Il diabete è una delle condizioni croniche più diffuse al mondo, eppure resta spesso silenzioso. Secondo i dati internazionali, fino al 50% delle persone con diabete non sa di esserne affetta, soprattutto nelle fasi iniziali, quando i sintomi possono essere lievi, non riconosciuti o confusi con altre situazioni comuni come stress, stanchezza o variazioni nello stile di vita.
Questa mancata consapevolezza ritarda la diagnosi e i trattamenti, aumentando il rischio di complicanze cardiovascolari, renali, oculari e neurologiche. Per questo motivo la prevenzione, l’ascolto dei segnali del corpo e gli screening periodici rivestono un ruolo fondamentale.
Perché il diabete può passare inosservato?
Il diabete di tipo 2 rappresenta la forma più diffusa e si sviluppa in modo graduale. Molte persone convivono per anni con una glicemia alterata senza accorgersene, perché i sintomi, quando presenti, tendono a essere generici:
- sete intensa (polidipsia);
- aumento della diuresi (poliuria);
- stanchezza persistente;
- perdita di peso non intenzionale;
- appetito aumentato;
- infezioni ricorrenti.
Poiché nessuno di questi segnali è esclusivo del diabete, può diventare difficile riconoscerlo tempestivamente senza una misurazione oggettiva.
Il parere dell’esperto: ci si può accorgere di avere il diabete senza fare esami?
Il Dr. Christian Raddato chiarisce quanto i sintomi possano essere utili, ma non sufficienti, nel riconoscimento della malattia. Ecco la domanda che gli abbiamo posto:
È possibile accorgersi di avere il diabete senza esami?
Si può sicuramente sospettare un problema, soprattutto se compaiono i segnali classici come sete inusuale, bisogno di urinare di continuo, calo di peso e stanchezza che non passa.
Tuttavia, pur con sintomi molto ‘tipici’, non si può dire di avere il diabete senza una misurazione reale della glicemia o dell'emoglobina glicata, seguendo parametri di range ben precisi.
Il corpo può dare indizi, ma molte condizioni diverse possono imitare gli stessi sintomi: stress, infezioni, problemi ormonali, cambiamenti nello stile di vita. Per questo, anche quando i segnali sembrano chiari, serve un esame per avere conferma.
Dunque, ci si può ‘accorgere’ che qualcosa non va e sospettare il diabete, ma la diagnosi richiede sempre un test, anche rapido, come una glicemia capillare o a digiuno. La misurazione singola, poi, non è sufficiente a porre diagnosi: sono necessarie almeno due misurazioni in cui la glicemia superi i 126 mg/dL o una misurazione dell'emoglobina glicata (HbA1c) che sia ≥ 6,5%.”
Come si fa la diagnosi
La diagnosi si basa esclusivamente su esami ematochimici, eseguiti in laboratorio o tramite test rapidi certificati. I criteri principali includono:
- glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dL in due separati prelievi;
- emoglobina glicata (HbA1c) ≥ 6,5%;
- glicemia casuale ≥ 200 mg/dL in presenza di sintomi tipici;
- curva da carico orale di glucosio (OGTT) con valore ≥ 200 mg/dL dopo 2 ore
Effettuare controlli regolari è particolarmente importante per chi presenta fattori di rischio come sovrappeso, familiarità, sedentarietà, ipertensione, steatosi epatica o sindrome metabolica.
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La prevenzione passa dalla consapevolezza
Conoscere i segnali, ascoltare il proprio corpo e sottoporsi agli esami consigliati dal medico sono i passi più efficaci per individuare il diabete in tempo e gestirlo al meglio. Una diagnosi precoce permette infatti di intervenire in modo tempestivo con modifiche dello stile di vita e, quando necessario, con trattamenti mirati.
Il diabete può essere silenzioso, ma non deve restare invisibile: informazione e screening sono le armi più potenti per prevenirne le complicanze e migliorare la qualità di vita di chi ne soffre.
Fonti
- International Diabets Federation - Over 250 million people worldwide unaware they have diabetes, according to new IDF research