Pastiglie per togliere il latte: cosa sapere e alternative naturali

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Maggio, 2025

Una donna che allatta

L'allattamento al seno è un'esperienza particolare, speciale per ogni mamma, ma arriva un momento in cui può essere necessario interromperlo. Le ragioni possono essere legate a scelte personali, a motivi di salute o ad altre ragioni. In ogni caso, smettere di allattare è un passaggio delicato che richiede attenzione e cura.

I modi per sospendere l'allattamento sono diversi, dalla pillola per smettere di allattare ai metodi naturali alternativi. 

Pillole per smettere di allattare: cosa sono e come funzionano

Quando si parla di pastiglie per smettere di allattare, ci si riferisce a un farmaco chiamato cabergolina, principio attivo del farmaco commercializzato con il nome di Dostinex.

Questo medicinale appartiene alla categoria degli inibitori della prolattina e agisce bloccando la secrezione di questo ormone, responsabile della produzione del latte materno.

La cabergolina è stata sviluppata specificamente per due scopi principali:

  • inibire la lattazione immediatamente dopo il parto, impedendo la montata lattea;
  • trattare disturbi legati all'iperprolattinemia, una condizione caratterizzata da un'eccessiva produzione di prolattina.

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È importante precisare che l'uso di questo farmaco per interrompere l'allattamento già avviato non è tra le indicazioni ufficiali riportate nel foglietto illustrativo.

Efficacia e dosaggio delle pillole per togliere il latte

Secondo gli studi clinici, il Dostinex si è dimostrato efficace nell'inibire la secrezione di latte nel 70-90% delle donne quando somministrato alla dose singola di 1 mg al primo giorno post-partum. Per la soppressione della lattazione già avviata, invece, si raccomanda una dose totale di 1 mg, suddivisa in quattro dosi nell'arco di due giorni.

L'efficacia del farmaco diminuisce se assunto dopo che la montata lattea è già avvenuta. In questi casi, l'azione della cabergolina sui livelli di prolattina non è più così efficace come nelle prime ore dopo il parto.

Controindicazioni ed effetti collaterali delle pillole per togliere il latte

Come tutti i farmaci, anche la cabergolina presenta controindicazioni ed effetti collaterali che è importante conoscere prima di considerarne l'uso.

Tra le principali controindicazioni all'uso della cabergolina:

  • ipersensibilità al principio attivo o ad altri derivati dell'ergot, un fungo parassita che cresce sulla segale e altri cereali. La cabergolina appartiene a questa classe di composti;
  • storia di fibrosi polmonare, pericardica o retroperitoneale;
  • ipertensione indotta dalla gravidanza (come preeclampsia o ipertensione post-partum);
  • disturbi alle valvole cardiache;
  • gravidanza in corso.

Per ipersensibilità si intende una reazione allergica o di una sensibilità eccessiva a una sostanza specifica. In questo caso, si riferisce a una reazione avversa alla cabergolina.

Una donna che allatta

Tra gli effetti indesiderati più comuni associati all'uso di Dostinex:

  • valvulopatia cardiaca;
  • cefalea;
  • vertigini e sonnolenza;
  • nausea;
  • dolore al seno;
  • ipotensione.

In casi rari sono stati segnalati effetti più gravi come disturbi fibrotici e infiammatori a carico delle membrane sierose, pleurite, versamento pleurico, fibrosi polmonare, pericardite e versamento pericardico.

Precauzioni nell'uso delle pastiglie per far andare via il latte

Data la natura delicata di questo farmaco, è fondamentale seguire alcune precauzioni:

  • non superare la dose singola di 0,25 mg nelle donne che allattano, per evitare il rischio di ipotensione posturale;
  • non assumere il farmaco in gravidanza, a causa del rischio di gravi malformazioni fetali (circa 7%);
  • effettuare un test di gravidanza prima di assumere il farmaco;
  • monitorare attentamente la funzione cardiovascolare prima e durante il trattamento a lungo termine.

