Dopo quanto tempo il varicocele rende sterili?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 17 Luglio, 2023

Scopriamo dopo quanto tempo il varicocele rende sterile

Il varicocele è una condizione che colpisce il sistema vascolare dei testicoli, andando a produrre un reflusso di sangue.

Il varicocele può avere un impatto negativo sul numero e sulla funzionalità degli spermatozoi, influenzando, quindi, la fertilità – portando, di conseguenza alla sterilità del soggetto: passata una certa soglia, infatti, l’efficacia dell’intervento per occludere la vena spermatica si riduce drasticamente.

Andiamo, dunque, a scoprire dopo quanto tempo il varicocele rende sterili e il rapporto tra questo disturbo e l’infertilità maschile.

Cos’è il varicocele

Il varicocele consiste in un anomala dilatazione delle vene del testicolo: si tratta di uno dei più comuni disturbi che possono colpire l’apparato genitale maschile e può causare:

  • riduzione del volume testicolare;
  • diminuzione di quantità e volume di liquido seminale;
  • conseguente effetto negativo sulla fertilità maschile.

Il processo cui viene sottoposto il testicolo quando viene colpito da varicocele è il seguente:

  • vi è ristagno di sangue;
  • aumenta la temperatura;
  • si riduce l’ossigenazione dei tessuti testicolari.

Questa condizione, che colpisce mediamente tra il 10 e il 20% della popolazione maschile, si manifesta maggiormente tra gli 11 e i 16 anni – ovvero verso l’età dello sviluppo puberale; in determinati casi, specialmente quando la fertilità è compromessa, bisogna ricorrere ad un intervento chirurgico.

Spesso, a causa della sua natura asintomatica, il varicocele viene scoperto durante una visita andrologica mirata per individuare le cause di un mancato concepimento.

Occorre sottolineare, infine, che questa patologia riguarda, per l’85% dei casi, il testicolo sinistro.

Cause e sintomi del varicocele

Nella maggior parte dei casi il varicocele è asintomatico.

Altre volte, invece, è possibile riscontare sintomi leggeri come:

  • sensazione di pesantezza a livello testicolare;
  • fastidio diffuso dopo essere stati a lungo in posizione eretta;
  • sensazione di disagio dopo un rapporto sessuale o uno sforzo fisico.

In questo caso, la sintomatologia è dovuta all’eccessiva pressione del sangue all’interno delle vene dilatate.

Nei casi più gravi, la dilatazione causata da varicocele può essere rilevata anche attraverso la palpazione: il testicolo interessato può apparire più piccolo rispetto all’altro e nella sua parte alta può essere percepita una zona più consistente al tatto, corrispondente al pacchetto di vene dilatate.

Per quanto riguarda le motivazione scatenanti il varicocele, invece, si tratta di cause ancora poco chiare: una di queste potrebbe essere una congenita debolezza delle pareti venose; nel corso del tempo, questa può portare ad un’alterazione nella circolazione della vena.

Uomo parla con il medico

Inoltre, nell’80% circa dei casi, il varicocele è associato alla presenza di un testicolo più piccolo: è proprio questa alterazione che sembra avere un’incidenza sulla produzione spermatica.

Altre cause potrebbero essere:

  • la differenza di lunghezza e pressione fra la vena spermatica sinistra e quella destra;
  • l’insufficienza del sistema valvolare venoso;
  • lo schiacciamento della vena renale;
  • l’aumento in età puberale del flusso arterioso testicolare.
  • l’incremento del flusso arterioso testicolare.

Infine, tra le ipotesi ci sarebbe anche un blocco del flusso sanguigno a livello dei vasi addominali, situati dopo le vene testicolari: questo fatto va ad impedire al sangue di defluire correttamente, determinando una dilatazione delle vene spermatiche.

Dopo quanto tempo il varicocele rende sterili?

Il trattamento per il varicocele prevede un intervento chirurgico mirato a occludere la vena spermatica interna: stando, però a quanto emerge dalla Società Italiana di Andrologia, dopo i 35 anni l’efficacia di questa operazione si riduce drasticamente e, quindi, ai fini riproduttivi potrebbe essere opportuno fare ricorso alla fecondazione assistita.

Occorre sottolineare, però, che il 50% di chi viene sottoposto a varicocelectomia può avere figli entro un anno dall’intervento; per valutare i risultati, viene effettuata un’analisi del liquido spermatico dopo 3 e 6 mesi dall’intervento stesso.

La maggior parte degli studi scientifici afferma che il recupero completo della fertilità, dopo varicocele, si attesta intorno al 35%, mentre si può notare un importante miglioramento nella qualità del liquido seminale in un altro 35%; il restante 30% dei casi non vede, però, un miglioramento nel trattamento.

Varicocele e fertilità: come incide sulla sterilità

Il varicocele causa la riduzione dell’ossigenazione all’interno del testicolo colpito, che comporta l’alterazione della salute degli spermatozoi e va a comprometterne:

  • il numero;
  • la motilità;
  • la morfologia.

Le alterazione termiche del testicolo e la stasi venosa portano questo disturbo ad essere la principale causa di infertilità maschile: in questa circostanza, il sangue circola male e il testicolo, che è costituito da tessuti molto sensibili, può anche compromettersi in maniera permanente.

Una tempestiva diagnosi e un successivo intervento sono fondamentali per preservare la funzione riproduttiva.

Il reflusso di sangue, inoltre, porta al testicolo sostanze nocive provenienti dal rene o dal surrene.

Infine, l’aumento di pressione delle vene e l’incremento dello stato ossidativo dei tessuti, che ne è la conseguenza, possono essere all’origine di un calo del testosterone.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Marcello Sergio
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Il primo piano delle mani di un paziente e di quelle del medico
Cosa significa vivere l'andropausa? Miti, realtà e consigli pratici dell’andrologo

L’andropausa è una fase spesso fraintesa e sottovalutata che viene erroneamente paragonata alla menopausa femminile. Scopri di più attraverso le parole dell'esperto.