Antibiotici e alcol: ecco perché evitare di assumerli insieme

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 29 Novembre, 2024

antibiotici e alcol

Quando si è sotto terapia antibiotica, una delle domande più comuni è se si possa consumare alcol. Anche se non tutti gli antibiotici interagiscono direttamente con le bevande alcoliche, ci sono diverse ragioni per cui antibiotici e alcol non dovrebbero essere combinati. 

In questo articolo spieghiamo perché è meglio evitare questa associazione e quali sono i potenziali rischi.

Gli antibiotici che interagiscono con l’alcol: ecco quali sono

Alcuni antibiotici hanno interazioni particolarmente gravi con l’alcol. Tra questi:

  • metronidazolo e tinidazolo: possono causare una reazione detta effetto disulfiram, con sintomi come vampate di calore, nausea, tachicardia e mal di testa; 
  • cefalosporine (come cefotetan): possono provocare reazioni simili all’effetto disulfiram; 
  • linezolid: può aumentare la pressione sanguigna se combinato con alcol o alimenti ricchi di tiramina.

Questi farmaci interferiscono con una delle principali vie metaboliche dell’etanolo, provocando nel nostro organismo l’accumulo di acetaldeide, metabolita responsabile di molti malesseri associati ai postumi di una sbornia, come vomito, nausea e sincopi

Tuttavia, l’utilizzo di questi farmaci è ristretto al trattamento di particolari tipi di infezioni, per esempio di natura gastro-intestinale o genito-urinaria, e deve comunque essere effettuato sotto stretto controllo medico.

Alcolici con antibiotici: accortezze generali

Per la maggior parte degli altri antibiotici non ci sono evidenze rispetto agli effetti legati al contemporaneo consumo di bevande alcoliche, ma ricordiamo che non è mai una buona idea bere se siete stati colpiti da un’infezione, anche perché nausea e altri disturbi possono essere potenziati dall’alcool stesso.

Inoltre, in caso di infezioni, il consumo di alcool aumenta la probabilità di incorrere in danni a livello muscolare, quando sono in corso malattie virali che colpiscono i muscoli, oltre a causare un maggiore sforzo dei reni e provocare la vasodilatazione. 


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Poi, alcuni antibiotici, come l’isoniazide, farmaco usato per la cura della tubercolosi, e la flucloxacillina, appartenente alla famiglia della penicillina, possono provocare gravi danni al fegato, sovraccaricandolo ancor di più per smaltire la sbornia.

In ogni caso, è sempre importante leggere il foglietto illustrativo dell’antibiotico e consultare il medico o il farmacista per sapere se l’alcol è consentito.

Alcol sotto antibiotici: i rischi della concomitanza

L'abbinamento di antibiotici e alcol è fortemente sconsigliato per diversi motivi:

  • sovraccarico del fegato: sia l'alcol che molti antibiotici vengono metabolizzati dal fegato. Combinandoli si sottopone questo organo a uno sforzo eccessivo, aumentando il rischio di danni epatici;
  • riduzione dell'efficacia degli antibiotici: l'alcol può interferire con l'azione degli antibiotici, rendendoli meno efficaci nel combattere l'infezione. Dunque, la malattia potrebbe durare più a lungo e aumentare il rischio di complicazioni;
  • aumento degli effetti collaterali: l'alcol può potenziare gli effetti collaterali degli antibiotici, causando nausea, vomito, mal di testa e altri disturbi;
  • rischio di interazioni farmacologiche: alcuni antibiotici, in particolare le cefalosporine, possono causare reazioni avverse se assunti con l'alcol, come arrossamenti cutanei, palpitazioni e ipotensione.

Dunque, anche se non tutti gli antibiotici interagiscono con l’alcol, è sempre consigliabile evitarne il consumo durante la terapia per completare il trattamento in modo efficace e senza complicazioni. In ogni caso, per qualsiasi dubbio, è fondamentale rivolgersi al proprio medico o farmacista.

Per garantire la massima efficacia del trattamento e ridurre i rischi:

  • evitare l’alcol per l’intera durata della terapia e per almeno 48 ore dopo l’ultimo dosaggio (o 72 ore per antibiotici come tinidazolo);
  • seguire le indicazioni mediche, rispettando i tempi e le modalità di assunzione del farmaco;
  • mantenere uno stile di vita sano, favorendo un’alimentazione equilibrata e un’idratazione adeguata.

Alcune domande frequenti sull'interazione tra antibiotico e alcool

Ecco alcune domande frequenti (FAQ) su antibiotici e alcol per risolvere i dubbi più diffusi: 

Posso bere moderatamente durante una terapia antibiotica?

Bere piccole quantità di alcol potrebbe non essere dannoso con alcuni antibiotici, ma è sempre meglio evitarlo; anche un consumo moderato può aumentare gli effetti collaterali del farmaco, come sonnolenza e vertigini.

Quanto tempo aspettare prima di bere alcolici dopo aver finito la cura antibiotica?

Non esiste una regola precisa, ma in generale si consiglia di attendere almeno 48 ore dopo l'ultima dose di antibiotico prima di consumare alcolici. Tuttavia, è sempre meglio consultare il proprio medico per avere indicazioni più precise in base al tipo di antibiotico assunto e alle proprie condizioni di salute.

Cosa fare se ho bevuto alcol durante la cura antibiotica?

Se ti sei accorto di aver commesso questo errore, non allarmarti eccessivamente, ma contatta il tuo medico per valutare la situazione e prendere eventuali provvedimenti.

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Gli antibiotici topici o per uso locale interagiscono con l’alcol?

No, gli antibiotici per uso locale, come creme, pomate o colliri, di solito non interagiscono con l’alcol; tuttavia, è sempre una buona idea consultare il foglietto illustrativo o il medico.

È vero che il vino o la birra a bassa gradazione sono sicuri con gli antibiotici?

Non è la gradazione alcolica a determinare il rischio, ma il fatto stesso di consumare alcol. Anche una piccola quantità può causare effetti indesiderati con alcuni antibiotici.

Posso cucinare con il vino o altri alcolici durante una terapia antibiotica?

Sì, in genere cucinare con alcol è sicuro, poiché la maggior parte dell’alcol evapora durante la cottura; tuttavia, per stare più tranquilli sarebbe meglio evitare.

Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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