Età del cervello determinata dal rapporto tra grasso e muscolo? Cosa rivela il nuovo studio

Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria
A cura di Alessandra Familari
Autrice e divulgatrice informazione sanitaria

Data articolo – 01 Dicembre, 2025

Un uomo muscoloso.

E se a rivelare le condizioni di salute del cervello non fosse il numero sulla bilancia ma un'altra variabile?  

A ipotizzarlo é una nuova ricerca internazionale presentata al congresso 2025 della Radiological Society of North America.  Questa, mostra che a contare è soprattutto l’equilibrio tra massa muscolare e grasso viscerale: più muscoli e meno grasso profondo dell’addome. 

Ma cosa significa in termini di salute e longevità del cervello?

Vediamo cosa spiega lo studio.

Età del cervello e rapporto tra grasso e muscolo: lo studio

La ricerca  presentata al congresso 2025 della Radiological Society of North America  ha coinvolto oltre 1.100 adulti sani. L’obiettivo non era valutare semplicemente il peso corporeo, ma analizzare in modo dettagliato la composizione del corpo attraverso risonanze magnetiche eseguite sull’intero organismo.

I ricercatori hanno misurato con precisione:

  • la quantità di massa muscolare totale;
  • il volume del grasso viscerale (quello che si accumula in profondità nell’addome);
  • la quantità di grasso sottocutaneo (immediatamente sotto la pelle).

In parallelo, ogni partecipante è stato sottoposto a risonanza magnetica cerebrale. Le immagini sono state analizzate mediante un algoritmo di intelligenza artificiale in grado di stimare la cosiddetta età biologica del cervello, confrontando la struttura cerebrale con modelli di riferimento.

Ma cosa significa “cervello biologicamente giovane”?

L’età cerebrale non coincide sempre con quella anagrafica. Alcuni cervelli mostrano caratteristiche tipiche di persone più anziane, altri appaiono strutturalmente più “giovani” rispetto agli anni effettivi.


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In questo studio, i ricercatori hanno osservato che:

  • una maggiore massa muscolare si associa a un cervello più giovane;
  • un elevato livello di grasso viscerale è collegato a un invecchiamento cerebrale accelerato;
  • il grasso sottocutaneo non è risultato un fattore rilevante.

Il dato centrale è che il peso, da solo, non è un indicatore attendibile della salute cerebrale. Due persone con gli stessi chili possono avere un rischio neurologico molto diverso, a seconda di come quei chili sono distribuiti.

Perché il grasso addominale profondo danneggia il cervello

Il grasso viscerale non è un semplice deposito energetico. È un tessuto metabolicamente attivo che rilascia sostanze infiammatorie nel sangue, contribuendo a uno stato di infiammazione cronica di basso grado.

Negli anni, questa condizione favorisce:

  • alterazioni della circolazione cerebrale;
  • stress ossidativo;
  • peggior controllo della glicemia;
  • maggiore vulnerabilità neuronale.

È questo insieme di effetti a spiegare perché il grasso profondo dell’addome sia associato a una maggiore probabilità di invecchiamento cerebrale precoce.

Perché i muscoli proteggono il cervello

I muscoli sono a tutti gli effetti un organo endocrino. Producono molecole che influenzano metabolismo, infiammazione e comunicazione tra tessuti.

Una buona massa muscolare favorisce:

  • un miglior controllo degli zuccheri nel sangue;
  • una riduzione dell’infiammazione sistemica;
  • una migliore efficienza metabolica;
  • un ambiente interno più favorevole alla salute cerebrale.

Più muscoli non significano solo più forza fisica, ma anche maggiore resilienza del cervello agli effetti dell’età.

Età del cervello: perché questa ricerca è importante

Per anni la valutazione del rischio metabolico si è basata soprattutto sull’indice di massa corporea. Questo studio dimostra che il BMI è uno strumento limitato poiché non distingue tra grasso e muscolo, e quindi non descrive realmente lo stato di salute neurologica.

Le implicazioni pratiche importanti legate a questa scoperta sono molteplici.

Vediamo quali:

  • spingono a superare la semplice logica del dimagrimento;
  • rafforzano il valore dell’attività fisica mirata alla forza;
  • suggeriscono nuovi approcci di prevenzione cognitiva;
  • indicano la composizione corporea come indicatore di rischio futuro.

I dati esposti si rivelano senz'altro promettenti in ambito scientifico e clinico, ma si tratta ancora di una fase preliminare.

Lo studio è stato presentato in ambito scientifico internazionale, ma non è ancora pubblicato su rivista scientifica peer-reviewed. I risultati vanno quindi confermati con ulteriori ricerche.

Il messaggio, però, è già chiaro: per proteggere il cervello non basta pesare meno. Conta avere più muscoli e meno grasso viscerale. Una prospettiva che cambia il modo di pensare prevenzione, salute e invecchiamento.


Fonti:

RSNA - More Muscle, Less Belly Fat Slows Brain Aging




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