Analisi bioenergetica: esercizi per il benessere di corpo e mente

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 16 Ottobre, 2024

ragazza dalla psicologa

L'analisi bioenergetica è una forma di psicoterapia corporea che integra mente e corpo nella convinzione che le esperienze emotive si strutturino su entrambe le dimensioni, manifestandosi come tensioni fisiche e blocchi energetici. 

Si specifica fin d’ora che, nonostante l’analisi bioenergetica sia stata riconosciuta quale orientamento terapeutico valido (al punto da essere insegnata all’interno di svariate scuole di specializzazione in psicoterapia), alcuni dei concetti di tale modello (ad esempio i blocchi energetici) vanno oggi intesi in maniera simbolica o metaforica, in quanto mancano evidenze empiriche a loro sostegno.

Fondata negli anni '50 dal medico e psicoterapeuta Alexander Lowen, questa disciplina utilizza tecniche corporee, come gesti, mimica, voce e respirazione, per esprimere le emozioni represse, liberare le tensioni e migliorare la consapevolezza di sé.

Basata sull'idea che le esperienze emotive e i traumi si manifestano su tre livelli, emotivo, fisico e mentale, la psicoterapia bioenergetica agisce con un approccio integrato per ristabilire l'equilibrio della persona nella sua interezza.  

Cos'è l'Analisi Bioenergetica

La psicoterapia bioenergetica integra l'approccio verbale con il lavoro sul corpo per affrontare i disagi psicologici. Come premesso, infatti, l'analisi bioenergetica si concentra sull'energia che fluisce tra mente e corpo, essendo questi strettamente correlati e funzionando come un’unica entità.

L'obiettivo della terapia è identificare le "zone" del disagio o formatesi a causa di emozioni represse, esperienze vissute anche durante l'infanzia che influenzano profondamente la percezione di sé, il comportamento in età adulta e le relazioni interpersonali.

Origini della Bioenergetica: breve accenno per capire da dove proviene

L'Analisi Bioenergetica affonda le sue radici nell'opera di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, il primo a intuire che molti sintomi fisici inspiegabili erano espressione di esperienze infantili dolorose e di paure che la mente aveva rimosso. Da questo primo approccio alla patologia nasce la visione della malattia psicosomatica

Wilhelm Reich (1897), paziente e allievo di Freud, ne ampliò il lavoro introducendo l'osservazione del corpo nella psicoanalisi e osservando che le tensioni muscolari croniche erano una forma di difesa contro l'espressione di emozioni dolorose e la derivata sensazione di vulnerabilità. 

Reich sviluppò tecniche per rilassare i muscoli e sciogliere le tensioni, osservando che i suoi pazienti diventavano più vivi e pieni di energia (energia "organismica" o "orgone").

Alexander Lowen, allievo di Reich, coniò il termine "bioenergetica" ampliando il lavoro sul corpo con esercizi specifici per rilasciare le tensioni muscolari. Lowen osservò che i blocchi muscolari impedivano il libero flusso dell'energia nel corpo causando problemi fisici ed emotivi.

Ad esempio, un diaframma contratto interrompeva la respirazione riducendo l'apporto di ossigeno e il livello energetico. Dall'impegno di Lowen in questo ambito, nel 1956 è nato l'Istituto per l'Analisi Bioenergetica, diventato Istituto Internazionale di Analisi Bioenergetica nel 1976.

Classi di esercizi di bioenergetica: principi e obiettivi

Alexander Lowen ha sviluppato un'ampia gamma di esercizi per favorire l'espressione emotiva, corporea e ridurre le tensioni psicofisiche. Lowen credeva che un eccesso di stress potesse portare a una tensione muscolare cronica risultando in problemi di salute mentale.

Gli esercizi bioenergetici sono sessioni di lavoro pratico che prevedono una serie di esercizi psicocorporei che hanno un impatto diretto sulle emozioni e sul benessere psichico, aiutano ad alleviare disagi fisici legati allo stress, a diventare consapevoli delle emozioni represse, a gestire quelle più "impetuose" responsabili di causare sofferenza.

