Può una puntura di zecca trasformare un alimento quotidiano in un rischio per la salute? Secondo la ricerca scientifica, in alcuni casi, la risposta è sì: può rendere allergici alla carne.
Negli ultimi anni l’attenzione dei medici si é indirizzata a quella che sembra essere una condizione rara ma estremamente reale: la sindrome Alpha-Gal, nonché una forma particolare di allergia alla carne che può comparire dopo il morso di alcune zecche.
Studi recenti l’hanno definita una patologia emergente, ma cosa significa?
Vediamo i sintomi, come si sviluppa questa sindrome, e perché se ne parla anche in Europa.
Puntura di zecca e allergia alla carne: la sindrome Alpha-Gal
La sindrome Alpha-Gal (dall’inglese alpha-gal syndrome, AGS) è un’allergia alimentare atipica.
A scatenarla non sono le proteine della carne, come accade nella maggior parte delle allergie, ma uno zucchero chiamato galattosio-α-1,3-galattosio (abbreviato in α-Gal). Questa molecola è presente nella carne di mammifero (manzo, maiale, agnello, selvaggina) ma non nell’essere umano.
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Il sistema immunitario di alcune persone, dopo essere entrato in contatto con l’α-Gal attraverso il morso di una zecca, inizia a produrre anticorpi specifici. Da quel momento, ogni nuova esposizione alla molecola – ad esempio mangiando carne – può scatenare una reazione allergica.
La condizione è descritta come malattia allergica emergente in una review pubblicata nel 2025 su Open Forum Infectious Diseases
Ma in che modo é collegata al morso di zecca?
Il ruolo delle zecche nell'allergia alla carne
Un’ampia revisione pubblicata nel 2024 su Frontiers in Immunology definisce la sindrome Alpha-Gal una “malattia allergica globale associata alle punture di zecca”.
Negli Stati Uniti tale sindrome è stata a lungo collegata a una specie in particolare, la Lone star tick. Oggi però le evidenze scientifiche indicano che altre zecche, presenti in varie parti del mondo, possono essere coinvolte nello stesso meccanismo. In Europa l’attenzione si concentra sulla zecca dei boschi (Ixodes ricinus), molto diffusa anche in Italia.
Il meccanismo ipotizzato è questo: durante l’alimentazione su animali selvatici e da allevamento, le zecche entrano in contatto con l'α-Gal; quando pungono l’uomo, lo trasferiscono insieme alla saliva, innescando in alcuni soggetti una risposta immunitaria "sbagliata", che nel tempo può trasformarsi in allergia.
Zecche e allergia alla carne: si stanno diffondendo davvero in Europa?
I dati europei, (citati anche nello studio uscito su Frontiers) sono più limitati rispetto a quelli americani, ma le grandi revisioni scientifiche pubblicate tra il 2024 e il 2025 concordano su un punto: non si tratta più di un fenomeno confinato a una sola area geografica.
La sindrome Alpha-Gal è oggi considerata una condizione allergica emergente su scala globale.
Non significa che l’Europa sia colpita da un' epidemia. Ciò che si deve trarre dal contesto verte su altri punti.
Vediamo quali:
- la consapevolezza medica è aumentata;
- i casi vengono riconosciuti più spesso;
- la diffusione delle zecche in nuove aree, favorita anche dal clima, amplia le potenziali esposizioni.
In Italia esistono già casi clinici documentati, anche se la sindrome è probabilmente sottodiagnosticata, poiché i sintomi compaiono ore dopo il pasto e non sempre vengono collegati alla carne.
Allergia alla carne provocata dalle zecche: tutti i sintomi
Il segno più caratteristico dell’Alpha-Gal è il ritardo con cui compaiono i disturbi. A differenza delle comuni allergie alimentari, le reazioni possono iniziare 2-6 ore dopo aver mangiato.
I sintomi più frequenti includono:
- orticaria diffusa e prurito;
- gonfiore di labbra, palpebre e volto;
- nausea, vomito e dolore addominale;
- difficoltà respiratoria e calo della pressione;
- nei casi più gravi, anafilassi.
Proprio il ritardo è il motivo per cui molti pazienti non collegano l’episodio alla cena della sera prima.
E per diagnosi e prevenzione della Sindrome Alpha-Gal?
La diagnosi si basa sulla storia clinica (punture di zecca, reazioni ritardate dopo carne) e su esami del sangue che misurano gli anticorpi specifici per l’α-Gal.
Non esistono strategie per “neutralizzare” la sindrome una volta comparsa, ma la prevenzione interessa le punture:
- usare repellenti nelle aree a rischio;
- indossare abiti lunghi nei boschi e nei prati;
- controllare attentamente la pelle dopo le passeggiate.
La sindrome Alpha-Gal è rara, ma non significa che non occorra conoscerne i dettagli ed essere preparati a riconoscerla. Si rivela utile, dunque, poter interpretare meglio sintomi insoliti e giungere prima a una eventuale diagnosi.
In alcuni casi, una semplice puntura può avere conseguenze molto più complesse e sconosciute di quanto si immagini.
Fonti:
Oxford Accademic - A Review of Alpha-Gal Syndrome for the Infectious Diseases Practitioner