Apnee notturne: perché colpiscono sempre più giovani adulti (anche se in salute)

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 31 Ottobre, 2025

Giovane uomo a letto con gli occhi aperti che soffre di insonnia e disturbi del sonno

Una novità emerge dall'Ohio State University Wexner Medical Center: l'apnea ostruttiva del sonno (OSA) sta rapidamente cambiando volto.

Non è più una patologia esclusiva di anziani o persone in forte sovrappeso; al contrario, sta emergendo con frequenza crescente tra giovani adulti, uomini e donne altrimenti sani e persino sportivi.

Scopriamo di più in questo approfondimento.

Facciamo il punto sulla apnee notturne

Il contributo del Dr. Francesco Asprea ci dà una panoramica sulle caratteristiche di questo disturbo.

Coloro che soffrono di apnea notturna ostruttiva (OSA) o sindrome delle apnee notturne presentano vie aeree ristrette a causa di vari fattori che, generalmente, includono:

  • sovrappeso e obesità: l'eccesso di tessuto adiposo provoca l'aumento della massa dei tessuti molli del collo, sottoponendo a grande sforzo la muscolatura della gola, dunque la respirazione. Anche l'eccessiva presenza di grasso a livello dello stomaco può provocare difficoltà di respiro, peggiorando il disturbo;
  • sesso: per cause non ancora del tutto note, le OSA e le OSAS sono più frequenti nel sesso maschile;
  • età: sebbene la sindrome delle apnee notturne possa svilupparsi a qualsiasi età (essendo l'apnea notturna nei bambini una patologia abbastanza frequente) è più comune che si verifichino in persone con più di 40 anni;
  • circonferenza del collo: gli uomini con una circonferenza del collo che supera i 40 cm circa presentano un maggior rischio di sviluppare la OSA;
  • vie aeree ristrette: tonsille ingrossate, adenoidi e lingua grandi o mascella inferiore piccola;
  • alcool: il consumo di alcool, soprattutto prima di coricarsi, può peggiorare sia il russamento sia i sintomi dell'apnea;
  • fumo: il vizio del fumo facilita la comparsa della sindrome delle apnee notturne;
  • menopausa: i mutati livelli ormonali durante la menopausa possono provocare un eccessivo rilassamento dei muscoli della gola, andando a incidere sulla comparsa della sindrome delle apnee notturne;
  • congestione nasale: le apnee si verificano con maggior frequenza in individui soggetti a continue congestioni nasali, determinate da setto nasale deviato o da polipi nasali.

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Le complicanze della sindrome delle apnee notturne sono:

  • pressione alta;
  • insufficienza cardiaca congestizia;
  • disturbi del ritmo cardiaco;
  • cardiopatia aterosclerotica;
  • ipertensione polmonare;
  • resistenza all'insulina;
  • diabete;
  • epatopatia;
  • aumento di peso.

Tra le altre complicanze delle apnee del sonno vi è, poi, il rischio di morte prematura, che aumenta in soggetti di sesso maschile di mezza età che manifestino oltre 30 episodi all’ora.

Lo studio: l’ombra dei sintomi silenziosi

L'indagine, basata su 1.004 interviste e dati clinici, mette in luce una diffusa sottovalutazione dei sintomi.

Fatica persistente, eccessiva sonnolenza diurna, russamento cronico e apnee notturne (spesso ignorate) vengono facilmente liquidati, ritardando diagnosi cruciali e aumentando l'esposizione a gravi rischi per la salute cardiovascolare, cerebrale e la qualità della vita in generale.


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La trentenne Maddy Dumas, un'atleta che non rientrava nello stereotipo del paziente tipo, è un esempio calzante: "I sintomi sono subdoli e facilmente fraintesi. Non mi riconoscevo nei pazienti tipici delle pubblicità, ero stanca, ma pensavo di dormire abbastanza. Solo l’insistenza di mio marito per il russamento e strani suoni notturni mi ha spinta a farmi controllare."

La sua diagnosi, confermata da un semplice sleep study domiciliare, è la prova che l'OSA si nasconde dietro una maschera di stanchezza generica.

Meena Khan, specialista in medicina del sonno all'Ohio State, inquadra il fenomeno in una prospettiva più ampia: "Siamo di fronte a un cambiamento d’epoca. Sempre più giovani, sani e normopeso, arrivano in ambulatorio con disturbi di sonno che si rivelano apnee ostruttive. La sensibilità tra medici e pubblico sta crescendo, ma molti confondono la sonnolenza con cattivo sonno, non capendo che può essere segno di apnee che tolgono ossigeno al cervello e al cuore per anni."

La barriera della percezione comune

Il principale ostacolo alla diagnosi resta la percezione pubblica: un sorprendente 43% degli intervistati crede che sentirsi assonnati di giorno sia unicamente il risultato di poche ore di sonno, ignorando un dato cruciale, ossia che si possono dormire otto ore, ma avere un sonno costantemente frammentato dalle apnee.

L'entità del problema è drammatica: l'American Academy of Sleep Medicine stima che ben l'80% dei casi di OSA rimanga non diagnosticato.

Fonti:

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

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