Echinacea per bambini: cosa dice la ricerca sui benefici reali e sugli effetti collaterali?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 03 Ottobre, 2025

Due bambine bevono l'echinacea.

Quando arriva l'inverno e iniziano i primi raffreddori, tanti genitori pensano all'echinacea per i bambini, una delle piante più conosciute tra i rimedi naturali contro i malanni di stagione e per rafforzare le difese immunitarie.
 
Il problema è che le informazioni che si trovano sono spesso contrastanti. Funziona davvero? È sicura per i bambini? Da quando si può dare? E soprattutto, come si fa a scegliere un prodotto che sia davvero buono?

Vediamo quali sono i possibili effetti collaterali, le controindicazioni e le interazioni con altri farmaci, e quali indicazioni seguire per scegliere un prodotto di qualità.

Cos'è l'Echinacea?

L'echinacea è un genere di pianta erbacea perenne della famiglia Asteraceae (Composite), originaria del Nord America.

Le specie più usate a scopo medicinale sono Echinacea purpurea, Echinacea angustifolia ed Echinacea pallida, con differenze di composizione tra parti aeree e radici che influenzano gli effetti e i risultati degli studi.

Questo dato spiega perché non si possa parlare di "echinacea" in generale, ma solo di preparati specifici con specie e parti standardizzate.

Perché l'Echinacea si considera come rimedio naturale per i malanni dei bambini?

Durante i mesi invernali, raffreddori ricorrenti e tosse, con complicazioni (otiti, sinusiti, bronchiti) spingono a valutare rimedi naturali percepiti come più tollerabili.

L'echinacea è tra i più noti come supporto delle difese immunitarie, ma le informazioni sulla sua efficacia, sicurezza ed effetti collaterali sono discordanti. L'obiettivo qui è offrire un quadro chiaro, basato su prove scientifiche per decidere insieme al pediatra se e come usarla.

Come più volte ribadito anche in altri contesti, "naturale" non significa per forza innocuo, soprattutto in età pediatrica. Anche i prodotti naturali, infatti, possono avere controindicazioni ed effetti collaterali di cui è bene essere consapevoli.

Proprietà dell'Echinacea

L'echinacea è usata soprattutto per il raffreddore e i malanni di stagione, con possibili proprietà di supporto alle difese, effetto antinfiammatorio lieve e attività contro alcuni virus e batteri in laboratorio. 


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Molte prove sono state effettuate su preparati specifici e gli effetti possono variare molto in base a specie, parte della pianta ed estrazione.

Tra i suoi effetti più dibattuti:

  • effetto immunomodulante: nel "regolare" la risposta delle difese innate (come macrofagi, cellule NK) e nella produzione di alcune citochine. In studi di laboratorio e preclinici ciò si associa a una migliore attività contro agenti infettivi;
  • effetto antivirale e antibatterico: estratti hanno mostrato attività contro comuni patogeni respiratori in vitro. Questi dati emersi da alcuni studi supportano l'uso tradizionale ma non sostituiscono le prove cliniche sull'efficacia nei bambini;
  • effetto antinfiammatorio: da alcuni studi emerge l'effetto di alcuni componenti (es. alchilamidi, derivati dell'acido caffeico) associati alla riduzione di mediatori infiammatori in modelli sperimentali.

Come si assume l'Echinacea per bimbi?

L'echinacea per bambini si assume solo con prodotti pediatrici standardizzati, seguendo schemi diversi per prevenzione e trattamento in accordo con il pediatra e rispettando età, dosi e durata indicati in etichetta o negli studi clinici su 4-12 anni.

Le autorità europee mantengono prudenza sotto i 12 anni per il rischio (raro) di reazioni avverse e dati incompleti. Meglio che la decisione venga condivisa con il medico che potrà valutare caso per caso.

Questa raccomandazione non si basa su prove dirette di tossicità, ma sul principio di precauzione per il rischio di rare ma gravi reazioni allergiche (anafilassi), unito alla mancanza di dati sulla sicurezza per questa fascia d'età.

