Citolisi da lattobacilli, di cosa si tratta?

Emanuela Spotorno | Editor

Ultimo aggiornamento – 28 Agosto, 2024

Un tampone

Quando si parla di citolisi si fa riferimento ad una condizione in cui i lattobacilli, batteri normalmente presenti nella flora vaginale, proliferano in modo eccessivo, causando la rottura delle cellule epiteliali vaginali.

Scopriamo le cause, la diagnosi e le possibili cure della citolisi lattica, per comprendere meglio questa condizione e le sue implicazioni sulla salute vaginale.

Che cos’è la citolisi da lattobacilli

La citolisi da lattobacilli, detta anche citolisi da Doderlein, è un fenomeno in cui un numero elevato di lattobacilli, batteri benefici presenti naturalmente nella vagina, causa la rottura delle cellule epiteliali vaginali.

I lattobacilli, in quantità normali, sono considerati “amici” ed essenziali per mantenere l'equilibrio del pH vaginale e proteggere contro le infezioni, ma in alcuni casi, una proliferazione eccessiva può portare a citolisi.

Cause della citolisi di Doderlein

Le cause di questo squilibrio possono essere diverse e spesso interconnesse.


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Ecco un'analisi più approfondita dei principali fattori che contribuiscono alla citolisi da lattobacilli:

  • alterazioni ormonali: alterazioni nei livelli di estrogeni, come quelle che si verificano durante la menopausa, il ciclo mestruale, la gravidanza o l'uso di contraccettivi ormonali, possono influenzare significativamente la popolazione di lattobacilli, favorendo la loro eccessiva proliferazione;
  • uso di antibiotici: gli antibiotici possono eliminare non solo i batteri patogeni, ma anche quelli benefici, provocando uno squilibrio nella flora vaginale;
  • igiene intima: l'uso di prodotti per l'igiene intima troppo aggressivi o non appropriati può alterare il pH vaginale, che normalmente si mantiene tra 3.8 e 4.5. È importante utilizzare prodotti specifici per l'igiene intima con un pH adeguato per evitare di disturbare l'equilibrio naturale della flora vaginale;
  • dieta: anche la dieta può influenzare la salute della flora vaginale. Un consumo elevato di zuccheri e carboidrati raffinati può favorire la crescita dei lattobacilli, poiché questi batteri si nutrono di glicogeno, che viene prodotto a partire dai carboidrati. Una dieta equilibrata, ricca di fibre, proteine e grassi sani, può aiutare a mantenere un equilibrio più sano della flora vaginale;
  • sistema immunitario: il sistema immunitario gioca un ruolo fondamentale nel mantenere l'equilibrio della flora vaginale. Un sistema immunitario compromesso, dovuto a stress, malattie croniche o altre condizioni di salute, può ridurre la capacità del corpo di regolare la crescita dei lattobacilli, favorendo la citolisi.

Citolisi lattobacillare: i sintomi

La citolisi da lattobacilli può presentarsi in modo variabile tra le donne, alcune per esempio rimangono asintomatiche e scoprono la condizione solo durante un pap test di routine. In questi casi, la citolisi viene identificata dall'osservazione microscopica delle cellule epiteliali frammentate e dalla presenza massiccia di lattobacilli.

Quando i sintomi sono presenti, possono essere facilmente confusi con altre condizioni, come la vaginite da candita.

I sintomi più comuni di un'intensa citolisi da lattobacilli includono:

  • secrezioni vaginali: un aumento delle secrezioni vaginali è frequente. Queste secrezioni possono apparire bianche, dense e inodori, simili a quelle causate dalla candidosi, ma senza il caratteristico odore di lievito;
  • prurito e irritazione: sensazioni di prurito, bruciore o irritazione nella zona vaginale sono comuni e possono variare da lievi a intense. Questi sintomi spesso inducono a pensare erroneamente a un'infezione da lievito;
  • disagio durante i rapporti sessuali: dolore o disagio durante i rapporti sessuali (dispareunia) può verificarsi, a causa dell'irritazione e dell'infiammazione delle pareti vaginali;
  • sensazione di secchezza: nonostante l'aumento delle secrezioni, alcune donne possono sperimentare una sensazione di secchezza vaginale, che contribuisce al disagio.

