Cosa significa la definizione di bambini plusdotati e quali sono i tratti che li distinguono? Come riconoscere queste caratteristiche e aiutare i ragazzi che le possiedono a esprimere al meglio tutto il loro potenziale? Scopriamolo insieme.
Chi sono i bambini plusdotati?
Con il termine "plusdotati", o "gifted", si fa riferimento a bambini e ragazzi che, rispetto ai propri coetanei, mostrano di avere una o più particolari abilità che eccedono dalla norma in aree specifiche; questi bambini si caratterizzano per avere un potenziale intellettivo e/o creativo che si distingue da quello dei coetanei e tale "dono" può esprimersi in diverse forme.
Livelli di intelligenza superiore alla media, uno spiccato talento artistico, una fortissima curiosità, una rilevante capacità di pensiero astratto e alcuni apprendimenti sono alcuni dei tratti caratteristici che distinguono i bambini plusdotati. Possono essere, ad esempio, ragazzini che imparano a leggere e a scrivere molto in anticipo rispetto alla media, oppure bimbi che possiedono eccezionali doti di calcolo o abilità artistiche.
In ogni caso, la plusdotazione si può manifestare in diversi ambiti e per esprimersi al 100% del suo potenziale, il bambino dev'essere messo nelle condizioni di poter soddisfare la propria curiosità. In molti casi, se la plusdotazione non viene riconosciuta e incoraggiata, il ragazzino può perdere interesse e sviluppare un atteggiamento rinunciatario, con la conseguenza che le sue naturali abilità tenderanno ad affievolirsi nel tempo.
Non è semplice riconoscere un bambino plusdotato, visto che questa caratteristica può riguardare diversi ambiti e mostrarsi in forme molto diverse fra loro, tuttavia una misurazione usata spesso dagli esperti per stabilire se possa o meno esserci la presenza di tale caratteristica è il test delle abilità cognitive.
Si tratta di una misurazione statistica che mira a stimare il bagaglio cognitivo di una persona, ovvero il cosiddetto Quoziente Intellettivo. Se la maggior parte delle persone ha un Q.I. che si colloca tra 100 e 115, le persone plusdotate superano facilmente il punteggio di 130.
Come riconoscere i bambini plusdotati
Non è semplice riconoscere la plusdotazione nel bambino, visto che molte volte essa viene appositamente mascherata per conformarsi all'ambiente in cui ci si trova. Oltre al livello cognitivo, che può essere misurato usando il test del Q.I., una delle caratteristiche salienti della plusdotazione è la grandissima curiosità che contraddistingue i ragazzini.
Essi tendono a porre molte domande, a voler comprendere il funzionamento delle cose e non si accontentano di risposte superficiali e sbrigative; spesso mostrano un modo di ragionare diverso dalla norma e ricorrono a soluzioni differenti e creative.
Rispetto ai coetanei, hanno più facilità nell'imparare nozioni nuove, possiedono una notevole capacità di pensiero astratto e amano ragionare in modo deduttivo. Possiedono inoltre un'ottima memoria e buone competenze lessicali.
A volte possono preferire la compagnia degli adulti rispetto a quella dei propri coetanei, tuttavia ciò non è detto: è importante tenere presente, infatti, che ogni bambino possiede caratteristiche individuali uniche, pertanto è molto difficile generalizzare.
Tra le caratteristiche principali che è possibile riconoscere ai bambini dotati, vi sono ad esempio:
- il quoziente intellettivo superiore alla media;
- la velocità nell'apprendimento;
- la fortissima curiosità;
- il pensiero creativo e la capacità di ragionare in modo diverso dalla media degli altri bambini;
- il pensiero astratto e deduttivo molto sviluppato;
- interessi variegati e il desiderio di conoscenza;
- notevoli abilità nel risolvere problemi anche complessi;
- precocità.
Al di là delle singole interpretazioni che possono essere avanzate dai genitori o dagli insegnanti, l'unico modo per essere (ragionevolmente) certi di avere a che fare con un potenziale bambino plusdotato è optare per la valutazione professionale stilata da un esperto.
Le valutazioni per la plusdotazione vengono stilate da psicologi dell'infanzia supportati da professionisti in psicodiagnosi, i quali si attengono a specifiche linee guida condivise dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e delle Psicologhe italiani).
