettivo della ricerca era valutare l'efficacia dei vari design di cuscini nel migliorare i sintomi legati al dolore cervicale e la qualità del sonno.
Sono stati analizzati 35 studi, di cui 9 ad alta qualità, per un totale di 555 partecipanti con dolore cervicale cronico.
I risultati hanno evidenziato che:
- i cuscini in lattice (gomma) e a molle hanno mostrato una importante riduzione del dolore al collo, dei sintomi al risveglio e della disabilità cervicale;
- la qualità del sonno non cambia molto tra i vari tipi di cuscini;
- l'allineamento della colonna cervicale in posizione laterale non dipende dal materiale del cuscino (gomma o piuma), ma piuttosto dalla forma e dall'altezza del cuscino.
Altezza e forma
L'altezza ottimale varia in base alla posizione del sonno. Alcuni studi suggeriscono 7–10 cm per la posizione supina e almeno 10 cm per quella laterale. I cuscini sagomati, con zone differenziate, sono progettati per adattarsi alla forma del collo. La combinazione di un'area centrale concava per la testa e bordi rialzati per il sostegno laterale mantiene la curvatura cervicale.
Come dormire sul cuscino per la cervicale: errori da evitare
Alcuni errori possono aggravare i sintomi di dolore da cervicale infiammata:
- utilizzare cuscini troppo morbidi o troppo alti;
- dormire senza cuscino o con cuscini sovrapposti:
- non adattare il cuscino alla posizione prevalente del sonno.
Quale materasso è più indicato per i dolori cervicali?
Anche la scelta del materasso incide sui dolori cervicali. Dalle più recenti ricerche emerge il suggerimento di evitare sia materassi troppo rigidi sia troppo morbidi.
Un supporto eccessivamente duro non segue le curve fisiologiche della colonna e può aumentare la tensione muscolare, ma uno troppo morbido rischia di far "affondare" il corpo, compromettendo l'allineamento vertebrale.
Secondo studi clinici, la scelta preferibile è un materasso di media rigidità o media consistenza, capace di distribuire il peso in modo uniforme e di sostenere la colonna in posizione naturale durante tutta la notte senza fare pressione su spalle e collo.
Materiali come memory foam e lattice si adattano alle forme del corpo, riducono i punti di pressione e agevolano il rilassamento muscolare aiutando a mantenere la corretta postura anche durante i cambi di posizione notturni.
Alcuni studi italiani e internazionali sottolineano l'importanza dei materassi ergonomici certificati come dispositivi medici, che offrono supporto differenziato nelle varie zone del corpo.
Sfatiamo il mito: movimento vs immobilizzazione
Contrariamente a una credenza popolare diffusa, mantenere il collo immobile durante la notte non agevola il recupero. La ricerca fisioterapica contemporanea ha dimostrato che l'immobilizzazione prolungata può produrre effetti controproducenti:
- aumento della rigidità muscolare e articolare;
- maggiore sensibilità al dolore al risveglio;
- compromissione della circolazione locale;
- peggioramento della qualità del sonno.
Gli approcci terapeutici moderni, basati sulle evidenze della ricerca scientifica, privilegiano invece il movimento controllato e l'adozione di posture fisiologiche che rispettino l'anatomia naturale della colonna cervicale.
Favorire l'adattamento naturale del corpo
La ricerca più recente in ambito fisioterapico sostiene l'importanza di mantenere una certa mobilità durante il riposo notturno. Questo approccio si basa su evidenze che dimostrano come il corpo umano sia naturalmente progettato per cambiare posizione durante il sonno. Quindi, il corpo trova spontaneamente le posizioni più confortevoli, con ausili appropriati: cuscini ergonomici e materassi che mantengono l'allineamento della colonna vertebrale.
Accorgimenti per migliorare il sonno con dolore cervicale
Alcuni accorgimenti possono tornare utili per migliorare la qualità del sonno.
Stretching cervicale
Movimenti lenti e controllati dello stretching cervicale possono aiutare ad alleviare la tensione muscolare. Tra gli esercizi più indicati che si possono fare anche prima di dormire o al mattino:
- inclinazioni laterali: orecchio verso la spalla, mantenere e tornare;
- rotazioni leggere: ruotare la testa da un lato all'altro, lentamente;
- flessione anteriore del collo: mento verso il petto per 5 secondi;
- retrazione cervicale: mento indietro mantenendo lo sguardo orizzontale.
Non forzare i movimenti e mantenerli per 5 secondi, ripetendoli per 4–5 volte per lato.
Applicazione caldo e freddo
Il calore rilassa la muscolatura contratta; il freddo riduce l'infiammazione locale. La scelta dipende dallo stadio del dolore, se acuto o cronico. L'uso deve essere limitato a 15–20 minuti e mai diretto sulla pelle.
Cosa non fare prima di dormire
È bene osservare alcuni accorgimenti prima di dormire:
- evitare la posizione testa-chinata su smartphone;
- non leggere o guardare schermi da sdraiati senza supporto cervicale;
- evitare l'assunzione di caffeina nelle ore serali
Quando rivolgersi a uno specialista
È il caso di rivolgersi allo specialista quando il dolore cervicale non migliora con il riposo notturno o interferisce in modo eccessivo con le attività quotidiane.
Si dovrebbe consultare un medico:
- quando il dolore dura oltre 10 giorni;
- se il dolore si accompagna a intorpidimento o debolezza agli arti superiori;
- se si avvertono vertigini, nausea o alterazioni della sensibilità;
- in caso di sonno cronicamente disturbato.
FAQ – Domande frequenti
Qual è la posizione migliore per dormire con cervicobrachialgia?
La posizione laterale o supina sono le più indicate, con i giusti accorgimenti posturali e con l'ausilio di materasso e cuscino adeguati. La posizione prona va evitata.
Quando il dolore cervicale notturno diventa preoccupante?
Se interferisce con il sonno per più di una settimana, si associa a formicolio, debolezza o sintomi neurologici, è necessaria una valutazione specialistica.
Il tipo di materasso incide sulla cervicobrachialgia?
Sì. Un materasso di media rigidità aiuta a mantenere l'allineamento spinale durante il sonno. L'eccessiva morbidezza può accentuare le curve cervicali in modo non fisiologico.
Il cuscino può fare la differenza nei dolori cervicali?
Sì. Un cuscino ergonomico, di altezza e forma adeguata, aiuta a mantenere il corretto allineamento tra testa, collo e colonna vertebrale. Studi internazionali e italiani confermano che i cuscini ortopedici, soprattutto in memory foam o lattice, migliorano il comfort, la lordosi cervicale e la qualità del sonno. Un cuscino troppo alto, basso o morbido può peggiorare i sintomi