Cos’è la Capsaicina
La capsaicina (chiamata anche Capsicina) è un composto chimico naturale appartenente alla famiglia degli alcaloidi ed è il principale responsabile della sensazione di bruciore quando si consumano peperoncini e cibi piccanti.
Questa molecola si lega ai recettori TRPV1 (Transient Receptor Potential Vanilloid 1), presenti sulle terminazioni nervose, simulando la sensazione di calore o dolore.
A differenza delle sostanze tossiche, la capsaicina non danneggia realmente i tessuti, ma attiva una risposta sensoriale che l’organismo interpreta come un’ustione, senza che ci sia una vera lesione.
La formula molecolare della capsaicina è C18H27NO3. Strutturalmente, è composta da una catena idrofobica lunga, che le conferisce la capacità di attraversare facilmente le membrane cellulari, e da un gruppo vanilloide (simile alla vanillina) che si lega ai recettori nervosi.
Il suo nome sistematico, secondo la nomenclatura IUPAC, è 8-metil-N-vanillyl-trans-6-nonenamide.
La sua struttura chimica è stata isolata per la prima volta nel 1876, ma solo nel Novecento ne sono state comprese le potenzialità farmacologiche.
La capsaicina pura è idrofoba e incolore, si presenta come un solido cristallino o ceroso.
A cosa serve la Capsaicina?
L’utilizzo terapeutico della capsaicina si basa su un principio noto come desensibilizzazione neuronale: quando viene applicata ripetutamente, è in grado di ridurre l’attività dei recettori TRPV1 e abbassa temporaneamente la capacità del nervo di trasmettere il segnale doloroso.
Per questo motivo è impiegata nel trattamento di:
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dolori neuropatici, come nel caso della nevralgia post-erpetica o della neuropatia diabetica;
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artrosi e reumatismi, per attenuare il dolore cronico articolare;
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dolori muscolari di tipo infiammatorio o da contratture;
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alcune forme di cefalea e emicrania refrattarie ad altri trattamenti.
Oltre al campo analgesico, la capsaicina viene studiata anche per il suo potenziale ruolo nel controllo del peso corporeo e nella stimolazione del metabolismo.
Proprietà e benefici della Capsaicina
I benefici della capsaicina si devono a una combinazione di effetti farmacologici e fisiologici.
Tra le sue proprietà più rilevanti troviamo:
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azione analgesica: inibisce la trasmissione del dolore attraverso i neuroni sensoriali;
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effetto antinfiammatorio: riduce la produzione locale di sostanze infiammatorie;
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termogenesi: stimola la produzione di calore corporeo e aumenta la spesa energetica;
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azione mucolitica e decongestionante, in formulazioni spray nasali;
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proprietà antiossidanti, grazie alla presenza di composti fenolici.
Alcuni studi stanno indagando anche un possibile effetto antitumorale in vitro, ma al momento le evidenze non sono sufficienti per trarne conclusioni cliniche.
Dove si trova la Capsaicina?
La capsaicina è naturalmente presente nei frutti del genere Capsicum, in particolare nei peperoncini piccanti.
Le varietà più comuni includono:
- Capsicum annuum (come il jalapeño);
- Capsicum chinense (tra cui l’habanero);
- Capsicum frutescens (ad esempio il tabasco).
La concentrazione di capsaicina varia molto a seconda della specie di peperoncino, dell’ambiente di coltivazione e del grado di maturazione; in generale, più il peperoncino è piccante, maggiore sarà il contenuto di capsaicina.
La quantità di piccantezza viene misurata con la scala di Scoville (SHU, Scoville Heat Units), che valuta la diluizione necessaria a neutralizzare la percezione del piccante.
Estratto di capsaicina
Quando si parla di uso terapeutico, non si fa riferimento al semplice consumo di peperoncino, ma a estratti standardizzati di capsaicina, purificati e titolati per garantirne la sicurezza e l’efficacia.
L’estratto di capsaicina viene utilizzato per realizzare:
- cerotti medicati ad alta concentrazione;
- pomate e creme topiche;
- integratori orali, in formulazioni a basso dosaggio e spesso combinate con altri estratti vegetali.
