L’oleandro (Nerium oleander) è una pianta velenosa per l'essere umano e per gli animali, nonostante l'ampio uso ornamentale che se ne fa; la tossicità coinvolge il sistema cardiovascolare e può manifestarsi anche dopo il semplice contatto o inalazione dei fumi.
Tutte le sue parti, foglie, fiori, rami, radici, frutti e linfa, contengono sostanze tossiche potenzialmente letali, in grado di colpire soprattutto il sistema cardiaco.
Vediamo cosa rende tossico l'oleandro tossico per l'uomo e per gli animali, i sintomi di intossicazione, le modalità di esposizione cui fare attenzione e le misure da adottare in caso di contatto o ingestione.
Caratteristiche dell'oleandro: dove cresce e perché è così diffuso
L'oleandro è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae e cresce spontaneamente in prossimità di corsi d'acqua e si adatta bene sia alla coltivazione in giardino che in vaso.
È una delle piante ornamentali più diffuse nel Mediterraneo, utilizzata in giardini, siepi e balconi, aiuole e bordure per la sua resistenza e fioritura abbondante. È molto apprezzata per il suo valore estetico e la capacità di adattarsi a diversi ambienti.
I suoi fiori profumati sbocciano dalla primavera all'autunno e variano di colore dal bianco al rosa intenso, rosso, albicocca o giallo.
Al di là dell'aspetto estetico, però, è necessario sapere che l'oleandro è una delle piante più velenose in assoluto per l'essere umano e per gli animali. Tutte le parti della pianta contengono sostanze tossiche.
Ecco quali sono le sostanze pericolose e come agiscono
Gli studi condotti dall'Istituto Superiore della Sanità hanno identificato i meccanismi attraverso i quali l'oleandro esercita i suoi effetti tossici: la pianta contiene cardenolidi, un tipo di glicosidi cardioattivi, tra cui l'oleandrina, l'oleandroside, il nerioside e la digossigenina.
Questi composti agiscono inibendo la Na+/K+-ATPasi, con effetti simili a quelli della digossina farmaceutica; sono simili ai principi attivi della digitale e del mughetto, e agiscono sul cuore inibendo l'enzima Na⁺/K⁺-ATPasi.
I glicosidi cardioattivi sono sostanze naturali di origine vegetale in grado di agire sul muscolo cardiaco, modificandone la forza di contrazione e il ritmo.
L'effetto può causare queste condizioni:
- aritmie;
- rallentamento del battito cardiaco;
- deterioramento della circolazione;
- e, in casi gravi, paralisi cardiaca o respiratoria.
Le tossine sono presenti in:
- foglie;
- fiori;
- rami;
- radici;
- frutti;
- linfa.
Anche l'acqua in cui sono immersi fiori o rametti può diventare tossica e i fumi derivati dalla combustione dell'oleandro sono velenosi per inalazione.
Dosi tossiche e letali: quanto oleandro è pericoloso
Le dosi tossiche dell'oleandro sono molto basse e variano in base alla quantità ingerita e alla sensibilità individuale.
Secondo fonti scientifiche l'ingestione di una sola foglia può risultare fatale per un bambino; per un adulto l'assunzione di poche foglie (2-5) può causare sintomi gravi, mentre una quantità maggiore, come 10-20 foglie, può essere letale.
Negli animali l'ingestione di appena due foglie può scatenare gravi disturbi in un cane di 10 kg, e una dose di 30 g può risultare mortale per un bovino o un cavallo.
La concentrazione di oleandrina è più alta nelle piante selvatiche rispetto a quelle coltivate e raggiunge il massimo durante la fioritura, mentre foglie secche e fiori contengono meno tossine rispetto alle foglie giovani.
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Vie di esposizione: come avviene l'avvelenamento da oleandro
L'intossicazione può verificarsi in diverse circostanze:
- ingestione accidentale: bambini attratti dai fiori vivaci possono portare parti della pianta alla bocca. Lo stesso vale per cani, gatti o bestiame;
- uso improprio in cucina: l'oleandro può essere confuso con piante aromatiche come l'alloro;
- contaminazione alimentare: esistono casi documentati di rami usati come spiedi da cucina che hanno provocato avvelenamenti;
- contatto cutaneo: la linfa può causare dermatiti o irritazioni;
- inalazione di fumi: bruciare foglie o legno dell'oleandro produce sostanze tossiche, pericolose per chi respira i fumi.
Effetti dell'oleandro sull’essere umano: sintomi e rischi
I sintomi variano in base alla quantità ingerita, alla modalità di esposizione e alla sensibilità individuale. Anche una piccola dose può causare malessere.
Sintomi gastrointestinali iniziali:
- nausea e vomito;
- diarrea;
- dolore addominale.
Sintomi cardiovascolari:
- bradicardia;
- aritmie;
- ipotensione;
- pallore;
- mani e piedi freddi.
Sintomi neurologici:
- pupille dilatate;
- debolezza muscolare;
- nei casi gravi: coma, arresto cardiaco.
Oleandro velenoso anche per gli animali domestici
Gli animali domestici (cani, gatti, conigli) sono anche vulnerabili. Il rischio è elevato anche per animali come cavalli, bovini, capre, pecore.
Modalità di esposizione più frequenti:
- masticazione di rami o foglie;
- acqua contaminata da fiori immersi;
- inalazione dei fumi di combustione.
Sintomi negli animali:
- vomito e diarrea;
- pupille dilatate;
- debolezza;
- in casi gravi, collasso cardiocircolatorio.
Cosa fare in caso di intossicazione da oleandro
L'intervento rapido può fare la differenza. Le prime misure di primo soccorso da adottare sono:
- rimuovere subito dalla bocca ogni residuo vegetale;
- bere o far bere solo acqua. Evitare il latte, che può aumentare l’assorbimento delle tossine;
- non provocare il vomito;
- contattare subito un medico o un Centro Antiveleni.
Perché l'oleandro è pericoloso anche solo al contatto?
Anche se non viene ingerito, il semplice contatto ripetuto può risultare dannoso per la pelle. La linfa dell'oleandro è irritante e può causare dermatiti da contatto o reazioni allergiche localizzate.
Come maneggiare o smaltire le parti dell'oleandro per evitare rischi
Considerando la tossicità dell'oleandro, è importante maneggiarlo con cautela. Quando si pota la pianta, si consiglia di indossare guanti protettivi per evitare l'irritazione cutanea causata dalla linfa.
È assolutamente da evitare:
- l'uso di oleandro come combustibile per caminetti o barbecue perché il fumo è tossico;
- fiori, foglie o rametti di oleandro come decorazione da tavola o vicino a buffet.
Inoltre, non bere né utilizzare l'acqua in cui sono stati messi fiori di oleandro recisi, perché anche quest'acqua può contenere tossine.
Lo smaltimento delle parti della pianta dovrebbe avvenire nei rifiuti domestici, evitando di bruciarle come scarti vegetali.
Si consiglia di osservare questi accorgimenti:
- usare guanti durante la potatura;
- evitare il contatto con occhi e mucose;
- lavare subito le mani in caso di esposizione.