È quanto ricorda oggi New Scientist, che ha rilanciato i risultati di una ricerca pubblicata nel 2022 su Nature Medicine: anche solo un minuto quotidiano di attività vigorosa, suddiviso in più scatti brevi, è associato a una sostanziale riduzione della mortalità.
La notizia torna d’attualità perché nuove analisi, pubblicate nell’estate 2025, hanno confermato e ampliato tali evidenze, dimostrando che anche quantità minime di esercizio intenso possono avere effetti clinici rilevanti sulla prevenzione di infarto, ictus e altre patologie croniche.
una ricerca condotta all’Università di Sydney e pubblicata su Nature Medicine nel 2022, evidenziando come un solo minuto quotidiano di attività vigorosa possa ridurre significativamente il rischio di mortalità.
La notizia torna oggi in primo piano perché si inserisce in un quadro di conferme scientifiche arrivate nel 2025, che rafforzano il messaggio di fondo: non è la quantità, ma l’intensità a determinare i benefici più rilevanti per la salute.
Lo studio su Nature e la scoperta di un nuovo paradigma
Lo studio originario, condotto dal team guidato da Emmanuel Stamatakis presso l’Università di Sydney, ha utilizzato i dati della UK Biobank relativi a oltre 25.000 adulti che non praticavano attività fisica strutturata. Attraverso il monitoraggio accelerometrico, i ricercatori hanno osservato che anche brevi scatti di movimento intenso, della durata di 10–60 secondi ciascuno, se ripetuti più volte nel corso della giornata, generano effetti significativi.
Il totale medio di queste attività non superava i 4 minuti al giorno. Eppure, durante un follow-up di circa sette anni, coloro che svolgevano 3–4 episodi quotidiani di questo tipo mostravano:
- una riduzione fino al 40% della mortalità per tutte le cause;
- una riduzione fino al 49% della mortalità cardiovascolare.
Questi dati hanno aperto la strada a un nuovo paradigma: l’esercizio non deve necessariamente tradursi in sessioni programmate di lunga durata, ma può assumere la forma di “microscopici” episodi vigorosi inseriti nella vita quotidiana.
Perché la notizia è di nuovo attuale
La scelta di New Scientist di rilanciare questo studio nel settembre 2025 non è casuale. Negli ultimi mesi, nuove pubblicazioni hanno confermato e ampliato quelle evidenze, dimostrando che anche minime quantità di attività vigorosa sono in grado di influire in maniera sostanziale sulla prevenzione di malattie croniche e sulla sopravvivenza.
Il rilancio mediatico risponde quindi a un’esigenza duplice: da un lato riportare all’attenzione del pubblico una scoperta che mantiene intatta la sua rilevanza, dall’altro inserirla nel contesto di una crescente convergenza scientifica sul tema.
Attività moderata e vigorosa: le nuove evidenze
Ad aprile 2025 uno studio pubblicato su Circulation e presentato in occasione del meeting dell’American Heart Association ha analizzato i dati di oltre 24.000 adulti della UK Biobank. I risultati hanno mostrato che:
- 24 minuti quotidiani di attività moderata (camminata veloce, lavori domestici a ritmo sostenuto) riducono il rischio cardiovascolare di circa il 40–50%;
- 5 minuti di attività vigorosa (salire le scale rapidamente, correre per brevi tratti, ballare intensamente) producono benefici simili.
Questi risultati hanno confermato che l’intensità ha un impatto proporzionalmente maggiore rispetto alla durata.
Le faccende quotidiane potrebbero rivelarsi come opportunità per tutelare la salute?
Sempre ad aprile 2025, un’altra analisi collegata all’American Heart Association ha messo in evidenza come anche le attività domestiche e il giardinaggio, se svolti con energia, possano assumere un valore preventivo notevole.
Secondo lo studio, tali azioni riducono il rischio cardiovascolare fino al 67% e la mortalità totale fino al 69%.
A luglio 2025 un’ulteriore pubblicazione basata sui dati UK Biobank ha indicato che soli tre minuti di attività vigorosa quotidiana, distribuiti in scatti di pochi secondi, riducono di quasi la metà il rischio di eventi cardiovascolari maggiori come infarto e ictus. Si tratta di un’evidenza che si allinea perfettamente con le conclusioni del lavoro del 2022, rafforzandone la portata clinica e sociale.
Un approccio più accessibile alla prevenzione?
L’insieme di queste ricerche suggerisce una ridefinizione dell’approccio alla prevenzione cardiovascolare. La maggioranza della popolazione adulta fatica a mantenere programmi di esercizio costanti e strutturati: solo il 15% vi riesce con regolarità. La prospettiva che bastino pochi minuti di attività vigorosa inseriti nella routine quotidiana apre scenari più realistici e inclusivi.
Non si tratta di sostituire completamente lo sport o l’attività fisica programmata, che restano raccomandati per benefici più ampi su forza, resistenza e salute mentale. Si tratta piuttosto di offrire un’alternativa concreta a chi, per mancanza di tempo o motivazione, tende a rinunciare del tutto al movimento.
Il rilancio di New Scientist del 2025 non è una semplice ripetizione di risultati già noti, ma una sottolineatura strategica che si innesta su un filone di nuove ricerche convergenti. Lo studio di Stamatakis del 2022 e le pubblicazioni del 2025 tracciano un quadro univoco: anche quantità minime di attività fisica intensa sono in grado di produrre benefici clinicamente rilevanti.
L’intensità, più della durata, sembra essere il fattore decisivo. In questa prospettiva, gesti quotidiani apparentemente banali — salire le scale con slancio, correre per prendere un mezzo, trasportare borse pesanti — possono trasformarsi in strumenti di prevenzione di enorme portata.
La scienza conferma così un messaggio semplice e potente: la salute non dipende soltanto da programmi strutturati, ma può essere coltivata nei dettagli della vita di ogni giorno.
Fonti:
New Scientist - "Just 1 minute of vigorous exercise a day could add years to your life"
Circulation - “Dose Response of Incidental Physical Activity Against Cardiovascular Events and Mortality”