Forme e preparati di Echinacea in età pediatrica

L'echinacea per bambini si può assumere in queste forme:

  • compresse masticabili/gommose pediatriche: uso comune 4-12 anni con estratti standardizzati di Echinacea purpurea, indicati come "Junior" nelle etichette clinicamente studiate;
  • sciroppi/gocce: ammessi nelle linee commerciali pediatriche, ma la cui efficacia dipende dalla titolazione e dalla specie/parte della pianta. Preferire formulazioni con standardizzazione chiara degli attivi.

Da evitare tinture idroalcoliche in età pediatrica e prodotti non titolati / di provenienza incerta, per variabilità di contenuto e problemi di qualità.

Qual è il dosaggio di Echinacea per i bambini?

Come premesso, si consiglia di scegliere prodotti pediatrici titolati e concordare sempre con il pediatra, specie sotto i 12 anni e in presenza di allergie o terapie concomitanti.

Qui, in breve, per un primo quadro orientativo: per bambini 4–12 anni con estratti standardizzati, dosi di circa 1200 mg/die per prevenzione e fino a ~2000 mg/die in acuto, suddivise in 3–5 somministrazioni, sono quelle documentate negli studi.

Quali sono effetti collaterali e controindicazioni dell'Echinacea per bambini?

Al di là di ogni potenziale beneficio, la domanda è se l'echinacea sia sicura per i bambini. Anche le piante contengono principi attivi potenti che possono avere effetti collaterali e interagire con l'organismo, a maggior ragione con quello delicato di un bambino.

Effetti collaterali e reazioni allergiche  

Studi clinici e segnalazioni varie hanno identificato un profilo di sicurezza buono per l'uso a breve termine dell'Echinacea, ma con alcune avvertenze importanti:

  • disturbi gastrointestinali: gli effetti collaterali più comuni sono per lo più lievi e transitori (disturbi digestivi come mal di stomaco, nausea o diarrea);
  • rischio di eruzioni cutanee (Rash): questo è l'effetto collaterale più noto e documentato in ambito pediatrico. Uno studio del 2003 su JAMA ha rilevato che i bambini trattati con Echinacea avevano un rischio più che doppio di sviluppare un rash cutaneo rispetto al gruppo placebo.

Chi è più a rischio di sviluppare questa reazione?

Molte fonti mediche avvertono che le reazioni allergiche all'echinacea sono più probabili in persone già allergiche ad altre piante della stessa famiglia, le Asteraceae, che comprende margherite, crisantemi, calendula e ambrosia.
 
Un dato illuminante proviene da un'analisi del sistema di segnalazione di eventi avversi australiano, che ha notato un rischio più elevato di reazioni avverse all'echinacea in soggetti atopici.
 
L'atopia è la predisposizione genetica a sviluppare malattie allergiche come la dermatite atopica (eczema), l'asma allergico e la rinite allergica (il cosiddetto "raffreddore da fieno"). 

È molto più concentrato in una popolazione specifica e facilmente identificabile: i bambini con una storia personale o familiare forte di eczema, asma o allergie.

Questa non è tanto un'avvertenza generica quanto piuttosto uno strumento di valutazione del rischio concreto. Se un bambino soffre o ha sofferto di dermatite atopica, se ha l'asma o se è un soggetto allergico, il rischio di avere una reazione cutanea all'echinacea è più alto. 

Controindicazioni dell'Echinacea: quando evitare?

Esistono situazioni in cui l'uso dell'echinacea è sconsigliato o controindicato, a qualsiasi età:

  • malattie autoimmuni: l'echinacea agisce stimolando il sistema immunitario. In un bambino con una malattia autoimmune (come l'artrite reumatoide giovanile, il lupus eritematoso sistemico, la sclerosi multipla, il diabete di tipo 1 o la celiachia), questa stimolazione potrebbe peggiorare la condizione, spingendo il sistema immunitario ad attaccare ancora di più i tessuti del corpo;
  • terapie immunosoppressive: se un bambino sta assumendo farmaci per sopprimere il sistema immunitario (ad esempio, dopo un trapianto d'organo o per trattare una malattia autoimmune grave), l'echinacea non deve essere utilizzata. Il suo effetto immunostimolante andrebbe a contrastare l'azione del farmaco, rendendolo meno efficace e mettendo a rischio la salute del bambino;
  • allergie alla famiglia delle Asteraceae: come premesso, in caso di allergia nota e diagnosticata a piante come l'ambrosia, la margherita, il crisantemo o la calendula, l'echinacea è da evitare a causa del rischio di reazione allergica crociata;
  • altre condizioni sistemiche gravi: le fonti mediche, per un principio di cautela, sconsigliano l'uso dell'echinacea in presenza di malattie sistemiche progressive come leucemia, tubercolosi o infezione da HIV.