Per ipotensione posturale si intende un calo improvviso della pressione sanguigna che si verifica quando una persona cambia posizione, quando si alza in piedi dopo essere stata sdraiata o seduta. I sintomi possono manifestarsi attraverso vertigini, sensazione di svenimento o svenimento vero e proprio.

Limiti e controversie sull'uso delle pillole per togliere il latte

Nonostante la sua efficacia nell'inibire la lattazione nelle prime ore dopo il parto, l'uso della cabergolina per interrompere un allattamento già avviato è un argomento che solleva parecchie controversie:

  • scarsa efficacia: una volta che la montata lattea è avvenuta, l'effetto del farmaco sui livelli di prolattina è notevolmente ridotto;
  • rischio di ingorghi mammari e mastiti: l'interruzione brusca dell'allattamento può portare a complicazioni come ingorghi mammari, quando il seno produce più latte di quanto viene rimosso, e a mastiti (un'infiammazione del tessuto mammario che può portare a un'infezione);
  • passaggio nel latte materno: la cabergolina passa nel latte materno, rendendolo potenzialmente nocivo per il bambino;
  • difficoltà nel recupero dell'allattamento: se la madre dovesse cambiare idea, il recupero dell'allattamento dopo l'assunzione di cabergolina può essere difficile e richiedere l'estrazione e l'eliminazione del latte per almeno due settimane.

Metodi naturali per smettere di allattare

Considerati i rischi e le limitazioni associate all'uso di farmaci per interrompere l'allattamento, molte mamme preferiscono optare per metodi più naturali e graduali. Ecco alcune strategie efficaci per smettere di allattare con metodi alternativi.

Metodo graduale

Questo metodo è ideale per le mamme che desiderano un distacco lento e rispettoso dei bisogni del bambino. Può durare da poche settimane a pochi mesi, permettendo una transizione graduale e armoniosa.

Ecco le fasi principali:

  • eliminare prima le poppate diurne meno importanti;
  • compensare il distacco con forme di connessione alternative;
  • distinguere la fase di allattamento dalla nanna;
  • eliminare gradualmente le poppate notturne.

Metodo intermedio 

Il metodo intermedio offre un equilibrio tra gradualità e decisione, adatto a chi desidera un cambiamento più rapido ma comunque attento alle esigenze di mamma e bambino.

Questo approccio richiede un periodo di 2-3 settimane e prevede fasi ben definite per eliminare le poppate in modo graduale.

Le fasi principali sono:

  • eliminazione progressiva delle poppate diurne non legate al sonno;
  • riduzione delle poppate legate al riposo diurno;
  • eliminazione della poppata serale e infine di quelle notturne

Metodo veloce

Questo metodo è pensato per situazioni in cui è necessario interrompere l'allattamento rapidamente, come in caso di problemi di salute o altre urgenze. Richiede pochi giorni e prevede alcune azioni specifiche per gestire gli effetti fisici ed emotivi di un distacco rapido.

È importante in questo caso gestire attentamente:

  • gli ingorghi mammari;
  • i modi per supportare il bambino nel cambiamento improvviso;
  • il contatto con il bambino per aiutarne l'adattamento.

Consigli pratici per smettere di allattare naturalmente

Indipendentemente dal metodo scelto, ecco alcuni consigli utili per gestire il processo di interruzione dell'allattamento in modo naturale.

È importante ascoltare il proprio corpo e quello del bambino: l'interruzione dell'allattamento dovrebbe avvenire in modo fluido e graduale, rispettando i tempi di entrambi.

Lo è anche comunicare con affetto, parlare con il bambino, anche se molto piccolo, per rassicurarlo durante questa transizione, sostituire l'allattamento con coccole e altre forme di contatto fisico per mantenere vivo il legame emotivo.

Per alleviare la tensione mammaria, ma senza stimolare eccessivamente la produzione, è importante anche gestire la produzione di latte e utilizzare la spremitura manuale o il tiralatte. 

Infine, alcune erbe e tisane come la menta piperita o la salvia possono aiutare a ridurre la produzione di latte. 

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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