Le cisti ovariche sono sacche piene di liquido che possono formarsi sulle ovaie; sebbene siano comuni in età fertile, possono presentarsi anche durante la menopausa, sollevando dubbi e preoccupazioni.
Scopriamo insieme le tipologie, quando potrebbero essere spia di una patologia seria e come agire.
Sintomi delle cisti ovariche in menopausa
Durante la premenopausa le fluttuazioni ormonali possono favorire la formazione di cisti funzionali, spesso innocue e transitorie.
Dopo la menopausa le ovaie smettono di ovulare, e la presenza di cisti potrebbe essere legata a cause diverse, talvolta più serie.
I sintomi variano in base alla tipologia e dimensione della cisti. Alcuni segnali comuni includono:
- gonfiore addominale;
- dolore pelvico persistente o intermittente;
- sanguinamento vaginale anomalo;
- dolore durante i rapporti sessuali;
- bisogno frequente di urinare;
- senso di peso o pressione nell'addome;
- alterazioni urinarie o intestinali.
Se la cisti si rompe o si torce, possono insorgere dolori acuti e necessitare di un intervento medico urgente.
Tipologie di cisti ovariche in menopausa
Le principali tipologie includono:
- cisti funzionali residue: cisti formatesi prima della menopausa che persistono;
- cisti endometriosiche: legate alla presenza di tessuto endometriale al di fuori dell'utero;
- cisti dermoide: cisti benigne formate da tessuti embrionali contenenti tessuti come capelli, pelle o denti;
- cisti anecogene: contenenti solo liquido, spesso benigne;
- cistoadenomi: tumori benigni che si sviluppano sulla superficie dell'ovaio;
- tumori ovarici: in rari casi, le cisti possono essere di natura maligna;
- cisti annessiali: possono coinvolgere altre strutture pelviche;
- tumori cistici: possono essere benigni o maligni.
Tipologie di cisti più rischiose in menopausa
Non tutte le cisti ovariche in menopausa sono uguali. Ecco quali destano maggiore preoccupazione:
- cisti solide o con pareti irregolari: possono indicare la presenza di una neoplasia e richiedono un’analisi approfondita con risonanza magnetica o biopsia;
- cisti ovariche con setti interni o componenti solide: queste caratteristiche sono più comuni nei tumori cistici e devono essere valutate attentamente;
- cisti ovariche bilaterali: se entrambe le ovaie presentano cisti, si deve escludere la presenza di condizioni patologiche più serie;
- cisti anecogene con crescita rapida: anche se le cisti anecogene (contenenti solo liquido) sono spesso benigne, se crescono rapidamente in menopausa vanno monitorate.
Cisti ovariche in menopausa: quando preoccuparsi?
Le cisti ovariche in menopausa meritano particolare attenzione poiché, a differenza di quelle che si formano in età fertile, non sono legate all’ovulazione e possono avere un’origine diversa, talvolta patologica.
È fondamentale monitorarle con esami specifici per distinguere le formazioni benigne da quelle potenzialmente pericolose.
Sebbene molte cisti siano innocue e asintomatiche, alcuni segni possono indicare la necessità di ulteriori approfondimenti:
- aumento delle dimensioni: una cisti che cresce oltre i 5 cm può diventare sospetta e richiedere un monitoraggio più stretto o una valutazione chirurgica;
- persistenza: le cisti funzionali scompaiono generalmente da sole, ma in menopausa la loro persistenza è un segnale da non sottovalutare;
- sintomi persistenti: il dolore pelvico cronico, il gonfiore addominale, il senso di pressione o disturbi urinari e intestinali possono indicare che la cisti sta interferendo con altri organi;
- rottura o torsione: se una cisti si rompe o si torce, può causare dolore intenso e acuto, spesso accompagnato da nausea e vomito, causando un’emergenza medica;
- aumento del marker tumorale CA-125: un valore elevato può suggerire un rischio oncologico, anche se non è un parametro diagnostico definitivo.
È importante consultare un medico in caso di:
- dolore pelvico persistente o intenso;
- sanguinamento vaginale anomalo;
- gonfiore addominale improvviso;
- sintomi che peggiorano nel tempo.
L’intervento chirurgico è solitamente raccomandato se:
- la cisti supera i 5-7 cm e continua a crescere (da tenere a mente che spesso anche cisti piccole potrebbero rivelarsi aggressive, ecco perché è importante la fase di monitoraggio);
- presenta caratteristiche sospette (pareti irregolari, setti, noduli solidi);
- i valori di CA-125 sono elevati;
- provoca sintomi severi o rischio di complicanze (rottura, torsione).
L’approccio chirurgico può essere laparoscopico (mininvasivo) o laparotomico (chirurgia a cielo aperto), a seconda della gravità del caso.
Diagnosi delle cisti ovariche in menopausa
Non esistono strategie specifiche per prevenire le cisti ovariche in menopausa, ma è importante:
- sottoporsi a controlli ginecologici regolari;
- mantenere uno stile di vita sano;
- informare il medico di eventuali sintomi anomali.
La diagnosi delle cisti ovariche in menopausa avviene attraverso:
- ecografia transvaginale: permette di valutare dimensione e caratteristiche della cisti;
- risonanza magnetica: per un’analisi più dettagliata;
- visita ginecologica: per valutare la presenza di masse pelviche;
- analisi del sangue: per dosare i marker tumorali (CA-125 e HE4) e valutare il rischio di malignità. Per il loro utilizzo, però, i marker tumorali devono essere richiesti dallo specialista e limitatamente agli approfondimenti diagnostici. Non hanno infatti utilizzo come screening generale senza sospetti clinici;
- Indice ROMA (Risk of Ovarian Malignancy Algorithm): è uno strumento diagnostico utilizzato per valutare il rischio di carcinoma ovarico epiteliale nelle donne con massa pelvica che combina la misurazione dei due marcatori tumorali appena citati: CA-125 (antigene carboidratico 125) e HE4 (proteina 4 dell'epididimo umano). Tiene conto dello stato menopausale della paziente, poiché i livelli di marcatori tumorali e il rischio di carcinoma ovarico variano tra donne in pre-menopausa e post-menopausa, e utilizza formule matematiche specifiche per pre-menopausa e post-menopausa per calcolare un punteggio di rischio di malignità ovarica;
- laparoscopia: una procedura chirurgica minimamente invasiva per esaminare le ovaie e prelevare campioni di tessuto.
Trattamento delle cisti ovariche in menopausa
Il trattamento delle cisti ovariche in menopausa dipende da diversi fattori:
- dimensioni e aspetto della cisti: cisti piccole e asintomatiche possono essere monitorate nel tempo;
- sintomi: cisti sintomatiche possono richiedere trattamento;
- rischio di malignità: cisti con caratteristiche sospette possono richiedere intervento chirurgico.
Le opzioni di trattamento includono:
- monitoraggio periodico: controlli ecografici regolari per valutare l'evoluzione della cisti;
- terapia ormonale: in alcuni casi, può essere utilizzata per ridurre le dimensioni della cisti;
- chirurgia: rimozione della cisti (cistectomia) o dell'ovaio (ovariectomia) tramite laparoscopia o laparotomia (annessiectomia laparoscopica).
Le cisti ovariche in menopausa, dunque non sono sempre pericolose e non sempre è necessario allarmarsi, richiedono, però, attenzione: controlli regolari e una diagnosi precoce sono essenziali per prevenire complicazioni.
In caso di dubbi o sintomi persistenti, è consigliabile consultare il ginecologo per un'adeguata valutazione.