Alcuni farmaci per perdere peso favoriscono la salute dei reni: ecco quali

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 27 Novembre, 2024

Un uomo dall'urologo
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Secondo un recente studio, i farmaci agonisti del recettore GLP-1, a cui si ricorre per favorire la perdita di peso e per combattere il diabete di tipo 2, possono migliorare la salute dei reni – oltre a ridurre il rischio di problemi cardiaci.

Vediamo cosa dice la ricerca.

Lo studio

I medicinali agonisti del recettore GLP-1 - un ormone presente nell'intestino che è in grado di stimolare la secrezione di insulina e inibire quella di glucagone da parte del pancreas - contengono semaglutide, liraglutide e dulaglutide e vengono normalmente utilizzati nel controllo del peso e dei livelli di glucosio nel sangue. Da una nuova ricerca, però, emerge la loro forte capacità di proteggere i reni.

L’analisi ha preso in esame i dati di 11 studi clinici che hanno coinvolto più di 85.373 persone (29.386 donne e 55.987 uomini) in sovrappeso o con obesità e con diabete di tipo 2.

Lo studio dimostra che il trattamento con agonisti del recettore GLP-1 abbassa del 18% l'esito renale composito rispetto al placebo, del 16% il rischio di insufficienza renale e del 22% delle probabilità di peggioramento della funzione dei reni.

In generale, si abbassa del 19% il rischio combinato di tutte queste condizioni - inoltre, la morte per tutte le cause sopra citate è sceso del 12%.

L'effetto sull'esito renale composito, sull'insufficienza renale, sugli eventi avversi gravi, e sulla mortalità per tutte le cause è stato simile allo studio sugli effetti del semaglutide sulle malattie cardiache e sull'ictus nei pazienti con sovrappeso o obesità: questa analisi ha confermato che i farmaci per la perdita di peso proteggono la salute del cuore, con una riduzione del 14% del rischio di morte cardiovascolare, infarto non fatale e ictus non fatale, rispetto al placebo.

Si tratta del più ampio studio finora condotto sugli effetti degli agonisti del recettore GLP-1 sui reni e sottolinea il ruolo fondamentale di questi farmaci nel trattamento protettivo su questi organi nei pazienti coinvolti negli studi clinici che hanno esplorato sicurezza ed efficacia di questi medicinali.

Le modalità dello studio

Per questa analisi, sono state consultate le principali banche dati mediche come MEDLINE, Embase e il Cochrane Central Register of Controlled Trials.

L’obiettivo era quello di trovare studi clinici con almeno 500 partecipanti affetti da diabete di tipo 2, incentrando la ricerca su trial che confrontassero gli agonisti del recettore GLP-1 con un placebo, con un periodo di follow-up minimo di 12 mesi, e che riportassero dati concreti su esiti clinici primari legati a problemi renali o cardiovascolari. La ricerca è stata aggiornata fino al 26 marzo 2024.

Inoltre, come già accennato, è stato incluso anche lo studio SELECT (sugli effetti del semaglutide sulle malattie cardiache e sull'ictus), particolarmente interessante perché ha coinvolto partecipanti con malattie cardiovascolari e un BMI pari o superiore a 27 kg/m², pur in assenza di diabete.

Gli autori hanno lavorato in modo indipendente per estrarre i dati riassuntivi di ogni studio, garantendo la massima obiettività nella selezione. Il principale obiettivo sul fronte renale era un composito di eventi critici: insufficienza renale (che richiedesse terapia sostitutiva o una riduzione persistente della velocità di filtrazione glomerulare stimata sotto i 15 mL/min per 1,73 m²), un calo sostenuto dell'eGFR del 50% o più, o morte legata all’insufficienza renale.

Sul fronte cardiovascolare, il focus era su MACE, un indice che raccoglie eventi gravi come morte cardiovascolare, infarti miocardici non fatali e ictus non fatali.

L’autore principale dello studio, il Dr. Sunil Badve, afferma che per i pazienti con malattia renale cronica, si tratta di risultati particolarmente importanti, poiché questo disturbo causa insufficienza renale e ha un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti – richiedendo dialisi o trapianto di rene, ed essendo associata a morte prematura, principalmente per malattie cardiache.

Secondo il Dr. Vlado Perkovic, coautore dello studio, la ricerca conferma come l’impiego degli agonisti del recettore GLP-1 potrà essere di grande aiuto nell’affrontare il peso globale delle malattie non trasmissibili, oltre ad avere un importante impatto sulle linee guida cliniche per la gestione della malattia renale cronica e delle malattie cardiovascolari nelle persone con e senza diabete.

Rimangono necessari ulteriori studi per implementare i risultati nella pratica clinica e migliorare l’accesso agli agonisti del recettore GLP-1 per le persone che ne potranno trarre beneficio.

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Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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