Come smettere di allattare di notte, ecco alcuni consigli

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 26 Novembre, 2024

mamma allatta neonato

Diventare genitori comporta cambiamenti profondi soprattutto nei primi anni di vita del neonato, quando le poppate notturne sono all'ordine del giorno. Smettere di allattare di notte non è sempre facile, però si può fare in modo tranquillo e graduale, osservando i segnali del bambino.

Il cambiamento richiede tempo, sia per la mamma che per il piccolo, ma va affrontato con calma e con attenzione. È importante tener conto dei suoi bisogni e del suo ritmo, senza forzare troppo il passaggio ad altre abitudini. 

In questo articolo, vediamo come affrontare questa delicata fase senza stress, in modo che ci si possa adattare ai nuovi ritmi con serenità.

Come capire se il bambino è pronto per interrompere le poppate notturne

Da premettere che è fino al compimento dei sei mesi, il latte rappresenta l'unico alimento del bambino e, secondo le raccomandazioni dell'OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – è preferibile continuare a darglielo ogni volta che lo richiede, anche se durante la notte, senza cercare di ridurre le poppate.

Quando il bambino inizia a mangiare altri cibi, diventa più semplice eliminare la poppata notturna perché l'alimentazione è più completa. Anche dopo l'inizio dello svezzamento, però, il latte dovrebbe rimanere l'alimento principale per tutto il primo anno di vita del bambino.

Per capire se il bambino è davvero pronto a cambiare il ritmo delle poppate, che diventano anche un modo per prendere sonno, si possono considerare alcuni fattori, tra i quali:

  • età e fase di sviluppo: non tutti i bambini sono uguali, ma in linea di massima verso i 6 mesi molti neonati iniziano a fare sonno più lunghi, senza sentire i risvegli notturni per mangiare;
  • dormire più a lungo: se il bambino inizia a dormire ininterrottamente per diverse ore durante la giornata e la notte, questo potrebbe essere il segnale di una maggiore autonomia;
  • introduzione di cibi solidi: se il bambino ha iniziato a consumare cibi solidi e pasti più sostanziosi durante il giorno, è probabile che la sua necessità di poppate notturne vada via via riducendosi.

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Come preparare il bambino allo svezzamento notturno

Per affrontare il passaggio a una diversa organizzazione delle poppate, si possono aumentare quelle diurne, così che il maggiore apporto calorico durante il giorno aiuti a limitare la richiesta di latte nelle ore notturne. A questo proposito, è bene assicurarsi che il bambino riesca a mangiare a sufficienza durante il giorno. In questo modo, avrà meno necessità di chiedere il seno o il biberon nelle ore notturne.

Metodi per lo svezzamento notturno

Esistono diverse modalità per favorire lo svezzamento notturno, ciascuna pensata per rispettare i tempi del bambino e accompagnarlo con dolcezza verso l'indipendenza dalle poppate notturne.

Uno dei metodi più utilizzati è quello graduale, che consiste nell’eliminare una poppata alla volta iniziando da quella più breve o da quella che il bambino richiede meno frequentemente. In questo modo, si dà al piccolo il tempo di abituarsi, senza creare un distacco improvviso. Attendere alcuni giorni prima di eliminare un'altra poppata può aiutare a rendere il processo più naturale e meno stressante.

Nei casi in cui si prosegue con l'allattamento diurno e si desidera smettere di allattare solo di notte, può essere utile associare l'allattamento alla luce del sole e rimandare la poppata a quando sarà nuovamente giorno.

La ricerca del seno materno durante la notte spesso non è legata a un reale bisogno nutrizionale, quanto piuttosto a una necessità di tipo emotivo e relazionale. Il seno rappresenta, infatti, per il bambino non solo una fonte di nutrimento, ma anche un elemento di profondo conforto e sicurezza.

Per questo motivo, è possibile introdurre gradualmente modalità alternative di rassicurazione che possano sostituire la poppata notturna. Gesti come il cullare dolcemente, intonare una ninna nanna o mantenere un contatto fisico rassicurante possono trasmettere al bambino lo stesso senso di protezione e vicinanza che ricerca attraverso l'allattamento.

Questa transizione permette al piccolo di sperimentare che il legame con il genitore rimane saldo anche in assenza della poppata, favorendo lo sviluppo di nuove modalità di conforto e rassicurazione. Il processo richiede costanza e gradualità, nel rispetto dei tempi individuali di adattamento del bambino a questo importante cambiamento.

Si può sperimentare una riduzione graduale della durata delle poppate: se il bambino si sveglia frequentemente per prendere il latte, diminuire progressivamente la durata di ciascuna poppata e introdurre gesti come carezze o parole dolci per aiutarlo a riaddormentarsi, può facilitare il passaggio verso un sonno più prolungato e autonomo.

Attraverso questi metodi, il processo di svezzamento notturno diventa meno impegnativo per il piccolo e permette ai genitori di rispondere ai suoi bisogni in modo equilibrato e sereno.

La preparazione al sonno notturno è un altro metodo per abituare il bambino ad addormentarsi senza la necessità della poppata serale. La preparazione inizia già nel tardo pomeriggio, quando una serie di rituali può aiutare il piccolo a rilassarsi progressivamente. 

Una routine serale ben strutturata, che includa il bagnetto, un massaggio delicato e un momento di tranquillità, prepara naturalmente al sonno. Questi momenti, caratterizzati da un'atmosfera calma e da una luminosità e rumori ridotti, favoriscono la produzione di melatonina, l'ormone che regola il ritmo sonno-veglia.

In tutto questo percorso di svezzamento, si deve comunque considerare possibile la regressione o le difficoltà legate ad alcune situazioni particolari. Durante alcuni periodi, come gli scatti di crescita, il bambino potrebbe aver bisogno di più nutrimento, tornando a chiedere le poppate notturne. In questi casi, è importante assecondare ed essere più flessibili.

Allo stesso modo, se il bambino non si sente bene o vive un cambiamento per ragioni esterne, come un viaggio, potrebbe essere utile rimandare il processo di svezzamento notturno per evitare stress eccessivo. Anche la dentizione può incidere sui risvegli notturni, perché il dolore e il fastidio che spesso accompagnano questo sviluppo possono rendere il sonno irrequieto.

In tali circostanze, il bambino potrebbe svegliarsi non per fame, ma per cercare conforto e sollievo dal disagio. In questi casi, la presenza del genitore, con coccole e gesti di rassicurazione, può aiutare il piccolo a sentirsi protetto e a riposare nonostante i disturbi. 

Come comportarsi con il bambino durante lo svezzamento

Addormentare senza seno il bambino può rappresentare un cambiamento destabilizzante per il piccolo e anche per la sua mamma. L'allattamento, come dimostrano tanti studi e ricerche scientifiche, crea un legame emotivo molto profondo tra madre e figlio. 

Una review pubblicata su International Breastfeeding Journal ha esaminato i benefici psicologici dell'allattamento al seno, evidenziando come il rilascio di ossitocina durante l'allattamento promuova il legame emotivo e l'attaccamento tra madre e bambino. 

Per compensare questa mancanza è fondamentale continuare a mantenere una forte connessione con il bambino attraverso le coccole e il contatto fisico.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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