Un argomento tabù, difficilmente trattato nelle riviste femminili: la perdita di elasticità dei muscoli del pavimento pelvico – una serie di muscoli del bacino (muscoli pubo-coccigei) che circondano gli organi genitali – causa di incontinenza urinaria (specie nelle donne, anche giovanissime… e molto spesso a seguito di una gravidanza) e di disturbi nella “funzionalità sessuale”.
Il primo ad accorgersi dell’utilità di questo gruppetto di muscoli è stato il ginecologo statunitense Arnold Kegel, famoso per avere ideato una serie esercizi volti proprio a tonificare e dare elasticità ai muscoli che sostengono gli organi pelvici e addominali.
Gli esercizi di Kegel, facilissimi da svolgere, consistono nel contrarre e rilassare, secondo determinate modalità e sequenze i muscoli pubococcigei, facilmente individuabili provando a bloccare il flusso di urina: QUELLO è il muscolo in questione! Non volendo entrare in particolari tecnici sul loro svolgimento, ringrazio come sempre la rete che ci assiste e ci fornisce questo video illuminante, gentilmente realizzato dalla FISS (Federazione Italiana Sessuologia Scientifica).
Il Professor Edoardo Austoni, ordinario di urologia all’Università di Milano, avvalla l’efficacia degli esercizi di Kegel, sostenendo che gli stessi possono migliorare fino a risolvere il problema dell’incontinenza urinaria, problema spesso rifiutato e nascosto, causa di vergogna e di diversi problemi sociali. Tale patologia, ci spiega il Professore, che colpisce anche gli uomini ma più frequentemente le donne (3-14% della popolazione femminile con un picco del 30-40% nelle donne oltre i 60 anni), può infatti causare problemi sessuali e relazionali nella vita sociale, finanche a isolare e modificare le abitudini di vita del paziente fino al punto di renderlo isolato dalla società. La ginnastica di Kegel, quindi, migliorando il sostegno uretrale ed il meccanismo di chiusura – in particolare durante le manovre da sforzo – è spesso il metodo più efficace – e sufficiente -, oltre che meno invadente, per risolvere il problema della perdita di urina.
Da un punto di vista più leggiadro, ma nondimeno importante, il prof. Emmanuele Jannini – professore di Sessuologia medica dell’università dell’Aquila e membro della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità – sostiene che gli esercizi di Kegel sono molto utili per combattere l’anorgasmia femminile. “Gli esercizi di Kegel – spiega il professor Jannini – consistono in una serie di contrazioni vaginali che rinforzano il pavimento pelvico. Questi muscoli sono molto simili agli addominali: stesi tra le ossa hanno una funzione di contenimento e se non si esercitano si rilassano”. In pratica, a differenza di un bicipite o di un adduttore, si sviluppano solo se si allenano e, in caso contrario, diventano ipotrofici. Allenarli dunque aiuta a ottenere orgasmi migliori, perché grazie alla contrazione aumenta la sensibilità e la capacità di contatto.
Come se non bastasse, nel 2008 è nata a New York la PHIT (Pelvic Heath Integrated Techniques), la prima beauty farm dedicata al piacere femminile nella quale si insegna, tra le altre cose, proprio il meodo Kegel.
Se a tutto questo aggiungiamo che gli esercizi di Kegel si possono facilmente eseguire mentre siamo davanti al computer, in bicicletta, sdraiate sul divano o dove ci pare, per di più senza dare nell’occhio e senza spettinarsi… tentar non nuoce.