L'obiettivo degli esercizi di bioenergetica è quello di esprimere tutto il proprio sé, il sé autentico, con il corpo e la mente che lavorano insieme per lasciar uscire in modo libero e spontaneo tutto lo spettro delle emozioni, dalla gioia al piacere alla felicità, alla rabbia, alla paura, al dolore, alla tristezza.


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Il ruolo dello psicoterapeuta bioenergetico

L'analista bioenergetico guida la persona attraverso esercizi di respirazione, movimenti e rilassamento, per esplorare, elaborare ed esprimere le emozioni represse, sciogliere blocchi energetici e tensioni muscolari. Il lavoro del terapeuta integra psicoanalisi, terapia relazionale e lavoro corporeo.

Gli esercizi si basano su alcuni principi chiave

Ecco quali sono:

  • Unità mente-corpo: la bioenergetica considera mente e corpo come un'unità inscindibile;
  • Flusso energetico: si lavora per liberare i blocchi energetici nel corpo;
  • Grounding / Radicamento: un concetto fondamentale che rappresenta il contatto energetico con la realtà e la connessione con il proprio corpo.

Le classi di esercizi bioenergetici seguono generalmente una struttura in tre fasi:

  • Carica: lavoro sulla muscolatura contratta partendo dai piedi e dalle gambe;
  • Scarica: utilizzo di esercizi espressivi per liberare l'energia accumulata;
  • Rilassamento: fase finale per integrare le esperienze e tornare a uno stato di calma.

Tipologie di esercizi di bioenergetica

Vediamo quali sono i diversi tipi di esercizi e la loro funzione:

  • Esercizi di respirazione per approfondire e liberare il respiro, riducendo la sensazione di costrizione al petto, l'assenza di fiato o fame d’aria;
  • Esercizi posturali: lavorano sulla postura e sul grounding;
  • Movimenti espressivi: spesso accompagnati dall'uso della voce;
  • Esercizi di contatto: possono includere massaggi o lavoro in coppia.

Grounding / Radicamento

Il concetto di grounding, un elemento centrale negli esercizi bioenergetici, prevede:

  • Posizioni specifiche per sentire la connessione con il terreno;
  • Attenzione all'appoggio dei piedi e alla postura delle gambe;
  • Esercizi per migliorare il senso di radicamento e presenza.

Approccio pratico

Gli esercizi possono essere eseguiti in piedi, seduti o sdraiati, Si pone grande attenzione alla respirazione. L'uso della voce è incoraggiato per amplificare l'esperienza e la liberazione emotiva.

Qualche esempio.

Una posizione tipica per aumentare il senso di grounding è stare in posizione eretta con i piedi paralleli e all'altezza dei fianchi, le ginocchia leggermente flesse, il busto dritto e il bacino leggermente spostato all'indietro. 

Mantenere questa posizione per un certo tempo, o piegare maggiormente le ginocchia durante l'inspirazione e raddrizzarle durante l'espirazione, può produrre vibrazioni spontanee nelle gambe, il segnale che le tensioni si stanno allentando e che l'energia sta scorrendo in modo più libero.

Per sviluppare l'aspetto del "dove si sta andando", nelle classi si utilizza la camminata e gli esercizi con lo sguardo e gli occhi. I partecipanti sono invitati a camminare per la stanza, portando attenzione all'appoggio del piede a terra e alla direzionalità dello sguardo. Questo aiuta a sviluppare un senso di direzione e a migliorare il grounding.

La respirazione è un elemento centrale degli esercizi bioenergetici. Respirare profondamente è essenziale per rilassare il corpo e la mente, permettendo di riappropriarsi delle sensazioni naturali in modo armonico. L'uso della voce durante gli esercizi aiuta a creare vibrazioni interne che allentano le tensioni e possono sfociare in un pianto liberatorio.

Esercizi di bioenergetica da fare in casa

Ecco alcuni semplici esercizi di bioenergetica che si possono fare anche in casa.

Esercizio 1: Respirazione Profonda

Obiettivo: rilasciare tensioni e migliorare la consapevolezza del proprio corpo.
 
Istruzioni:

  1. sedersi comodamente su una sedia con la schiena dritta e i piedi ben appoggiati a terra;
  2. chiudere gli occhi e portare l'attenzione al respiro;
  3. inspirare profondamente attraverso il naso, riempiendo prima l'addome e poi il torace;
  4. espirare lentamente attraverso la bocca, svuotando prima il torace e poi l'addome;
  5. ripetere questo ciclo di respirazione per almeno 5 minuti, concentrandosi sulle sensazioni fisiche e sul rilassamento del corpo.