A seconda della modalità d’uso e della concentrazione, cambia anche la destinazione terapeutica e il grado di assorbimento sistemico.
Capsaicina: come assumerla
La capsaicina può essere assunta in tre modalità principali:
- uso topico (sotto forma di crema o pomata): è la forma più comune e più sicura. Viene applicata direttamente sulla zona dolorante, tramite creme o cerotti. In questo caso, agisce localmente sui recettori nervosi. I cerotti alla capsaicina sono prodotti farmaceutici di fascia alta, usati per trattare dolori cronici e neuropatici. Quelli ad alta concentrazione (8%) richiedono l’applicazione in ambito ambulatoriale, spesso con anestesia locale preventiva. Le pomate hanno, invece, una concentrazione inferiore (0,025%-0,075%) e possono essere usate a domicilio per dolori localizzati. I primi giorni è normale percepire bruciore cutaneo, che tende a ridursi con l’uso regolare;
- via orale (integratore in capsule o compresse): Può favorire la termogenesi, ma può anche irritare la mucosa gastrica, per cui va assunta con cautela. Gli integratori contengono capsaicina microincapsulata o in combinazione con altre sostanze come piperina o tè verde. Sono commercializzati per favorire la termogenesi, la digestione e in alcuni casi il controllo del peso;
- spray nasali o inalatori: meno diffusi, ma in alcuni casi utilizzati per disturbi del tratto respiratorio superiore.
È fondamentale che l’assunzione – in particolare quella sistemica – avvenga sotto controllo medico, soprattutto nei soggetti con patologie preesistenti.
Capsaicina: le dosi
Non esiste una dose univoca per tutti, poiché dipende dall’uso (topico o sistemico), dalla concentrazione e dalla sensibilità individuale.
Ecco alcune linee guida in base all’uso che se ne vuole fare:
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uso topico: le pomate contengono dallo 0,025% allo 0,1% di capsaicina. in genere si applicano 3-4 volte al giorno per almeno 2 settimane;
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cerotti ad alta concentrazione (8%): applicazione unica da parte del medico, con effetti che durano anche fino a 12 settimane;
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integratori orali: dosaggi variabili, da 0,25 mg fino a 10 mg al giorno, a seconda della formulazione e dell’obiettivo.
È sempre raccomandato iniziare con dosi basse, per valutare la tolleranza individuale, e aumentare solo se necessario.
Controindicazioni della Capsaicina
La capsaicina non è adatta a tutti, ma è controindicata in caso di:
- allergia o ipersensibilità nota;
- cute lesa o irritata (per l’uso topico);
- ulcere gastriche o esofagite, se assunta per via orale;
- gravidanza e allattamento, per mancanza di dati sufficienti sulla sicurezza.
Inoltre, non va applicata vicino agli occhi, alle mucose o su zone delicate della pelle.
Capsaicina: effetti collaterali
Gli effetti collaterali più comuni riguardano l’uso topico e includono:
- bruciore, arrossamento e prurito nella zona trattata;
- desquamazione cutanea;
- reazioni allergiche, come orticaria o edema (raro).
L’assunzione orale, se in dosi elevate, può causare disturbi gastrointestinali come:
In ogni caso, si tratta di effetti solitamente transitori, ma è importante interrompere l’uso e consultare un medico in caso di reazioni intense o persistenti.
Precauzioni per l’uso della Capsaicina e interazioni farmacologiche
L’uso di capsaicina richiede alcune precauzioni, specialmente se si stanno assumendo farmaci o si soffre di patologie croniche.
In particolare:
- evitare l’uso topico su pelle infiammata o ferite aperte
- lavarsi accuratamente le mani dopo l’applicazione, o usare guanti
- evitare il contatto con occhi e mucose
Interazioni farmacologiche rilevanti non sono comuni, ma in alcuni casi la capsaicina può potenziare l’effetto dei farmaci antipertensivi, o interagire con anticoagulanti e antiaggreganti, aumentando il rischio di sanguinamento.
È importante segnalare al medico eventuali integratori o prodotti a base di capsaicina in caso di interventi chirurgici o trattamenti farmacologici prolungati.