Possibili interazioni dell'Echinacea con altri farmaci

Un integratore può interagire con un farmaco, alterandone l'efficacia o aumentandone la tossicità. Anche se per l'echinacea le interazioni clinicamente documentate sono poche, è bene essere consapevoli dei rischi possibili, soprattutto perché il fegato di un bambino è ancora in via di sviluppo:

  • farmaci metabolizzati dal fegato: l'echinacea può influenzare l'attività di alcuni enzimi nel fegato (in particolare, quelli del sistema del citocromo P450, come CYP3A4 e CYP1A2) responsabili del metabolismo (cioè della "digestione" ed eliminazione) di moltissimi farmaci. Alterare questi enzimi potrebbe, in teoria, far sì che un altro farmaco assunto contemporaneamente rimanga nel corpo più a lungo (aumentando il rischio di effetti collaterali) o venga eliminato più in fretta (riducendone l'efficacia). Questo è il motivo per cui bisogna comunicare al pediatra tutti i farmaci e gli integratori che il bambino assume;
  • caffeina: anche se non è un problema comune nei bambini piccoli, è utile sapere anche che l'echinacea può rallentare l'eliminazione della caffeina dal corpo. Questo potrebbe aumentare gli effetti della caffeina (presente in alcune bevande gassate, tè o cioccolato), come nervosismo, tachicardia o difficoltà a dormire.

Cosa guardare sull'etichetta per scegliere il prodotto giusto

A differenza dei farmaci che sono sottoposti a controlli rigidissimi da parte delle agenzie regolatorie, gli integratori alimentari e i prodotti erboristici seguono un percorso normativo molto meno stringente. Questo porta a un'enorme variabilità nella qualità, composizione e potenza dei prodotti in commercio.

Alcune indagini hanno rivelato problemi preoccupanti relativi a prodotti che contenevano molta meno echinacea di quanto dichiarato, o che non ne contenevano affatto. In altri casi, invece, sono state trovate contaminazioni da metalli pesanti come piombo o arsenico.

Fiori di echinacea. 
 Questa mancanza di standardizzazione è una delle ragioni per cui i risultati degli studi scientifici sono così contrastanti. Non si può parlare dell'efficacia dell'echinacea in generale, ma solo dell'efficacia di uno specifico preparato, prodotto secondo criteri rigorosi e con una composizione ben definita.

Gli studi più recenti e positivi, non a caso, hanno utilizzato un prodotto standardizzato e di alta qualità, dimostrando che la scelta del preparato è tutt'altro che un dettaglio secondario. Scegliere un prodotto di qualità non è una questione di efficacia, ma prima di tutto di sicurezza.

Ecco gli elementi a cui prestare attenzione nell'etichetta di un integratore:

  • specie e parte della pianta: esistono diverse specie di echinacea, ma le più utilizzate a scopo medicinale sono Echinacea purpurea, Echinacea angustifolia ed Echinacea pallida. La E. purpurea è la più studiata, soprattutto in ambito pediatrico. L'etichetta dovrebbe specificare anche quale parte della pianta è stata usata (es. radice, parti aeree, pianta intera), in quanto la composizione dei principi attivi varia notevolmente;
  • tipo di preparazione e titolazione: nell'etichetta dovrebbero comparire termini come "estratto secco", che indica che dalla pianta è stato ottenuto un concentrato di principi attivi. Ancora più importante è la "titolazione" o "standardizzazione". Un'etichetta che riporta, ad esempio, "estratto secco titolato al 4% in echinacoside" o "titolato in polifenoli totali" dà una garanzia di qualità. Significa che il produttore assicura una quantità minima e costante di specifici principi attivi in ogni dose, rendendo il prodotto più affidabile e riproducibile. Un prodotto senza titolazione non offre la stessa garanzia di efficacia;
  • formulazione specifica per bambini: per i bambini, è importante scegliere una forma farmaceutica adatta. Sciroppi, gocce, compresse masticabili o caramelle gommose sono le più comuni. La cosa più importante è verificare che il prodotto sia privo di alcol. Le tinture madri e altre soluzioni idroalcoliche, molto comuni per gli adulti, non sono adatte ai bambini e andrebbero evitate;
  • ingredienti aggiuntivi: controllare la lista degli altri ingredienti. Molti prodotti per bambini contengono zuccheri, dolcificanti, aromi o coloranti per renderli più appetibili;
  • certificazioni di qualità: anche se non obbligatorie, la presenza di certificazioni può essere un indicatore di un produttore attento alla qualità. Cercare sigilli che attestano che lo stabilimento di produzione segue standard di qualità rigorosi per garantire la purezza e la corretta composizione del prodotto.

