La malattia bocca-mani-piedi è una infezione virale molto contagiosa che colpisce in particolare i bambini piccoli, specialmente in estate e in autunno, ma che può riguardare anche l'adulto e la donna incinta.
Si manifesta attraverso alcuni sintomi, come eruzioni cutanee di pustole, vescicole o bolle che compaiono sulle mani, sui piedi e nella bocca, ma anche con febbre e malessere generale. La causa è da ricercare in alcuni virus, tra cui il Coxackie della famiglia degli Enterovirus.
La malattia mani-piedi-bocca si diffonde in modo piuttosto semplice: basta entrare in contatto con la saliva, il muco nasale o il liquido delle vescicole di una persona infetta. Anche le feci possono essere un'altra fonte di contagio. Ecco perché lavarsi spesso le mani è così importante per prevenire la diffusione del virus.
Di solito, dopo essere stati esposti al virus, ci vogliono dai 3 ai 7 giorni di incubazione prima che i sintomi compaiano. Nella maggior parte dei casi, comunque, la malattia fa il suo corso in una settimana o poco più, e poi sparisce da sola senza creare grossi problemi.
In generale, non c'è molto da temere da questa malattia e non servono cure particolari. Ma cosa cambia se a prenderla è una donna incinta?
Gravidanza e malattia mani-piedi-bocca
La malattia mani-piedi-bocca viene indicata con diverse sigle o acronimi: "MMPB" è la sigla più utilizzata in italiano, che sta per "Malattia Mani-Piedi-Bocca"; in inglese, la patologia è nota come HFMD, acronimo di Hand, Foot and Mouth Disease.
Sebbene sia benigna e con un rischio basso di trasmissione del virus al feto attraverso la placenta, l'infezione durante la gravidanza può comportare alcuni rischi per il bambino.
Quali sono le conseguenze del contagio in gravidanza?
Le conseguenze del contagio in gravidanza per il feto sono l'aumento del liquido amniotico (polidramnios) e l'incremento e l'accumulo eccessivo di liquido nel corpo (anasarca fetale), ossia nella cavità addominale e pleurica e negli spazi sottocutanei.
In rari casi, possono verificarsi complicazioni come aborto spontaneo, nascita prematura o trasmissione del virus al neonato durante il parto. Ecco perché è importante prevenire il possibile contagio.
Il rischio di complicazioni varia a seconda della fase della gravidanza in cui avviene l'infezione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il periodo più critico è il primo trimestre, quando gli organi del feto sono in fase di formazione.
In questa fase, un'infezione virale potrebbe interferire con lo sviluppo degli organi, aumentando il rischio di malformazioni congenite. Anche se queste complicazioni, in realtà, sono rare.
Nelle fasi successive della gravidanza, il rischio di complicazioni gravi per il feto tende a diminuire, ma persiste il rischio di trasmissione del virus al neonato, specialmente durante il parto. Questa situazione potrebbe portare a un'infezione neonatale che, sebbene rara, può essere più grave, con possibili complicazioni come sepsi, meningoencefalite, miocardite o polmonite.
Sintomi della malattia bocca mani piedi in gravidanza
In gravidanza, i sintomi sono simili a quelli che si manifestano negli adulti. Possono manifestarsi/ quando la malattia è in fase avanzata e dunque trasmettersi al neonato durante il parto.
In genere, l'infezione si manifesta attraverso questi sintomi:
- esantema: eruzione cutanea sotto forma di piaghe e piccole vescicole, lesioni arrossate, macchie sulla pelle;
- febbre/ (dai 38°ai 39° C);
- mal di gola;
- mancanza di appetito;
- possibili dolori addominali;
- malessere generale.
L'esantema si manifesta sotto forma di piccole vescicole di forma allungata, o puntini, che compaiono attorno alla bocca, sulla pianta dei piedi e sui palmi delle mani.
Negli adulti questi sintomi possono presentarsi in modo più accentuato, generando prurito ma anche/ febbre e mal di gola/ persistenti. Anche il recupero può essere molto più lento rispetto a quanto avviene in età pediatrica.