Per arrivare a una diagnosi di plusdotazione, i professionisti si avvalgono di numerosi strumenti, fra cui il test che misura il Q.I., i test K-ABC e WISC, i colloqui clinici e famigliari, oltre che test di tipo neuropsicologico.
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Principali problematiche che riguardano i bambini superdotati
I bambini plusdotati possono incorrere in una serie di difficoltà e, sebbene essi si distinguano per avere capacità intellettive superiori alla media, possono comunque sperimentare problemi nelle relazioni con gli altri e addirittura nel mondo scolastico. Può capitare, inoltre, che si venga a creare uno squilibrio tra le significative abilità cognitive e quelle relazionali.
Ciò può condurre a forme di isolamento sociale e a un crollo della propria autostima; nei casi più gravi il bambino può arrivare a nascondere il proprio potenziale, con l'obiettivo di essere come tutti gli altri.
Tra le problematiche più comuni che possono influire sullo sviluppo dei bambini plusdotati vi sono:
- l'eccesso di perfezionismo. Può essere il bambino stesso che fissa autonomamente uno standard di perfezionismo altissimo, il quale porta come conseguenza lo sviluppo di ansia e stress;
- le aspettative da parte della famiglia. Troppe pressioni famigliari influiscono negativamente sulla personalità del bambino, il quale si sentirà schiacciato dal peso delle aspettative;
- episodi di bullismo;
- noia, in particolare se il bambino non viene sufficientemente stimolato;
- frustrazione, la quale emerge a livello scolastico qualora la sua speciale dotazione non venisse riconosciuta e supportata dagli insegnanti;
- isolamento sociale. I bambini plusdotati possono sentirsi diversi rispetto ai coetanei, e quindi faticare e stringere delle amicizie. Possono inoltre subentrare episodi di emarginazione e ostracismo da parte dei coetanei;
- aggressività, la quale è una diretta conseguenza della frustrazione vissuta nell'ambiente scolastico;
- scarsa capacità di regolazione emotiva e tendenza a reagire d'impulso alle situazioni stressanti.
Ragazzi plusdotati e scuola: cosa sapere
Un ambiente scolastico che sappia riconoscere e valorizzare le capacità fuori dalla norma di un bambino superdotato, è di fondamentale importanza per il suo sviluppo. Qualora la plusdotazione non venga individuata e supportata, possono facilmente subentrare sentimenti di noia, di frustrazione, la tendenza a distrarsi in classe o a disturbare i compagni.
Atteggiamenti provocatori o, al contrario, apatici, possono altresì essere la spia di una plusdotazione non riconosciuta, mentre è sempre importante tenere presente che anche per loro possono esserci delle difficoltà da affrontare.
Alcuni bimbi, ad esempio, potrebbero manifestare eccellenti capacità nell'ambito del calcolo matematico, ma trovare difficoltà a leggere: per questo motivo dovrebbero essere seguiti con attenzione e aiutati ad esprimere le proprie competenze senza eccessive pressioni.
Il sistema scolastico italiano non prevede percorsi differenziati per gli alunni considerati bambini super intelligenti, tanto che in molti casi la didattica tradizionale può risultare limitante e fonte di frustrazione per essi. L'insegnante che riconosce di essere in presenza di un alunno gifted, può tuttavia fare ricorso a una serie di strumenti volti a stimolare le abilità del ragazzo.
Ad esempio, può decidere di arricchire il programma scolastico proponendo al bambino un suo ampliamento o approfondimenti selezionati, oppure organizzare per lui delle attività più complesse che richiedano un livello di capacità cognitive maggiore.
In alternative, si potrebbe rendere più veloce il processo didattico, in modo che lezioni troppo cadenzate non siano per lui fonte di noia. Altre modalità didattiche volte a stimolare i ragazzi plusdotati possono poi includere:
- lavori di gruppo;
- progetti di ricerca basati su argomenti che appassionano il bambino;
- attività creative;
- apprendimenti che prevedano contenuti avanzati;
- dibattiti in classe, con l'obiettivo di stimolare il pensiero critico;
- attività extra curricolari o du mentoring;
- in alcune situazioni, si può addirittura valutare il salto di classe.
Se si sospetta la presenza di una plusdotazione, può essere utile eseguire una diagnosi professionale, in modo che il bambino possa godere di una didattica personalizzata, come previsto dai BES, ovvero i Bisogni Educativi Speciali che la scuola italiana, da alcuni anni a questa parte, è tenuta a rispettare.