Che cos'è l'ileostomia
L'ileostomia è la deviazione chirurgica dell'ileo, l'ultima parte dell'intestino tenue, verso una
sacca esterna fissata sull'addome; attraverso questa apertura le
feci vengono espulse senza passare dal colon e dal retto.
Ileostomia: temporanea o permanente
L'
ileostomia temporanea viene creata per proteggere un tratto intestinale appena operato, consentendone la guarigione, mentre l'
ileostomia permanente si rende necessaria quando il colon o il retto devono essere rimossi o risultano non più funzionali.
Un esempio comune di ileostomia temporanea è l'ileostomia di protezione, impiegata dopo un intervento di resezione intestinale.
Ileostomia e colostomia: le differenze
È importante distinguere tra
ileostomia e colostomia: mentre l'ileostomia coinvolge l'ileo, la colostomia devia il transito delle feci dal colon (intestino crasso).
Di conseguenza, le feci di una colostomia sono generalmente più formate rispetto a quelle di un'ileostomia, poiché hanno attraversato una porzione maggiore dell'intestino dove avviene l'assorbimento dell'acqua.
In alcuni casi complessi un paziente potrebbe avere bisogno sia un'ileostomia che una colostomia.
Malattie e condizioni che richiedono l'ileostomia
L'ileostomia può essere necessaria in diverse condizioni, tra cui:
In caso di malattia infiammatoria intestinale l'ileostomia rappresenta una soluzione salvavita, permettendo al paziente di evitare complicanze severe.
Intervento chirurgico: come si svolge
L'operazione di ileostomia si effettua in anestesia generale e può essere eseguita in
laparoscopia o con tecnica tradizionale.
Dal punto di vista chirurgico e funzionale le tipologie di ileostomia si distinguono principalmente in due categorie fondamentali: l'ileostomia terminale e l'ileostomia ad ansa (o laterale).
Ciascuna di queste presenta indicazioni specifiche, implicazioni gestionali e un diverso destino potenziale.
Vediamole:
Ileostomia terminale
L'
ileostomia terminale rappresenta la forma più comune di derivazione ileale.
In questa procedura l'estremità distale dell'ileo, dopo la sezione chirurgica del tratto intestinale a valle (colon, retto o entrambi), viene eversa e suturata alla cute della parete addominale, creando uno stoma singolo.
Questo stoma costituisce l'unica via di efflusso per le feci, che vengono raccolte in un dispositivo esterno, la sacca per stomia.
Esistono diverse tipologie di sacche, monopezzo o a due pezzi, a seconda delle esigenze individuali, ma è cruciale imparare a svuotarle e sostituirle correttamente per prevenire perdite e irritazioni cutanee.
Infine, avviene la ricananalizzazione dell’ileostomia, o chiusura dell’ileostomia, ovvero l'intervento chirurgico che ripristina la continuità intestinale.
Va sottolineato, però, che prima di questa procedura vengono eseguiti esami per assicurarsi che l'intestino a valle sia in buone condizioni.
Caratteristiche e indicazioni:
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definitività: l'ileostomia terminale è spesso concepita come una soluzione permanente, in particolare in scenari clinici che richiedono la rimozione completa del colon e del retto, come nella colectomia totale per colite ulcerosa refrattaria, poliposi adenomatosa familiare (FAP) in alcuni casi di carcinoma del colon-retto;
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funzione: l'effluente ileale è tipicamente liquido o semiliquido e contiene enzimi digestivi attivi, il che rende cruciale la protezione della cute peristomale per prevenire irritazioni e dermatiti.
Ileostomia ad ansa (o laterale)
L'ileostomia ad ansa, o laterale, prevede la creazione di uno stoma con due aperture contigue.
Un'ansa dell'ileo viene portata all'esterno attraverso la parete addominale, e viene praticata un'apertura sulla sua superficie prossimale (per la fuoriuscita delle feci) e distale (che comunica ancora con l'intestino a valle).
L'ansa viene mantenuta in posizione tramite un dispositivo temporaneo, come una bacchetta o un ponte, che viene rimosso dopo alcuni giorni.
Caratteristiche e indicazioni:
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temporaneità: l'ileostomia ad ansa è frequentemente utilizzata come ileostomia di protezione a valle di un'anastomosi chirurgica (un collegamento tra due segmenti intestinali). La sua funzione è quella di deviare il flusso fecale, riducendo la pressione e il rischio di deiscenza (rottura) della sutura anastomotica durante il periodo critico di guarigione;
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funzione: l'effluente da un'ileostomia ad ansa può variare in consistenza a seconda della sua posizione nell'ileo e della quantità di intestino a valle ancora funzionante. Tuttavia, tende comunque a essere più liquido rispetto alle feci normali;
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ricanalizzazione: è l'obiettivo primario in molti casi di ileostomia ad ansa una volta che l'anastomosi protetta è guarita. La procedura di dopo l’ileostomia ripristina la continuità del transito intestinale;
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Ileostomia laterale "vera": in rari casi un'ileostomia laterale può essere creata in modo più permanente, ad esempio per gestire fistole o stenosi in segmenti distali dell'intestino, pur mantenendo un parziale transito intestinale. In questi scenari, la ricanalizzazione potrebbe non essere prevista.