I virus responsabili e il contagio
Gli agenti patogeni responsabili della malattia mani-piedi-bocca sono virus classificati nel genere Enterovirus. Tra questi, i ceppi più frequentemente coinvolti nell'insorgenza di questa patologia sono il Coxsackievirus A16 e l'Enterovirus 71.
Questi microrganismi, appartenenti alla famiglia Picornaviridae, provocano l'infezione caratterizzata dalle tipiche manifestazioni cutanee e a livello delle mucose, che danno il nome alla malattia.
Come avviene il contagio della malattia mani-piedi-bocca
La malattia mani-piedi-bocca si propaga attraverso diverse vie di trasmissione. I virus responsabili possono essere presenti nelle secrezioni orali e nasali, nel liquido delle vescicole cutanee e nelle feci di una persona infetta.
Il contagio può avvenire in vari modi:
- contatto ravvicinato con una persona malata;
- inalazione di goccioline respiratorie emesse con tosse o starnuti;
- contatto diretto o indiretto con le feci di un soggetto infetto;
- contatto con superfici o oggetti contaminati.
Per esempio, si può contrarre l'infezione baciando una persona malata o toccandosi il viso dopo aver maneggiato oggetti contaminati. Sebbene raro, è possibile infettarsi anche attraverso l'ingestione di acqua contaminata in piscine, in particolare se non trattata con cloro.
Il periodo di massima contagiosità si verifica durante la prima settimana di malattia. La capacità di trasmettere il virus può persistere per giorni o addirittura settimane dopo la scomparsa dei sintomi evidenti.
Potrebbe interessarti anche:
- Cosa sapere sulla flebite in gravidanza
- Lo streptococco in gravidanza è pericoloso?
- Sciatica in gravidanza: i rimedi per alleviare il dolore
Come avviene la diagnosi
Per diagnosticare l'ìnfezione, il medico inizia con un'anamnesi ed esame clinico. Valuta la presenza di sintomi caratteristici, come febbre moderata, malessere generale, esantema con vescicole sulle mani, sui piedi e nella bocca. In alcuni casi, per confermare l'infezione può richiedere esami di laboratorio come analisi sierologiche per rilevare anticorpi specifici contro il virus responsabile.
Inoltre, se si sospettano complicazioni o per monitorare lo stato di salute del feto, il medico potrebbe suggerire ecografie di secondo livello, che forniscono immagini dettagliate per valutare lo sviluppo fetale e identificare eventuali anomalie.
In caso di contagio o sospetta infezione, il medico potrebbe raccomandare controlli ecografici più frequenti per monitorare lo sviluppo fetale e il volume del liquido amniotico. Inoltre, sarà importante monitorare la temperatura corporea della madre per individuare eventuali episodi febbrili, che potrebbero essere indicativi dell'infezione in corso.
Come si cura
Non esiste un trattamento specifico per la malattia, non è necessario assumere terapie antivirali e solo in alcuni casi si rendono necessari farmaci antidolorifici o antistaminici per alleviare eventuali eritemi pruriginosi.
I sintomi possono essere trattati e contenuti con il riposo, l'idratazione adeguata e, se necessario, farmaci per controllare febbre e dolore, sempre sotto stretto controllo medico. Durante la gravidanza, infatti, è importante essere cauti nell'assumere medicinali.
Prevenzione in gravidanza
Per prevenire le infezioni durante la gravidanza, è fondamentale preservare un ambiente domestico igienico e sicuro, specialmente se convivono bambini piccoli che frequentano scuole o asili. La regolare disinfezione di superfici e oggetti comuni può ridurre il rischio di contagio.
Inoltre, è bene osservare alcune buone pratiche igieniche, tra cui:
- lavarsi spesso le mani dopo aver avuto contatto con bambini potenzialmente infetti;
- indossare una mascherina se il bambino presenta sintomi come naso che cola o tosse;
- evitare il contatto con le vesciche del bambino perché il liquido può essere contagioso;
- non condividere bevande, spazzolini da denti o altri oggetti in contatto con la saliva;
- mantenere un'adeguata idratazione perché la disidratazione può portare a complicazioni come contrazioni o travaglio prematuro.