“E se cominciassi dicendo che mi sono innamorata di un colore?”: esordisce così Maggie Nelson nel suo romanzo Bluets, una panoramica su come il blu abbia condizionato la sua vita sotto diversi aspetti.
Ma quindi i colori, in questo caso particolare il colore blu con le sue numerose sfumature, possono condizionare il nostro stato di benessere?
Approfondiamo la tematica in questo articolo.
Il potere dei colori
L'influenza psicologica del colore sulla mente umana non è certo una scoperta recente: è un affascinante campo di studio affonda le sue radici nel lontano 1810, quando il poliedrico poeta e scienziato tedesco Johann Wolfgang von Goethe pubblicò la sua rivoluzionaria Teoria dei Colori; da quel momento, il concetto di psicologia del colore si è notevolmente ampliato.
Numerosi ricercatori hanno dedicato i loro sforzi a decifrare come le diverse tonalità influenzino profondamente il nostro modo di pensare, le nostre emozioni e persino il nostro comportamento quotidiano.
L'impatto così incisivo dei colori ha persino dato vita a una disciplina terapeutica specifica: la cromoterapia, conosciuta anche come cromoterapia, la quale mira a ristabilire l'equilibrio tra corpo e mente per trattare disturbi mentali.
Lo fa attraverso varie tecniche, tra cui l'esposizione a luci colorate, la visualizzazione mirata di specifici colori e persino il massaggio con oli colorati; è un approccio che riconosce il potere curativo intrinseco delle diverse sfumature, utilizzandole per promuovere il benessere psicofisico.
L’acqua: la massima espressione del colore blu
Tra il 2016 e il 2020, il progetto europeo BlueHealth, sotto la guida dell'Università di Exeter e con il sostegno della Commissione Europea, ha accumulato un'impressionante quantità di evidenze scientifiche riguardo ai benefici dati dall’osservazione del colore blu.
Questi dati rivelano che i blue spaces, termine che indica tutti gli ambienti caratterizzati dalla presenza dominante dell'acqua, esercitano un'influenza notevolmente positiva sulla salute mentale.
La ricerca ha messo in luce meccanismi neurologici specifici che spiegano questo impatto benefico: il semplice contatto, visivo o uditivo, con l'acqua è in grado di diminuire l'attività dell'amigdala, una regione cerebrale cruciale associata alla gestione dello stress e alle risposte di allarme.
Contemporaneamente si è osservato un aumento dell'attività nelle aree prefrontali, quelle stesse aree del cervello responsabili della riflessione, della serenità e della regolazione delle emozioni.
Questi risultati suggeriscono che attività apparentemente semplici come una passeggiata lungo un fiume, una nuotata in mare o persino l'osservazione della pioggia che cade possono produrre effetti paragonabili a quelli della mindfulness.
Si facilita un particolare stato mentale, definito soft fascination da Kaplan & Kaplan (1989): una forma di attenzione delicata che non richiede sforzo, agevolando così il recupero mentale e riducendo il sovraccarico cognitivo; in pratica, la presenza dell'acqua offre una via naturale per placare la mente e favorire un senso di benessere.
L'influenza dell'acqua va ben oltre i suoi effetti neurologici, toccando profondamente la nostra sfera simbolica e autobiografica: infatti, per tantissime persone l'acqua è indissolubilmente legata a ricordi preziosi: le vacanze estive, momenti di libertà spensierata, i giochi dell'infanzia e attimi di profonda contemplazione.
Non è solo un elemento esterno, ma un vero e proprio "paesaggio interiore" capace di risvegliare un flusso di memorie e sensazioni piacevoli, quasi come un richiamo ancestrale alla quiete e alla gioia.
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A rafforzare questa percezione, le ricerche condotte dal Global Wellness Institute e da rinomati istituti di psicoacustica hanno fornito prove concrete: hanno dimostrato che i suoni naturali dell'acqua – che si tratti del ritmo ipnotico delle onde, del dolce mormorio di un ruscello o del rassicurante scroscio della pioggia – possiedono un'incredibile capacità di influenzare il nostro corpo.
Questi suoni naturali contribuiscono a rallentare il battito cardiaco, a ridurre la pressione arteriosa e a indurre uno stato di calma profonda, trasformando l'ascolto in una vera e propria terapia sonora.