Malattia di Alzheimer: il punto di vista dello psicologo

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Ezia Campise

Data articolo – 19 Settembre, 2011

Indice del contenuto

La malattia di Alzheimer è una demenza senile progressiva: una malattia neurologica con sintomi specifici in progressivo peggioramento, che colpisce prevalentemente lapopolazione anziana. La malattia colpisce la corteccia cerebrale provocando alterazionia carico di: memoria, linguaggio, comportamento/personalità, funzioni esecutive (ad es.pianificazione), percezione visiva. Il morbo di Alzheimer viene spesso associato a disturbi di memoria: in fase iniziale il malato può avere difficoltà a ricordare informazioni nuove e recenti, ma con l’avanzare della malattia viene colpita anche la memoria personale: la storia autobiografica dell’individuo. A livello del linguaggio il paziente può faticare a trovare leparole desiderate nella conversazione (fenomeno della parola sulla punta della lingua) e il suo vocabolario si impoverisce progressivamente. I familiari possono avvertire un cambiamento nel comportamento e nella personalità del paziente. In fase avanzata di malattia, situazioni o eventi (reali o immaginati) possono turbare il malato e scatenare in lui una reazione aggressiva, data dalle difficoltà nel controllo degli impulsi. E’ importante sottolineare che nonostante la complessità dei sintomi della malattia, se la diagnosi è precoce la persona conserva per lungo tempo consapevolezza di sè, capacità cognitive e risorse psicologiche. In questo caso, il paziente può trarre benefici da un trattamento di stimolazione delle funzioni cognitive. La diagnosi di malattia di Alzheimer sconvolge tanto il paziente quanto la famiglia ed il dolore che ne scaturisce viene affrontato in base alle risorse psicologiche di ognuno. La sofferenza del familiare deriva dal vedere il proprio caro perdere progressivamente le sue capacità. L’impegno del familiare nell’assistere il proprio caro malato è tanto fisico quanto psicologico. Parallelamente al percorso sanitario assistenziale del malato, il familiare che lo assiste dovrebbe avere l’opportunità di usufruire di un sostegno psicologico. Il supporto psicologico di un esperto può dare infatti sollievo emotivo al familiare e aiutarlo a comprendere le manifestazioni della malattia.

L’autore di questo articolo è la dott.ssa Viola Nicolucci, psicologa specializzata in neuropsicologia dei disturbi cognitivi acquisiti

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Coppia di anziani, uomo e donna, medita seduta sull'erba in un parco alberato.
Perché vivere vicino al verde potrebbe proteggere la tua mente? Lo svela la scienza

Uno studio globale rivela che vivere vicino a spazi verdi potrebbe ridurre ricoveri per ansia, demenza e dipendenze: ecco come la natura salva la mente.

Un uomo muscoloso.
Età del cervello determinata dal rapporto tra grasso e muscolo? Cosa rivela il nuovo studio

Un nuovo studio spiega perché il rapporto tra muscoli e grasso può influenzare l’età biologica del cervello più del peso corporeo. Scopri cosa significa per la salute della mente.