Esercizio 2: Grounding

Obiettivo: Stabilizzare e radicare il corpo, migliorando la connessione con il terreno.

Istruzioni:

  1. stare in piedi con i piedi alla larghezza delle spalle, le ginocchia leggermente piegate e le braccia rilassate lungo i fianchi;
  2. sentire il peso del corpo distribuito uniformemente su entrambi i piedi;
  3. immaginare delle radici che partono dai piedi e si estendono nel terreno, ancorando il corpo alla terra;
  4. mantenere questa posizione per 2-3 minuti, respirando profondamente e sentendo la stabilità e la connessione con il terreno;
  5. dopo qualche minuto, iniziare a dondolare leggermente avanti e indietro, mantenendo sempre il contatto con il terreno.

Esercizio 3: Bend-Over

Obiettivo: Rilasciare le tensioni nella schiena e migliorare la flessibilità della colonna vertebrale.

Istruzioni:

  1. stare in piedi con i piedi alla larghezza delle spalle;
  2. piegarsi lentamente in avanti dalla vita, lasciando che la testa e le braccia pendano verso il pavimento;
  3. mantenere le ginocchia leggermente piegate per evitare tensioni eccessive nella parte inferiore della schiena;
  4. rimanere in questa posizione per 1-2 minuti, respirando profondamente e rilassando il corpo;
  5. tornare lentamente alla posizione eretta, srotolando la colonna vertebrale una vertebra alla volta.

Principi dell'Analisi Bioenergetica

Il radicamento, accennato poco sopra, è uno dei concetti pilastro dell'analisi bioenergetica. Introdotto da Alexander Lowen, questo termine descrive il contatto energetico con la realtà che si instaura solo se l'energia fluisce liberamente verso le parti del corpo che entrano in diretto contatto con il mondo esterno:

  • organi di senso (occhi, orecchie, naso, bocca);
  • braccia e mani;
  • gambe e piedi;
  • pelle;
  • organi sessuali.

Quando l'energia scorre liberamente verso queste aree, ci sentiamo più presenti, vivi e connessi alla realtà. Se questo non accade, si sviluppano i "blocchi" energetici che non lasciano fluire le emozioni liberamente, tenendole intrappolate nell'inconscio, generando tensioni a livello fisico.

L'armatura carattero-muscolare

Tra i principi più importanti della psicologia bioenergetica, la teoria dell'armatura carattero-muscolare racchiude il significato profondo della connessione tra le esperienze emotive e la loro manifestazione fisica. 

Secondo questo presupposto, le esperienze emotive e i traumi vissuti nell'infanzia si manifestano a livello mentale e fisico creando tensioni e blocchi energetici nel corpo. Difatti, Lowen credeva che un eccesso di stress potesse portare a una tensione muscolare cronica nel corpo e problemi di salute mentale.

Secondo la visione bioenergetica, quando non siamo in grado di gestire queste emozioni intense il nostro corpo reagisce creando dei "muri" di protezione. Questi muri hanno una reale manifestazione fisica sotto forma di tensioni muscolari croniche. Questo fenomeno è ciò che in bioenergetica viene chiamato "armatura carattero-muscolare".
 
L'armatura carattero-muscolare si forma come un meccanismo di difesa inconscio. Il corpo, nel tentativo di proteggere dal dolore emotivo, crea delle tensioni muscolari che agiscono come una barriera fisica contro le emozioni intollerabili

Queste tensioni non sono casuali ma seguono schemi specifici legati alle esperienze emotive che si cerca di reprimere. Prevalentemente, si tratta di emozioni vissute durante l'infanzia.

Le esperienze infantili e il loro impatto sulla personalità

Le esperienze vissute durante l'infanzia influenzano profondamente la percezione di sé e il comportamento nell'età adulta. Un bambino che cresce in un ambiente sicuro e amorevole è più propenso a sviluppare una percezione positiva di sé e a instaurare relazioni sane. Al contrario, un bambino che subisce traumi o abusi può sviluppare schemi comportamentali disfunzionali e una percezione negativa di sé.

