Le autorità sanitarie e giudiziarie hanno disposto il sequestro di due strutture produttive in Puglia dopo il ritrovamento di Listeria monocytogenes nel latte destinato alla trasformazione.
L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica di Trani, mira a tutelare la sicurezza alimentare e la salute pubblica.
Listeria in Puglia: i risultati dell’indagine
L’operazione è stata svolta a seguito di controlli eseguiti già a luglio dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Trani, il quale aveva individuato la presenza del batterio in un caseificio del territorio.
Nonostante i provvedimenti cautelari dell’autorità giudiziaria, i responsabili avevano proseguito la produzione in maniera abusiva, spostandosi in un deposito clandestino e in un secondo stabilimento privo di adeguate condizioni igieniche.
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Il sequestro è stato eseguito dai Carabinieri del Nas di Bari con il supporto del Comando provinciale di Trani, dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi) e dello stesso Dipartimento di Prevenzione. Durante l’operazione sono stati prelevati campioni di prodotto e valutate le condizioni dei locali per eseguire approfondite analisi di laboratorio.
Ma cosa è emerso dai risultati?
Le prime verifiche hanno messo in evidenza una situazione che può definirsi preoccupante:
- presenza di Listeria monocytogenes in uno dei siti produttivi;
- carica batterica del latte circa 30 volte superiore ai limiti di legge;
- gravi carenze igienico-strutturali negli ambienti di lavorazione.
La somma di tali elementi ha determinato l'immediato blocco delle attività e al sequestro di locali, attrezzature e produzioni, al fine di acquisire ulteriori prove e garantire la sicurezza dei prodotti immessi sul mercato.
Cos’è la Listeria e perché è pericolosa
Listeria monocytogenes è un batterio responsabile della listeriosi, un’infezione alimentare che può manifestarsi con:
Il rischio è particolarmente elevato per:
- donne in gravidanza;
- anziani;
- neonati;
- persone con difese immunitarie ridotte.
Il batterio può essere presente in alimenti crudi o poco cotti (latticini non pastorizzati, carni, pesce affumicato) e resiste anche a basse temperature, potendo proliferare nei frigoriferi se le condizioni igieniche non sono adeguate.
Pertanto la normativa europea stabilisce limiti precisi di concentrazione e obbliga i produttori a rispettare protocolli stringenti di sicurezza alimentare.
I prodotti contaminati sono già in circolazione? cosa accade ora?
Il servizio veterinario dell’Asl è al lavoro per rintracciare e richiamare la merce già distribuita e per ricostruire la rete di acquirenti coinvolti. La documentazione commerciale è in corso di analisi per determinare il numero esatto di persone potenzialmente esposte.
Le istituzioni coinvolte hanno ribadito l’importanza del coordinamento tra forze dell’ordine e autorità sanitarie per prevenire e contrastare situazioni che possano mettere a rischio la salute pubblica.
Questa vicenda sottolinea l’importanza di acquistare prodotti lattiero-caseari solo da canali sicuri e controllati, rispettare le indicazioni di conservazione e prestare attenzione agli avvisi di richiamo pubblicati dal Ministero della Salute e dalle Asl territoriali. Un’informazione tempestiva e la collaborazione tra istituzioni consentono di ridurre i rischi e tutelare la salute di tutti.
Fonti:
Il Salvagente - Listeria nel latte, sequestrati due caseifici in Puglia