La lavanda spica (Lavandula latifolia), nota anche come "spike lavender", è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Simile alla più nota Lavandula angustifolia (lavanda vera), si distingue per la composizione chimica e per gli ambiti d’uso, in particolare nei trattamenti topici e nelle problematiche respiratorie.
L’olio essenziale di lavanda spica è un rimedio fitoterapico tradizionale apprezzato per le sue proprietà balsamiche, antisettiche e lenitive. Nonostante sia meno studiata rispetto alla lavanda vera, continua a essere utilizzata in ambito erboristico e in formulazioni cosmetiche, grazie alla ricchezza dei suoi principi attivi naturali.
Che cos’è la lavanda spica
La Lavandula latifolia è una specie spontanea dell’area mediterranea occidentale, diffusa soprattutto in Spagna, Francia meridionale e Portogallo. Cresce in ambienti aridi e assolati, spesso in collina o in montagna, e si riconosce per il suo profumo più intenso e canforato rispetto ad altre lavande.
Le sue infiorescenze sono simili a quelle della lavanda vera, ma leggermente più grandi e più ricche di oli essenziali volatili. L’estrazione di tali oli avviene per distillazione in corrente di vapore, e il prodotto finale si caratterizza per l’elevata concentrazione di cineolo, canfora e linalolo.
Composizione chimica e profilo aromatico
L’olio essenziale di lavanda spica ha una composizione chimica particolare che lo differenzia nettamente da quello di L. angustifolia. I principali componenti attivi sono:
- cineolo (1,8-cineolo): circa 25–35%;
- canfora: tra il 10 e il 25%, a seconda della varietà e della zona di coltivazione;
- linalolo: 25–40%, con effetto antibatterico e antimicotico;
- alfa-terpineolo, borneolo, pineni e altri monoterpeni ossigenati in minore quantità.
Questa miscela conferisce all’olio essenziale di lavanda spica un profumo intenso, penetrante e più “medicato” rispetto alla lavanda officinale, rendendolo adatto a usi specifici di tipo balsamico e topico.
Proprietà terapeutiche della lavanda spica
Grazie alla sua composizione, l’olio di lavanda spica presenta una serie di attività biologiche utili in ambito fitoterapico e cosmetico. Tra le principali proprietà riconosciute troviamo:
- attività espettorante e mucolitica, utile nelle affezioni delle vie respiratorie;
- effetto rubefacente e riscaldante, indicato per dolori muscolari e articolari;
- azione antisettica e antimicrobica, sfruttabile in caso di piccole ferite o infezioni cutanee;
- proprietà cicatrizzanti e lenitive, adatte al trattamento di punture d’insetto, scottature lievi e piccole abrasioni;
- possibile effetto stimolante e tonico sull’organismo, utile nei casi di affaticamento mentale o stanchezza.
È importante sottolineare che, a differenza della lavanda vera, la lavanda spica non ha effetti ansiolitici documentati, né è indicata per favorire il sonno o la distensione psichica.
Usi pratici dell’olio essenziale di lavanda spica
L’olio essenziale di Lavandula latifolia può essere utilizzato in vari modi, sempre con le dovute precauzioni. Gli impieghi più comuni comprendono:
- inalazioni e suffumigi: versando poche gocce in acqua calda per liberare le vie respiratorie in caso di raffreddore o bronchite;
- applicazione locale: diluito in un olio vettore (es. mandorle dolci o jojoba) e usato per massaggi su muscoli affaticati o articolazioni dolenti;
- uso topico su punture o abrasioni: 1 goccia diluita può aiutare a lenire il fastidio e disinfettare la zona;
- uso cosmetico: in piccolissime dosi in creme e unguenti lenitivi per la pelle, ma sempre sotto controllo formulativo.
L’assunzione per via orale non è raccomandata in ambito domestico. È sempre necessario un parere medico o di un esperto in fitoterapia, poiché l’alto contenuto di canfora può essere tossico in caso di sovradosaggio.
Lavanda spica e lavanda vera: le differenze principali
Pur appartenendo allo stesso genere botanico (Lavandula), la lavanda spica e la lavanda vera si differenziano per composizione chimica, effetti fisiologici e indicazioni d’uso. Le differenze più rilevanti sono:
- la lavanda vera contiene più linalil acetato e meno canfora, risultando più adatta al trattamento dell’ansia e dell’insonnia;
- la lavanda spica, ricca di cineolo e canfora, è indicata nei disturbi respiratori, muscolari e cutanei;
- il profumo della lavanda vera è dolce e floreale; quello della spica è più pungente e canforato;
- l’olio di lavanda vera è più delicato sulla pelle e può essere usato con maggiore tollerabilità, mentre quello di spica richiede sempre una diluizione adeguata.
Potrebbe interessarti anche :
- Olio essenziale di cannella: proprietà e utilizzi
- Olio essenziale di bergamotto: usi, benefici e proprietà
- Olio essenziale di arancio dolce: usi, benefici e proprietà
Controindicazioni e precauzioni
Come per tutti gli oli essenziali, anche l’uso della lavanda spica richiede attenzione. Le principali controindicazioni e precauzioni da seguire includono:
- evitare l’uso nei bambini sotto i 6 anni di età;
- sconsigliato in gravidanza e allattamento;
- non usare puro sulla pelle: può causare irritazioni o reazioni allergiche;
- evitare l’uso orale non supervisionato, per il rischio di tossicità da canfora;
- prestare attenzione in caso di epilessia, asma o patologie neurologiche.
In caso di dubbi o condizioni particolari di salute, è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico curante o a un fitoterapeuta qualificato.
Stato della ricerca scientifica
Attualmente, la letteratura scientifica sulla Lavandula latifolia è limitata rispetto a quella sulla lavanda vera. Gli studi disponibili si concentrano prevalentemente su:
- analisi chimiche e agronomiche della pianta;
- attività antimicrobiche in vitro dell’olio essenziale;
- valutazioni precliniche su proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie;
- assenza di trial clinici sull’efficacia nel trattamento dell’ansia o della depressione.
Pertanto, nonostante l’uso tradizionale di questa specie, non vi sono evidenze scientifiche che ne supportino l’impiego per il benessere mentale.
La lavanda spica è una pianta aromatica dal potenziale terapeutico interessante, soprattutto in ambito topico e respiratorio. Il suo olio essenziale è ricco di principi attivi naturali con effetti balsamici, antisettici e lenitivi, ma va usato con prudenza e consapevolezza.
Non va confusa con la lavanda vera, che ha un profilo d’azione diverso, soprattutto sul piano neurologico. In caso di utilizzo dell’olio essenziale di lavanda spica, è fondamentale seguire le corrette diluizioni ed evitare l’assunzione orale non controllata.
Come per ogni rimedio naturale, l’automedicazione non è priva di rischi. Il confronto con professionisti della salute o esperti in fitoterapia garantisce un uso efficace e sicuro, nel rispetto delle caratteristiche individuali.