Cosa esprimono i valori dell'Fsh in menopausa? Come interpretare il dosaggio ormonale in questa fase della vita e cosa esprimono i vari parametri? Approfondiamo l'argomento cercando di capire a cosa si riferiscono i valori ormonali in menopausa.
Qual è il valore dell'Fsh in menopausa?
La menopausa è la fase che con il suo arrivo segna la fine della fertilità femminile. Essa coincide con l'assenza di flusso mestruale per almeno dodici mesi, tuttavia si tratta di un processo lento e graduale che può durare diverso tempo.
In genere inizia con un periodo definito di "premenopausa" o "perimenopausa", il quale compare tra i 45 e i 55 anni di età.
Si tratta di un riferimento temporale piuttosto variabile che viene influenzato da numerosi fattori (cause genetiche, stile di vita,...), pertanto, se si iniziano a notare le prime avvisaglie della premenopausa, è consigliabile contattare il proprio ginecologo e sottoporsi a un prelievo di sangue volto a verificare i livelli ormonali.
Per quanto riguarda il legame tra menopausa e Fsh, è importante sottolineare come questi siano due aspetti strettamente legati fra loro, non a caso l'esame dell'Fsh in menopausa viene utilizzato per identificare l'effettivo ingresso della donna in questa nuova fase della sua esistenza.
Il controllo dei dosaggi ormonali in menopausa è molto semplice da effettuare e consiste in un semplice prelievo del sangue. Il campione raccolto permetterà di controllare, oltre che il parametro dell'Fsh, anche altri ormoni, i quali possono fornire numerose e importanti informazioni circa lo stato di salute della donna.
L'Fsh, o ormone follicolo-stimolante, è un ormone che viene prodotto dall'ipofisi e che ha il compito di stimolare l'ovaio a produrre gli estrogeni, il progesterone e gli ovociti. Quando il numero dei follicoli cala, in seguito all'avanzare dell'età, diminuisce anche l'attività delle ovaie, e il valore dell'Fsh tende ad aumentare.
Sintetizzando, l'ormone follicolo stimolante in menopausa (Fsh) può assumere i seguenti valori:
- tra i 10 e 30 mUI/ml. Questo parametro indica che l'attività delle ovaie ha iniziato a rallentare, ma che non è ancora terminata;
- oltre i 30 e i 40 mUi/ml, significa che la menopausa è ufficialmente iniziata.
Valori dell'Fsh in premenopausa
La menopausa non si verifica all'improvviso, ma viene sempre preceduta da cambiamenti nella regolarità del ciclo o nella sua consistenza. Quando il ciclo mestruale diviene instabile, tende a saltare e a ritornare, oppure diviene molto scarso, è consigliabile contattare il ginecologo, il quale prescriverà delle analisi del sangue per verificare i dosaggi ormonali della premenopausa.
La fase di transizione alla menopausa, tuttavia, può durare anche diverso tempo e non è detto che parametri ormonali "sballati" siano necessariamente predittivi di una menopausa conclamata.
In linea di massima, quando sono presenti alti livelli di Fsh, associati a bassi livelli estradiolo, è segno che la menopausa è arrivata, tuttavia occorre sempre considerare anche il ciclo mestruale.
Se non si verifica una situazione di amenorrea (ovvero di assenza di flusso) per almeno un anno, anche se la donna presenta un dosaggio ormonale da menopausa, non è possibile definire tale questa fase.
In questo caso, infatti, i valori ormonali in premenopausa possono oscillare notevolmente e, dopo un periodo di anomalia, tornare a livelli considerati normali (il che comporta la ripresa di un ciclo regolare).
- Valori Fsh compresi tra10 e 25-30 mUI/ml indicano che nelle ovaie vi è ancora una certa riserva ovarica e, sebbene la riserva si stia esaurendo, la donna è ancora fertile e potrebbe rimanere incinta;
- Valori Fsh superiori a 30 mUI/ml, invece, indicano che la menopausa è iniziata;
- se due dosaggi consecutivi registrano valori superiori a 40mUI/ml nell'arco di un mese, significa che la donna non è più fertile.