Considerazioni aggiuntive
Ecco ulteriori fattori da tenere a mente riguardo questa distinzione:
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situazione del paziente e condizioni cliniche: la scelta tra un'ileostomia terminale e un'ileostomia ad ansa dipende primariamente dalla patologia sottostante, dall'estensione della resezione intestinale necessaria e dalle condizioni cliniche generali del paziente;
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impatto sulla qualità di vita: entrambe le tipologie di ileostomia richiedono un adattamento significativo da parte del paziente. L'educazione sulla gestione della nuova quotidianità e la prevenzione delle complicanze è fondamentale per migliorare la qualità di vita;
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possibili complicazioni: indipendentemente dal tipo, le ileostomie possono essere associate a complicanze come stenosi o retrazione dello stoma, prolasso, fistole peristomali.
Complicanze e problemi comuni dell'ileostomia
Vediamo alcune complicazioni comuni dopo l’intervento di ileostomia:
Irritazioni cutanee
L'irritazione della cute attorno alla stomia è una delle complicanze più frequenti. È essenziale utilizzare dispositivi adeguati e consultare tempestivamente un operatore sanitario in caso di lesioni.
Occlusioni e altri rischi post-operatori
L’
occlusione intestinale può verificarsi se l'apertura della stomia si restringe o se si ingeriscono alimenti troppo fibrosi.
Inoltre, i pazienti con ileostomia devono monitorare attentamente la produzione di feci e segnalare variazioni improvvise.
Malassorbimento
In rari casi, dopo un'ileostomia si possono verificare problemi di malassorbimento, con difficoltà nell'assorbire nutrienti essenziali. È importante monitorare i sintomi e riferirli al medico.
Alimentazione dopo l'ileostomia: ecco come cambia
La dieta per ileostomia deve essere equilibrata e ricca di liquidi per compensare le perdite intestinali.
Le feci, infatti, post-intervento tenderanno a essere più liquide e frequenti rispetto al solito, poiché l'acqua e gli elettroliti non vengono assorbiti completamente dal colon, che è stato bypassato (anche se la consistenza delle può variare a seconda della dieta prescritta e dell'idratazione).
Subito dopo l'intervento, dunque, è consigliato seguire un regime a basso residuo per evitare occlusioni; è ideale una dieta liquida o semiliquida, per poi reintrodurre gradualmente cibi solidi facilmente digeribili.
Alcuni alimenti possono aumentare la produzione di gas (fagioli, cavoli, bevande gassate) o causare blocchi (cibi fibrosi come sedano o mais) e vanno consumati con cautela; è, inoltre, fondamentale masticare bene il cibo e bere a sufficienza durante il giorno.
Progressivamente si possono reintrodurre alimenti più ricchi di fibre, sempre sotto controllo medico.
In presenza di feci troppo liquide può essere utile aumentare l'assunzione di cibi addensanti come patate, riso e banane.
In alcuni casi il medico potrebbe consigliare l'uso di integratori specifici (in particolare la B12 ed elettroliti) per prevenire carenze nutritive dovute al malassorbimento.
Il medico o il nutrizionista sapranno consigliare la terapia più appropriata.
La vita quotidiana dopo l'ileostomia: come gestirla
Vivere con un'ileostomia richiede adattamenti, ma grazie ai moderni dispositivi è possibile condurre una vita attiva e soddisfacente.
Vediamo di seguito alcuni punti-chiave:
Cura della pelle
È fondamentale per prevenire irritazioni cutanee e infezioni; infatti, la pelle attorno alla stomia va mantenuta pulita e asciutta, utilizzando prodotti delicati.
Bisogna imparare a riconoscere i segni di complicanze, come arrossamenti o perdite dalla base della stomia.
Attività fisica e lavoro: cosa cambia
Dopo il recupero post-operatorio è possibile riprendere l'attività fisica, privilegiando sport a basso impatto come il nuoto o la camminata.
Anche il ritorno al lavoro è generalmente possibile, adattando alcune attività se necessarie; la presenza della sacca di ileostomia non impedisce di vivere normalmente.
Gestione emotiva e supporto psicologico
L'impatto psicologico di un'ileostomia può essere importante: accettare il cambiamento corporeo richiede tempo e supporto e sentimenti di imbarazzo o disagio sono normali nelle fasi iniziali; il dialogo aperto con specialisti e familiari favorisce l’adattamento.
La consulenza psicologica si rivela utile, soprattutto nei giovani o nei casi di ileostomia permanente.
Numerose associazioni offrono sostegno ai pazienti stomizzati, come la
F.A.I.S. (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati), fornendo consigli pratici e supporto morale.
Ileostomia: consigli pratici per una vita attiva
Ecco alcune raccomandazioni utili per gestire la vita dopo l’intervento:
- utilizzare abiti comodi che non comprimano la stomia;
- portare sempre con sé un kit di emergenza;
- idratarsi frequentemente per compensare le perdite di liquidi;
- integrare sali minerali in caso di malassorbimento persistente.