Stanchezza cronica, nuove evidenze rivelano rischi finora sottovalutati

Emanuela Spotorno |  Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva
A cura di Emanuela Spotorno
Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva

Data articolo – 28 Novembre, 2025

donna lavora al pc, chiude gli occhi

Una nuova indagine nazionale riaccende l’attenzione su un fenomeno spesso sottovalutato: la sonnolenza diurna persistente. Gli ultimi dati raccolti dall’Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche mostrano come questa condizione sia tutt’altro che episodica, rivelando un impatto significativo sulla salute, sulla sicurezza e sulla produttività. 

La ricerca, condotta su scala estesa, offre una fotografia dettagliata dei sintomi, dei fattori di rischio e delle ricadute quotidiane, sottolineando la necessità di affrontare il tema del sonno come una priorità sanitaria.

Un fenomeno diffuso e spesso associato a disturbi del sonno

L’indagine ha coinvolto 45mila adulti tra 18 e 74 anni, mettendo in evidenza una prevalenza elevata: circa il 32% riferisce sonnolenza diurna costante. Tra questi, oltre il 56% presenta almeno un disturbo del sonno, tra cui insonnia, apnee ostruttive, frequenti risvegli notturni o alterazioni del ritmo circadiano.

La tendenza ad accusare stanchezza cronica cresce progressivamente con l’età, risultando più marcata nella fascia compresa tra 46 e 74 anni. L’eccessiva sonnolenza si associa inoltre a una maggiore vulnerabilità sensoriale: il rischio di disturbi visivi, uditivi o dell’equilibrio aumenta da 4 a 7 volte rispetto a chi non presenta questo sintomo.

Elevata anche la probabilità di cadute accidentali, che risulta quintupla nei soggetti con disturbi del sonno strutturati.

Riduzione delle performance cognitive e impatto sulla produttività

La sonnolenza interferisce con le attività quotidiane attraverso diversi meccanismi. A diminuire sono funzioni chiave come attenzione, concentrazione e memoria di lavoro, insieme alla rapidità decisionale e alle capacità di problem solving

Non si tratta solo di disattenzione: a calare è anche la risposta dei sistemi sensoriali, dall’acuità visiva alla percezione uditiva, fino alla funzionalità del sistema vestibolare che regola l’equilibrio.

Questi deficit aumentano il rischio di errori sul lavoro, ritardi nelle consegne e imprecisioni organizzative. Nei contesti manuali, anche operatori esperti possono incorrere in incidenti dovuti a micro-distrazioni. 

Un altro fenomeno rilevato riguarda la procrastinazione, che passa dall’1% al 4% tra chi soffre di sonnolenza, alimentando cicli di stress e peggioramento ulteriore della qualità del riposo.

Conseguenze sulla vita sociale e sulla sicurezza

Oltre all’ambito professionale, la stanchezza cronica tende a ridurre drasticamente la partecipazione alla vita sociale. Le persone affaticate rinunciano più facilmente ad attività ricreative, sport, incontri familiari o impegni serali. Il quadro emotivo può includere irritabilità, calo di iniziativa e difficoltà relazionali.

Il rischio aumenta anche alla guida: un rallentamento nella percezione degli stimoli e nei tempi di risposta può favorire incidenti, in particolare nelle ore mattutine o serali. Il fenomeno tende a intensificarsi in autunno e inverno, quando la riduzione della luce solare modifica i ritmi sonno-veglia e incrementa naturalmente il bisogno di riposare.

L’importanza di una corretta igiene del sonno

Dormire tra le e le 9 ore per notte rappresenta la base per il benessere cognitivo e fisico. Gli specialisti suggeriscono alcune regole fondamentali: consumare una cena leggera almeno due ore prima di coricarsi, evitare l’uso di schermi nell’ora che precede il sonno, mantenere orari regolari.

Quando la sonnolenza è persistente o accompagnata da russamento, risvegli frequenti o episodi di apnea, è indicato rivolgersi a figure specializzate.

L’otorinolaringoiatra può individuare ostruzioni delle vie aeree superiori, mentre il neurologo valuta condizioni come insonnia cronica, sindrome delle gambe senza riposo o parasonnie

Lo pneumologo è fondamentale nei casi di apnea notturna, orientando verso percorsi diagnostici e terapeutici mirati.


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Le possibili cause dietro la stanchezza diurna

Oltre alla semplice carenza di ore di sonno, la sonnolenza può derivare da numerosi fattori: disturbi del sonno meno noti (come le parasonnie), sindromi correlate al movimento, malattie autoimmuni, patologie croniche come fibromialgia e sindrome da fatica cronica. 

Anche i disturbi dell’umore, in particolare depressione e disturbo bipolare, possono manifestarsi attraverso stanchezza intensa e difficoltà nel mantenere la vigilanza.

Un quadro complesso che conferma quanto la qualità del sonno rappresenti un elemento imprescindibile nella salute pubblica, richiedendo attenzione costante e percorsi diagnostici mirati per intercettare precocemente i segnali di un disagio spesso silenzioso.

Fonti

  • INAPP - Stanchezza e sonnolenza diurna, rischio silenzioso per salute pubblica, sicurezza e produttività sul lavoro
  • America Academy of Sleep Medicine - Advancing sleep care and enhancing sleep health to improve lives
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