In ogni caso, i dosaggi ormonali in menopausa dell'Fsh vanno sempre letti insieme a quelli del 17 beta-estradiolo: qualora questi ultimi fossero inferiori a 20 pg/ml, ci si troverebbe di fronte a una situazione di conclamata infertilità.
Qual è il dosaggio ormonale in menopausa?
Oltre al monitoraggio dell'Fsh, il ginecologo prescriverà anche il dosaggio di altri valori ormonali al fine di determinare l'arrivo o meno della menopausa, fra cui:
- l'AMH, o ormone antimulleriano. Quando l’AMH oscilla tra lo 0,3 e lo 0,6 ng/ml o anche meno, significa che la donna è in premenopausa o in menopausa;
- l'inibina B.
Esistono poi numerosi altri parametri che è possibile valutare, fra cui quelli riportati in seguito.
Tabella dei valori ormonali in menopausa
- il Beta-Estradiolo (E2). Questo ormone viene prodotto dalle ovaie e, quando i suoi valori scendono significa che sta diminuendo anche la fertilità della donna. Il valore dell'estradiolo in menopausa oscilla tra i 147 (in premenopausa) e i 1468 pmol/l (40-400 pg/ml), andando poi a scendere fino a 73 pmol/l (20 pg/ml) dopo la menopausa;
- l'ormone luteinizzante LH. L'ormone luteinizzante viene prodotto dall'ipofisi e, se il suo valore aumenta fino ad arrivare ad essere compreso tra 15 e i 62 mlU/ml, è possibile che la donna si trovi in menopausa. Occorre tenere presente, però, che i valori di lh in menopausa hanno una valenza diagnostica limitata e per questo motivo vengono sempre messi in relazione con altri paramentri;
- progesterone. Il progesterone ha la funzione di permettere la gravidanza e di regolare il ciclo mestruale. Il progesterone in menopausa ha valori che sono al di sotto del range 0,15 – 0,80 ng/ml.
- esami della funzionalità tiroidea, come il dosaggio degli ormoni TSH, FT4, FT3. Questo esame include anche il controllo dei valori della prolattina in menopausa (PRL)/.
Altri valori degli ormoni in menopausa: tiroide e colesterolo
Come abbiamo visto, il valore di Fsh e lh in menopausa non è l’unico parametro da valutare per comprendere se la donna sia o meno fertile. Quando il ginecologo prescrive gli esami del sangue, in genere include anche la valutazione della funzionalità tiroidea e quella del colesterolo.
La diminuzione nella produzione degli estrogeni può influire sullo stato e sul benessere della tiroide, dal momento che esiste uno stretto legame tra questa ghiandola e il dosaggio degli estrogeni.
Ciò significa, ad esempio, che quando la donna entra in menopausa si verifica un calo nella produzione di questi ormoni ed essa potrebbe quindi andare incontro a delle anomalie nella funzionalità della tiroide.
Da questo punto di vista, può essere utile eseguire una valutazione della ghiandola andando a monitorare i valori del TSH. Questi ultimi possono essere:
- Tiroxina T4 totale, compresa tra 60 e 150 nmoli/L;
- Tiroxina T4 libera, compresa tra 10 e 25 pmoli/L;
- Triiodotironina T3 totale, compresa tra 1,1 e 2,6 nmoli/L;
- TSH tra 0,15 e 3,5 mU/L.
Per quanto riguarda il rapporto tra colesterolo e menopausa, invece, può capitare che con la riduzione della fertilità femminile, questo valore si innalzi senza che vi siano stati cambiamenti nello stile di vita della donna o nella sua alimentazione.
È importante tenere monitorato il colesterolo, dal momento che questa sostanza può contribuire ad innalzare il rischio cardiovascolare e con esso la possibilità di incorrere in ictus e infarti.
Il valore fisiologico del colesterolo dovrebbe attestarsi tra 0 e 200 mlU/l, mentre se va ben oltre i 200 mlU/l, allora è preferibile contattare il proprio medico per capire come riportare i parametri nel range ottimale.