Cosa dice la scienza sull'efficacia dell'Echinacea per bambini

Il quadro è complesso. Gli studi nel tempo hanno portato a conclusioni diverse, a volte persino opposte. Questa apparente contraddizione è una caratteristica comune nella ricerca sui prodotti erboristici, dove l'efficacia può dipendere da innumerevoli fattori:

  • la specie di pianta utilizzata;
  • la parte lavorata (radice o fiore);
  • il metodo di estrazione e la qualità generale del prodotto finale.

Le prove scientifiche che l'echinacea possa prevenire o accorciare un semplice raffreddore sono deboli e contraddittorie.

Gli studi più datati non hanno visto differenze nella durata o gravità del raffreddore rispetto al placebo. In uno studio su 407 bambini, i giorni di febbre e i sintomi erano uguali tra echinacea e placebo.

Nello stesso studio, i bambini che prendevano echinacea avevano più spesso eruzioni cutanee (rash) rispetto al placebo, quindi va usata con attenzione, soprattutto nei bimbi con allergie/atopia.

Studi più recenti e promettenti con al centro prodotti standardizzati per bambini suggeriscono che l'echinacea potrebbe prevenire le complicazioni batteriche, infezioni respiratorie, otiti/sinusiti/polmoniti, riducendo così la necessità di ricorrere agli antibiotici in bambini 4-12 anni.

Echinacea nei bambini – FAQ

Si può dare l’echinacea a un bambino di 2 anni?

Le opinioni sono molto contrastanti. Alcuni prodotti commerciali sono formulati per bambini dai 3 anni in su, ma le principali agenzie regolatorie europee, come l'EMA, sconsigliano l'uso sotto i 12 anni a causa del rischio, seppur raro, di gravi reazioni allergiche e della mancanza di dati completi sulla sicurezza. La decisione finale deve essere presa consultando il pediatra, che valuterà il profilo di rischio specifico del bambino.

Per quanto tempo si può dare l’Echinacea al bambino?

La maggior parte degli studi e delle raccomandazioni suggerisce un uso a breve termine. Per il trattamento dei sintomi acuti, l'uso non dovrebbe superare i 10-14 giorni consecutivi.

L'uso preventivo a lungo termine (per più di 8 settimane) è sconsigliato perché la sua sicurezza non è stata stabilita e potrebbe, in teoria, aumentare il rischio di effetti avversi.

Quale tipo di Echinacea è migliore per i bambini?

Se, dopo aver consultato il pediatra, si decide di procedere, è consigliabile cercare un prodotto di alta qualità specificamente formulato per l'età pediatrica (assolutamente senza alcol). I preparati a base di echinacea purpurea sono i più studiati. È preferibile scegliere un "estratto secco titolato e standardizzato", perché questo garantisce una quantità costante di principi attivi.

Cosa significano i termini "titolato" e "standardizzato"?

Titolato significa che l'estratto contiene una quantità minima garantita di uno o più "marcatori" (principi attivi indicativi), per esempio "4% di echinacosidi". È come una garanzia sull'etichetta: ogni dose ha almeno quella quantità.

Standardizzato: indica che lotto dopo lotto la composizione resta costante (stessa percentuale di quei marcatori). Così l'effetto atteso e la sicurezza sono più prevedibili perché non dipendono da variazioni della pianta (specie, parte usata, raccolto, estrazione).

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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