Diagnosi di citolisi batterica: pap test ma non solo

La diagnosi della citolisi da lattobacilli prevede diverse metodologie per identificare la presenza e l'eccesso di lattobacilli nella flora vaginale.

Un primo passo fondamentale è l'esecuzione del pap test, che consente di osservare al microscopio la morfologia delle cellule epiteliali vaginali e la presenza di batteri.

Questo test può rivelare cellule epiteliali frammentate e un numero elevato di lattobacilli, indicando una possibile citolisi.

Una donna dal ginecologo

Un'altra tecnica diagnostica utile è la misurazione del pH vaginale. In condizioni normali, il pH vaginale è acido, solitamente compreso tra 3.8 e 4.5. Un pH significativamente alterato può suggerire uno squilibrio nella flora vaginale, spesso associato alla citolisi da lattobacilli.

Infine, l'esecuzione di un tampone vaginale rappresenta un metodo diretto per prelevare campioni delle secrezioni vaginali, che vengono poi analizzati in laboratorio. Il tampone consente una valutazione dettagliata della flora batterica presente e può confermare la diagnosi di citolisi identificando la predominanza di lattobacilli rispetto ad altri microrganismi.

Citolisi da lattobacilli: la cura

Il trattamento della citolisi da lattobacilli varia a seconda della gravità dei sintomi e delle condizioni specifiche del paziente.

Spesso, si consiglia di evitare l'uso di prodotti per l'igiene intima troppo aggressivi e di mantenere un equilibrio della flora vaginale tramite probiotici specifici. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a trattamenti medici più mirati.

Di seguito sono riportate le principali raccomandazioni:

  • monitoraggio: spesso, la citolisi da lattobacilli non richiede alcun trattamento specifico. Si consiglia di monitorare la situazione con pap test regolari per assicurarsi che non si sviluppino altre anomalie;
  • modifiche dello stile di vita: mantenere una buona igiene intima e adottare abitudini sane può aiutare a mantenere l'equilibrio della flora vaginale;
  • consultazione medica: in presenza di sintomi come prurito, bruciore o secrezioni anomale, è consigliabile consultare un medico per una valutazione approfondita e, se necessario, un trattamento appropriato.

Prevenzione della citolisi

Prevenire la citolisi da lattobacilli significa principalmente mantenere un equilibrio nella flora vaginale. Ecco alcuni consigli utili:

  • evitare lavaggi vaginali frequenti: lavaggi vaginali possono alterare il pH e favorire la crescita eccessiva di lattobacilli;
  • utilizzare probiotici: l'uso di probiotici specifici può aiutare a mantenere un equilibrio sano della flora vaginale;
  • seguire una dieta equilibrata: una dieta ricca di nutrienti e povera di zuccheri può contribuire a prevenire squilibri nella flora vaginale.

Come abbiamo visto comprendere le cause, i sintomi e i metodi di diagnosi è fondamentale per gestire efficacemente questa condizione.

È importante sottolineare che, sebbene la citolisi possa essere gestita e prevenuta attraverso buone pratiche igieniche, una dieta equilibrata e un'attenzione ai cambiamenti ormonali, la consulenza e il supporto del proprio ginecologo rimangono imprescindibili.

La prevenzione e la consapevolezza sono le chiavi per mantenere un equilibrio sano della flora vaginale e proteggere la propria salute intima.

Emanuela Spotorno | Editor
Scritto da Emanuela Spotorno | Editor

Amo da sempre i libri e la lettura e negli ultimi anni mi sono appassionata a tematiche legate al benessere, all'alimentazione e al mondo Pet. Finalmente su Pazienti.it posso scrivere di argomenti che mi coinvolgono ed appassionano.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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