La
clamidia è una
malattia infettiva molto diffusa tra gli adolescenti e i giovani adulti. È causata dal batterio
Chlamydia trachomatis, che si trasmette generalmente attraverso rapporti sessuali vaginali,
anali e
orali non protetti.
I
sintomi dell'infezione non sono sempre riconoscibili da chi ne è affetto oppure vengono confusi per disturbi di altro genere. Inoltre, ha un periodo di incubazione da 1 a 3 settimane. Questa finestra di tempo è pericolosa, poiché in questa fase si può trasmettere l'infezione ad altri senza esserne consapevoli.
Se sottovalutata e non trattata, l'infezione predispone a complicanze molto serie per l'apparato riproduttivo. Nella
donna, in particolare, l'infezione induce un'infiammazione della
cervice, che può evolvere nella
malattia infiammatoria pelvica (PID).
Negli
uomini, invece, la
clamidia può provocare uno stato infiammatorio dell'area
genitale, con il rischio che l'infezione si estenda anche alla
prostata o ad altri organi.
La clamidia si contrae con qualsiasi forma di rapporto sessuale non protetto (dal coito alla fellatio, dai rapporti anali al cunnilingus).
Tra i
fattori di rischio ci sono la promiscuità sessuale e la coesistenza di altre
malattie sessualmente trasmesse, come la
gonorrea, la
tricomoniasi e le infezioni da
Ureaplasma.
L'utilizzo del
preservativo riduce in modo significativo il rischio di contagio.
Considerata la
natura batterica dell'infezione, la clamidia viene trattata con
antibiotici da soli o in combinazione. La
terapia va stabilita in base ai risultati dell'
antibiogramma effettuato durante le analisi microbiologiche; con questo test, si valuta la suscettibilità del batterio a vari tipi di antibiotici, in modo da identificare il farmaco più efficace.
La
terapia dev'essere seguita in modo corretto e scrupoloso, attenendosi alle istruzioni del medico per evitare
ricadute e la comparsa di pericolose resistenze agli antibiotici.
Il trattamento va seguito da tutti i partner sessuali avuti fino a 60 giorni prima per evitare il cosiddetto
effetto ping-pong ovvero il
passarsi reciprocamente la malattia.
Durante il trattamento, è importante che il paziente si astenga dai rapporti sessuali fino alla completa guarigione e che porti al termine il trattamento, evitando di sospenderlo dopo i primi miglioramenti.