Iniziamo a fare esperienze che ci insegnano a controllare le nostre emozioni:

  • rifiuto;
  • disapprovazione;
  • umiliazione;
  • punizione.

Questi eventi fanno capire che esprimere liberamente le nostre emozioni può avere conseguenze negative. Ecco che per autodifesa, si impara a trattenerle.

Le emozioni intollerabili  

Le "emozioni intollerabili" sono quelle esperienze emotive che, per varie ragioni, risultano troppo intense o dolorose per essere pienamente vissute e integrate nella nostra coscienza. Restano intrappolate nell'inconscio creando veri e propri blocchi energetici.

Per controllare le emozioni, si iniziano a irrigidire i muscoli coinvolti nell'espressione di queste emozioni. Questo irrigidimento muscolare diventa cronico e, spesso, inconscio e automatico. In altre parole, non ci si rende conto che si stanno trattenendo tensioni nel corpo.

Ecco che allora i blocchi impediscono il flusso energetico normale creando tensioni e contrazioni corporee, inibizioni e sensazioni di stallo e artificiosità, rigidi schemi mentali che costruiscono abitudini psico-neuro-muscolari.

I comportamenti difensivi e le 5 strutture caratteriali di base  

Lowen identifica cinque strutture caratteriali di base, stabilite in relazione alle fasi di sviluppo di Sigmund Freud, padre della psicanalisi, che rappresentano i diversi modi in cui le persone sviluppano difese psicologiche e fisiche in risposta alle esperienze infantili. Ogni struttura caratteriale è associata a specifici schemi di tensione muscolare e comportamenti difensivi.

L'impatto dell'armatura sull'inconscio: tensioni croniche e malessere

L'armatura, nata come protezione, può quindi trasformarsi in una fonte di malessere a lungo termine. Finché queste emozioni rimangono intrappolate nell'inconscio, continuano a esercitare la loro influenza manifestandosi attraverso sintomi fisici e psicologici.

Ogni muscolo cronicamente contratto diventa il "contenitore" di emozioni antiche mai pienamente espresse o elaborate:

  • tensioni nella mascella possono essere associate alla repressione della rabbia;
  • rigidità nel torace può indicare emozioni trattenute legate all'amore o al dolore;
  • tensioni nell'addome possono riflettere paure profonde o ansia.

Queste tensioni muscolari croniche possono portare a vari problemi, sia fisici che emotivi:

  • dolori muscolari e articolari;
  • difficoltà respiratorie;
  • problemi digestivi;
  • ansia e depressione;
  • difficoltà a esprimere le proprie emozioni;
  • difficoltà nelle relazioni.

I blocchi energetici

I blocchi energetici, ovvero le barriere che impediscono all'energia di fluire liberamente nel corpo, possono essere riscontrati a tre livelli:

  1. psichico: pensieri negativi, preoccupazioni e stress che possono bloccare il flusso di energia;
  2. emozionale: emozioni represse come la rabbia, la tristezza o la paura che possono creare tensioni nel corpo;
  3. fisico: tensioni muscolari croniche e posture scorrette che possono impedire il libero movimento dell'energia.

Per ristabilire un flusso energetico normale, l'analisi bioenergetica interviene su questi blocchi a livello psichico con l'approccio verbale che aiuta a riconoscere e a cambiare i pensieri negativi, riducendo lo stress mentale; a livello emozionale, attraverso esercizi specifici e tecniche di respirazione, per liberare le emozioni represse; a livello fisico con esercizi di movimento e rilassamento per sciogliere le tensioni muscolari.

Benefici della psicoterapia bioenergetica

L'analisi bioenergetica mira a sciogliere questi blocchi permettendo alle emozioni represse di emergere, di essere finalmente riconosciute e integrate. Questo processo di "scongelamento" dell'armatura carattero-muscolare può portare a determinati risultati:

  • alleviare tensioni muscolari croniche;
  • migliorare la consapevolezza corporea;
  • facilitare l'espressione emotiva;
  • prevenire e ridurre sintomi fisici e psicologici legati allo stress;
  • capacità di esprimere / gestire le proprie emozioni in modo sano.
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Alberto Galia
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