Il caregiver è una figura centrale per le persone anziane, malate o in condizioni di disabilità.
Lo è ancora di più per i pazienti che si trovano ad aver bisogno di cure palliative: una branca della medicina che accompagna (e cura) la persona nel tratto di fine vita, quando la morte appare inevitabile ma tanto c’è ancora da fare.
Si tratta di un individuo che supporta e assiste il malato, ponendosi al contempo da intermediario con la famiglia e con l’equipe multidisciplinare che se ne occupa.
Il caregiver viene convenzionalmente distinto secondo due tipologie: può essere infatti formale oppure informale.
Entrando più nei dettagli, il caregiver informale è generalmente un familiare: il coniuge o un figlio, oppure un amico.
Il caregiver formale è invece da intendersi come un professionista che mette a disposizione un servizio di assistenza per cui richiede il pagamento di un compenso.
In entrambi i casi, si tratta di un compito che presenta un dispendio di energie importante, a livello sia mentale che fisico: chi riveste un simile ruolo deve mettere i propri bisogni e necessità in secondo piano, risultando potenzialmente esposto a disagi.
L’associazione VIDAS è attiva da oltre quarant’anni nel difendere il diritto del malato a essere curato, anche quando non c’è più possibilità di guarigione. Offre supporto per i suoi bisogni, fisici, psicologici, sociali e relazionali, sostenendo la famiglia e persino il caregiver formale guidandolo nell’assistenza e formandolo su alcuni aspetti specifici come la mobilitazione, l’igiene o la somministrazione di terapie al paziente. .
Un accompagnamento nel tratto di fine vita volto a garantire una migliore qualità della vita, per un’assistenza attiva sia in casa che tramite accoglienza negli hospice Casa VIDAS e Casa Sollievo Bimbi: il primo hospice pediatrico della Lombardia.
Le mansioni del caregiver formale
Le mansioni del caregiver formale sono sostanzialmente le stesse del caregiver informale. Queste le sue occupazioni principali:
- fa compagnia e si prende cura del malato. Alloggia quindi presso la famiglia ed è attivo in maniera continuativa;
- mantiene la casa in buone condizioni di vivibilità, anche a livello igienico, svolgendo le principali faccende domestiche e preparando i pasti secondo quanto concordato con medici/familiari;
- controlla che il malato assuma le medicine, nelle dosi e negli orari prescritti dal personale sanitario;
- monitora i principali valori corporei: pressione, temperatura, ecc.
- presta una prima gestione degli effetti collaterali;
- aiuta la persona a indossare ausili come pannoloni, assorbenti e simili;
- contatta l’ospedale o i servizi di assistenza quando c’è bisogno, interfacciandosi con i familiari come con il personale medico-sanitario.
Trattandosi di un compito particolarmente impegnativo e complesso, è necessario che il caregiver consegua un percorso formativo specifico, così da essere preparato per le situazioni che l’attendono come per la gestione di uno stress personale da non sottovalutare.
L’impegno di VIDAS a fianco di malati, famiglie e caregiver
Il caregiver formale subentra solitamente al caregiver informale quando non c’è un amico o familiare che possa ricoprire un simile impegno: le ragioni possono essere molteplici e tendono a variare caso per caso.
Il supporto di un’associazione come VIDAS permette di ottenere di un sostegno ulteriore, a fronte di un’equipe multidisciplinare che vede al suo interno la compartecipazione di specialisti di diversi ambiti insieme a volontari identificabili tramite cartellino e che hanno seguito una formazione mirata.
In questo modo diventa possibile garantire al malato una copertura ottimale di 24 ore su 24, essenziale per permettergli di vivere il tratto di fine vita nel miglior modo possibile e per consentire al caregiver di essere supportato anche grazie ad una formazione mirata per gestire alcuni aspetti dell’assistenza.