Acido folico in menopausa: benefici e perché assumerlo

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 16 Giugno, 2025

Donna over 50 che legge l'etichetta di una confezione di integratori

La menopausa segna una fase significativa nella vita di una donna, portando con sé una serie di cambiamenti fisiologici; in questo delicato periodo l'attenzione a una nutrizione adeguata assume un'importanza cruciale per il benessere generale e, tra i numerosi nutrienti essenziali, l'acido folico riveste un ruolo particolarmente significativo.

Ma cos'è esattamente e perché la sua presenza diventa ancora più vitale per l'organismo femminile durante la menopausa?

Esploriamo le proprietà dell'acido folico, evidenziando i suoi benefici specifici per le donne che stanno affrontando questa transizione.

Differenza tra acido folico e folati

Il termine "acido folico" si riferisce alla forma sintetica della vitamina B9, presente negli integratori e negli alimenti fortificati; i folati, invece, sono le forme naturali presenti negli alimenti.

Il termine "folico" deriva dalla parola latina folium, che significa foglia, poiché fu isolato per la prima volta dalle foglie di spinaci.

Entrambe le forme, una volta assunte, vengono convertite nel corpo nella loro versione attiva, necessaria per numerosi processi fisiologici.

La vitamina B9, infatti, è coinvolta nella sintesi del DNA e dell’RNA, nella formazione dei globuli rossi e nel metabolismo di aminoacidi come l’omocisteina; una sua carenza, dunque, può portare ad anemia, affaticamento, disturbi cognitivi e alterazioni del sistema nervoso.

Acido folico: a cosa serve in menopausa

Con l’arrivo della menopausa i livelli ormonali subiscono profonde variazioni, influenzando molteplici sistemi del corpo.

In questo contesto l’acido folico può giocare un ruolo di supporto in diverse funzioni vitali:

Ruolo nel metabolismo e nel sistema nervoso

La vitamina B9 contribuisce al corretto funzionamento del sistema nervoso, aiutando a ridurre la sensazione di affaticamento mentale e favorendo l’equilibrio neurotrasmettitoriale.

Questo è particolarmente utile durante la menopausa, quando possono presentarsi sbalzi d’umore, ansia e difficoltà di concentrazione.

Supporto alla salute cardiovascolare

Uno dei benefici più documentati dell’acido folico è la sua capacità di abbassare i livelli di omocisteina nel sangue, un aminoacido che, se presente in eccesso, rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare.

In menopausa il rischio di ipertensione e patologie coronariche aumenta, rendendo questa funzione particolarmente rilevante.

Contributo alla produzione di energia e contrasto alla stanchezza

Molte donne in menopausa lamentano affaticamento persistente: l’acido folico, partecipando al metabolismo dell’energia, può contribuire a ridurre questa sensazione e migliorare la vitalità quotidiana.

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Azione antiossidante e prevenzione dell’invecchiamento cellulare

La vitamina B9 ha anche un'azione antiossidante che contrasta i radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento precoce delle cellule.

Un valido alleato, dunque, per la salute della pelle e dei tessuti, che durante la menopausa possono perdere elasticità e tono.

Protezione contro l’iperomocisteinemia

Come anticipato, un eccesso di omocisteina è correlato a un aumento del rischio cardiovascolare e neurodegenerativo.

Integrare acido folico può contribuire a mantenerne i livelli sotto controllo, soprattutto in associazione con vitamine B6 e B12.

Prevenzione di anemia megaloblastica

L'anemia megaloblastica è una condizione causata da carenza di vitamina B9 e B12, caratterizzata da globuli rossi anomali e sintomi quali debolezza, pallore e affanno.

In menopausa questa forma di anemia può insorgere anche a causa di assorbimento intestinale ridotto.

Come assumere acido folico in menopausa

Vediamo in che modo si può assumere l’acido folico, sia grazie all’alimentazione che all’integrazione mirata:

Fonti alimentari ricche di acido folico

Tra gli alimenti più ricchi di folati troviamo:

  • verdure a foglia verde (spinaci, bietole, lattuga);
  • legumi (ceci, lenticchie, fagioli);
  • asparagi, broccoli e avocado;
  • fegato e frattaglie;
  • agrumi e frutta secca.

Una dieta varia e bilanciata può soddisfare il fabbisogno quotidiano, ma non sempre è sufficiente.

Quando è utile ricorrere agli integratori

L’uso di integratori può essere indicato in caso di carenze accertate, alimentazione inadeguata, uso di farmaci che ne ostacolano l’assorbimento (es. metotrexato, anticonvulsivanti) o in presenza di menopausa precoce, che può accelerare i processi ossidativi e aumentare il fabbisogno di nutrienti.

Il dosaggio giornaliero raccomandato per le donne adulte è di circa 400 mcg, ma può variare in base a esigenze specifiche.

Inoltre, dato che l’acido folico lavora in sinergia con la vitamina B12, una sua integrazione, se prolungata senza controllo medico, potrebbe nascondere i sintomi neurologici legati a un deficit di B12.

Occorre, infine, sottolineare anche che alcuni farmaci possono interferire con il metabolismo dei folati, rendendo utile una valutazione personalizzata.

Acido folico e menopausa: cosa dicono gli studi scientifici

Ecco alcune evidenze scientifiche che confermano l’importanza dell’acido folico nel periodo della menopausa:

Supporto per le vampate di calore

Uno studio pubblicato sul Journal of Caring Sciences ha evidenziato che l’integrazione di acido folico può migliorare il benessere psicologico e ridurre sintomi vasomotori in donne in perimenopausa.

Miglioramento del declino cognitivo

Diverse ricerche, tra cui questa del 2024, condotte sia negli Stati Uniti che in Europa hanno associato una dieta ricca di folati a un minor rischio di Alzheimer e di decadimento cognitivo, anche in donne over 60.

Acido folico e salute cardiovascolare in post-menopausa

Studi clinici, come questo, mostrano che la somministrazione di folati nelle donne in postmenopausa è in grado di ridurre gli elevati livelli plasmatici di omocisteina e di modificare la funzionalità endoteliale compromessa indotta dall'iperomocisteinemia, condizione comune nelle donne in post-menopausa.

L’acido folico si conferma, dunque, un nutriente chiave anche dopo la fase fertile della vita.


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Infatti in menopausa, e ancor più in caso di menopausa precoce, questa vitamina può sostenere diverse funzioni: dalla protezione cardiovascolare al benessere mentale, dalla prevenzione dell’anemia alla vitalità quotidiana.

Adottare una dieta equilibrata, integrare quando necessario e seguire i consigli di uno specialista sono le strategie migliori per trarre pieno beneficio da questa preziosa vitamina.

FAQ: domande frequenti sull’acido folico in menopausa

Vediamo alcune domande ricorrenti sull’assunzione di questa vitamina:

Chi dovrebbe assumere acido folico dopo i 50 anni?

Donne con dieta squilibrata, problemi di assorbimento intestinale, rischio cardiovascolare elevato o che assumono farmaci interferenti.

Si può prendere acido folico tutti i giorni?

Sì, ma rispettando i dosaggi raccomandati e sotto supervisione medica.

È possibile assumere troppo acido folico attraverso la dieta?

È raro assumere quantità eccessive di folato attraverso la sola dieta, perché l’acido folico presente negli alimenti viene assorbito in modo regolato dall'organismo.

Ci sono effetti collaterali se si assume troppo acido folico?

Oltre a mascherare carenze di vitamina B12, in rari casi possono comparire disturbi gastrointestinali.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr.ssa Anna Maria Ferri
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