Cisti ovariche in menopausa: sintomi, tipologie e diagnosi

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 17 Aprile, 2025

medico mostra referto a paziente

Le cisti ovariche sono sacche piene di liquido che possono formarsi sulle ovaie; sebbene siano comuni in età fertile, possono presentarsi anche durante la menopausa, sollevando dubbi e preoccupazioni.

Scopriamo insieme le tipologie, quando potrebbero essere spia di una patologia seria e come agire.

Sintomi delle cisti ovariche in menopausa

Durante la premenopausa le fluttuazioni ormonali possono favorire la formazione di cisti funzionali, spesso innocue e transitorie.

Dopo la menopausa le ovaie smettono di ovulare, e la presenza di cisti potrebbe essere legata a cause diverse, talvolta più serie.

I sintomi variano in base alla tipologia e dimensione della cisti. Alcuni segnali comuni includono:

  • gonfiore addominale;
  • dolore pelvico persistente o intermittente;
  • sanguinamento vaginale anomalo;
  • dolore durante i rapporti sessuali;
  • bisogno frequente di urinare;
  • senso di peso o pressione nell'addome;
  • alterazioni urinarie o intestinali.

Se la cisti si rompe o si torce, possono insorgere dolori acuti e necessitare di un intervento medico urgente.

Tipologie di cisti ovariche in menopausa

Le principali tipologie includono:

  • cisti funzionali residue: cisti formatesi prima della menopausa che persistono;
  • cisti endometriosiche: legate alla presenza di tessuto endometriale al di fuori dell'utero;
  • cisti dermoide: cisti benigne formate da tessuti embrionali contenenti tessuti come capelli, pelle o denti;
  • cisti anecogene: contenenti solo liquido, spesso benigne;
  • cistoadenomi: tumori benigni che si sviluppano sulla superficie dell'ovaio;
  • tumori ovarici: in rari casi, le cisti possono essere di natura maligna;
  • cisti annessiali: possono coinvolgere altre strutture pelviche;
  • tumori cistici: possono essere benigni o maligni.

Tipologie di cisti più rischiose in menopausa

Non tutte le cisti ovariche in menopausa sono uguali. Ecco quali destano maggiore preoccupazione:

  • cisti solide o con pareti irregolari: possono indicare la presenza di una neoplasia e richiedono un’analisi approfondita con risonanza magnetica o biopsia;
  • cisti ovariche con setti interni o componenti solide: queste caratteristiche sono più comuni nei tumori cistici e devono essere valutate attentamente;
  • cisti ovariche bilaterali: se entrambe le ovaie presentano cisti, si deve escludere la presenza di condizioni patologiche più serie;
  • cisti anecogene con crescita rapida: anche se le cisti anecogene (contenenti solo liquido) sono spesso benigne, se crescono rapidamente in menopausa vanno monitorate.

Cisti ovariche in menopausa: quando preoccuparsi?

Le cisti ovariche in menopausa meritano particolare attenzione poiché, a differenza di quelle che si formano in età fertile, non sono legate all’ovulazione e possono avere un’origine diversa, talvolta patologica.

È fondamentale monitorarle con esami specifici per distinguere le formazioni benigne da quelle potenzialmente pericolose.

Sebbene molte cisti siano innocue e asintomatiche, alcuni segni possono indicare la necessità di ulteriori approfondimenti:

  • aumento delle dimensioni: una cisti che cresce oltre i 5 cm può diventare sospetta e richiedere un monitoraggio più stretto o una valutazione chirurgica;
  • persistenza: le cisti funzionali scompaiono generalmente da sole, ma in menopausa la loro persistenza è un segnale da non sottovalutare;
  • sintomi persistenti: il dolore pelvico cronico, il gonfiore addominale, il senso di pressione o disturbi urinari e intestinali possono indicare che la cisti sta interferendo con altri organi;
  • rottura o torsione: se una cisti si rompe o si torce, può causare dolore intenso e acuto, spesso accompagnato da nausea e vomito, causando un’emergenza medica;
  • aumento del marker tumorale CA-125: un valore elevato può suggerire un rischio oncologico, anche se non è un parametro diagnostico definitivo.

