Veleno d’ape: tutti i benefici

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Davide Fusco

Data articolo – 12 Maggio, 2014

Veleno d’ape: ultima tendenza in campo anti-age

Dopo la bava di lumaca e il siero di vipera, oggi focalizzeremo l’attenzione su un prodotto naturale e all’avanguardia per la cura della pelle: il veleno d’ape.

L’ultima moda degli anti-age è l’apitossina, ossia quella miscela di preziose sostanze contenute nel veleno che le api inoculano attraverso il loro pungiglione.

Quali sono i benefici del veleno d’ape?

Gli effetti benefici del veleno d’ape, furono scoperti già dagli antichi egizi, che strofinavano le parti del corpo doloranti, proprio con il veleno dell’insetto.

L’apiterapia nasce però nei primi del Novecento in Austria, dove veniva utilizzata per alleviare dolori muscolari e reumatismi.

Ma la scoperta più soprendente dei benefici del veleno d’ape viene dal Brasile: un apicoltore, infatti, si rese conto che il veleno secreto dagli insetti era benefico per la pelle del volto.

Va sottolineato che grazie alle moderne tecniche utilizzate oggi, le api per cedere il loro veleno non muoiono: un prodotto naturale e biocompatibile che salvaguarda l’ecosistema.

Il siero al veleno d’ape contiene una sostanza chiamata metillina, che sarebbe in grado di di svolgere un’azione vasodilatatrice con conseguente produzione di fibre di collagene. Queste ultime rimpolpano la pelle del volto, che appare tonica, fresca e rilassata.

Inoltre, l’apamina, è un miorilassante che agisce sulle rughe penetrando in profondità, distendendole e donando un effetto filler totalmente naturale.

Questo mix naturale, stimola la pelle e la stende, dando all’incarnato un tono e una texture compatta: un vero e proprio elisir di giovinezza e freschezza.

Una domanda sorge spontanea? La natura ci salverà? Lasciamo a voi la risposta.

Ultimo aggiornamento – 25 Novembre, 2019

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Una persona che si fa fare tatuaggio
Tatuaggi e melanoma: la scoperta che sorprende la scienza

Tatuaggi e melanoma: nuovi studi rivelano un legame inatteso. Quanto è reale il rischio? Ecco cosa ha scoperto la ricerca e perché serve consapevolezza.