È importante consultare un medico in caso di:

  • dolore pelvico persistente o intenso;
  • sanguinamento vaginale anomalo;
  • gonfiore addominale improvviso;
  • sintomi che peggiorano nel tempo.

L’intervento chirurgico è solitamente raccomandato se:

  • la cisti supera i 5-7 cm e continua a crescere (da tenere a mente che spesso anche cisti piccole potrebbero rivelarsi aggressive, ecco perché è importante la fase di monitoraggio);
  • presenta caratteristiche sospette (pareti irregolari, setti, noduli solidi);
  • i valori di CA-125 sono elevati;
  • provoca sintomi severi o rischio di complicanze (rottura, torsione).

L’approccio chirurgico può essere laparoscopico (mininvasivo) o laparotomico (chirurgia a cielo aperto), a seconda della gravità del caso.

Diagnosi delle cisti ovariche in menopausa

Non esistono strategie specifiche per prevenire le cisti ovariche in menopausa, ma è importante:

  • sottoporsi a controlli ginecologici regolari;
  • mantenere uno stile di vita sano;
  • informare il medico di eventuali sintomi anomali.

La diagnosi delle cisti ovariche in menopausa avviene attraverso:

  • ecografia transvaginale: permette di valutare dimensione e caratteristiche della cisti;
  • risonanza magnetica: per un’analisi più dettagliata;
  • visita ginecologica: per valutare la presenza di masse pelviche;
  • analisi del sangue: per dosare i marker tumorali (CA-125 e HE4) e valutare il rischio di malignità. Per il loro utilizzo, però, i marker tumorali devono essere richiesti dallo specialista e limitatamente agli approfondimenti diagnostici. Non hanno infatti utilizzo come screening generale senza sospetti clinici;
  • Indice ROMA (Risk of Ovarian Malignancy Algorithm): è uno strumento diagnostico utilizzato per valutare il rischio di carcinoma ovarico epiteliale nelle donne con massa pelvica che combina la misurazione dei due marcatori tumorali appena citati: CA-125 (antigene carboidratico 125) e HE4 (proteina 4 dell'epididimo umano). Tiene conto dello stato menopausale della paziente, poiché i livelli di marcatori tumorali e il rischio di carcinoma ovarico variano tra donne in pre-menopausa e post-menopausa, e utilizza formule matematiche specifiche per pre-menopausa e post-menopausa per calcolare un punteggio di rischio di malignità ovarica;
  • laparoscopia: una procedura chirurgica minimamente invasiva per esaminare le ovaie e prelevare campioni di tessuto.

Trattamento delle cisti ovariche in menopausa

Il trattamento delle cisti ovariche in menopausa dipende da diversi fattori:

  • dimensioni e aspetto della cisti: cisti piccole e asintomatiche possono essere monitorate nel tempo;
  • sintomi: cisti sintomatiche possono richiedere trattamento;
  • rischio di malignità: cisti con caratteristiche sospette possono richiedere intervento chirurgico.

Le opzioni di trattamento includono:

  • monitoraggio periodico: controlli ecografici regolari per valutare l'evoluzione della cisti;
  • terapia ormonale: in alcuni casi, può essere utilizzata per ridurre le dimensioni della cisti;
  • chirurgia: rimozione della cisti (cistectomia) o dell'ovaio (ovariectomia) tramite laparoscopia o laparotomia (annessiectomia laparoscopica).

Le cisti ovariche in menopausa, dunque non sono sempre pericolose e non sempre è necessario allarmarsi, richiedono, però, attenzione: controlli regolari e una diagnosi precoce sono essenziali per prevenire complicazioni.

In caso di dubbi o sintomi persistenti, è consigliabile consultare il ginecologo per un'adeguata valutazione.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr. Christian Raddato
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